La Medea | @bexibu

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di bexibu

La musa a cui è dedicato questo racconto è Melpomene, la musa della tragedia. L'opera che lo ha ispirato è Medea, la tragedia di Euripide

La Medea

Tanto tempo fa, in un tempo molto lontano, viveva Penelope con suo marito Pablo. I due erano molto innamorati e vivevano felici.

<<Prometti di non lasciarmi mai?>> chiedeva Penelope incerta al suo dolce marito.

<<Te lo prometto, io ti amerò per sempre>> le disse accarezzandole i capelli mentre il sole spariva dietro le nuvole per dare spazio alla sera.
E invece un ben giorno Pablo lasciò la moglie per Yulia, una semplice contadina più giovane e più bella e cacciò la donna di casa.
Penelope era sola e disperata e non aveva più una casa dove abitare. Quel giorno la donna correva disperata sotto la pioggia quando urtò qualcosa di dorato simile a un mantello. Le apparve una maga che diceva di chiamarsi Medea.

<<Il vello d'oro apparteneva al mio vecchio marito Giasone. Colui che mi ha indotto alla sofferenza poiché mi ha lasciato per un'altra donna>>
Penelope si stupì di quanto la sua storia fosse simile a quella della Medea.

<<Io sono Medea e sono la protettrice delle donne tradite. Se vuoi vendicarti, sono qui per offrirti aiuto.>>
Penelope rifiutò l'offerta, non sapendo in che modo vendicarsi.

<<Se cambi idea puoi sempre ritornare in questo posto.>> La maga sparì.

Nel frattempo Penelope era tornata a casa dai suoi genitori e in villaggio tutti la schernivano poiché non aveva marito. Così il desiderio di vendetta crebbe nel suo cuore, ma non sapeva come vendicarsi.
La sua amica d'infanzia Agnese le comunicò che Yulia e Pablo stavano provando ad avere dei figli, ma Yulia non ci riusciva poiché era sterile. Allora Penelope ebbe in mente un piano e tornò nel luogo in cui aveva urtato quello strano mantello.

<<Medea ho bisogno del tuo aiuto. Voglio rendere infelici Pablo e Yulia come loro hanno reso infelici me.>>

<<Bene in che modo vuoi vendicarti?>>

<<Ecco non so... So che Yulia non riesce ad avere figli e io vorrei che abbia un parto doloroso.>>

<<Potrei darti un filtro per la fertilità ma questo filtro ha una controindicazione: genera dei mostri. Dovrai dare il filtro a Yulia , l'unica cosa che lei deve farlo è berlo entro la mezzanotte.>>

<<Ma come faccio a non farmi scoprire? Devi darmi un altro aspetto.>>
E così Medea donò a Penelope un aspetto diverso dal suo solito in modo che non si facesse riconoscere.
E così la donna tradita, dopo un po' di giorni dall' incontro con Medea, si recò alla porta di Yulia.

<<Toc toc.>>

<<Chi è?>>

<<Sono Agatha, una guaritrice e vorrei porre rimedio alla sua sterilità.>>

<<Non sono interessata , sicuramente vorrà sottrarmi un mucchio di denari per quella pozione.>>

<<Si sbaglia, ciò che le offro è totalmente gratuito.>>

<<E perché una sconosciuta dovrebbe offrirmi un metodo per la mia sterilità senza chiedere nulla in cambio?>>

<<Se beve questa pozione potrà rimanere incinta, ma se non la vuole allora la verso per terra e lei avrà perso la sua occasione.>>
Penelope finse di star buttando il liquido per terra, quando Yulia la bloccò.

<<Aspetta! Cosa devo fare?>>

<<Deve solo bere questa e vedrà che rimarrà incinta. Ma mi raccomando la beva entro la mezzanotte o non avrà più effetto>>

<<Va bene, ma se non sono gravida mi vendicherò.>>

<<Si fidi di me, lei sarà gravida e sarà sorpresa della straordinarietà del suo parto.>>

<<Straordinarietà?>>

<<Sì, il suo parto sarà straordinario.>>

E così la dolce e ingenua Yulia bevve la pozione in un sorso. Si voltò per ringraziare la giovane donna ma questa era sparita.

Passarono i mesi e Yulia vide la sua pancia crescere e ringraziò in cuor sul quella strana donna. Tutti al villaggio gridarono al miracolo.

<<Prometti che mi amerai per sempre?>>

<<Il nostro amore non finirà mai.>> disse Pablo accarezzandole la pancia.

Il ventre tuttavia cresceva, cresceva e cresceva come se ci fossero più bambini all' interno di essa.
Passarono 9 mesi e arrivò il giorno del parto di Yulia. Tutto il paese andò ad assistere tranne la famiglia e l'amica di Penelope. Poiché era un evento raro che una donna sterile fosse rimasta incinta, tutto il paese vi si era incuriosito. Yulia,però, non disse mai la vera fonte della sua fertilità e comunicò solo di aver pregato tanto e che Dio aveva ascoltato le sue preghiere.

Yulia soffrì molto e il parto fu doloroso. Ma ciò che fu più doloroso fu ciò che videro Yulia e tutti i presenti. Yulia non aveva partorito dei bambini, aveva partorito dodici mostri dalla pelle bluastra, zanne al posto di denti , artigli al posto delle unghie e delle iridi dal colore rosso. Chiunque sarebbe rimasto sconcertato alla vista, tant'è che taluni svennero, altri morirono di paura.

I mostri urlavano e si disperavano con grida affannose; le loro grida erano simili a quelle di arpie tant'è che i presenti dovettero coprirsi le orecchie con le mani e il parroco del villaggio puntò il rosario e la Bibbia contro di loro cominciando un esorcismo. Ma , ad un certo punto i mostri , improvvisamente, si ammansirono. Qualcuno aveva interrotto le loro grida.

"Toc Toc" Sì senti bussare.
La madre di Yulia aprì la porta poiché la figlia era impossibilitata al letto. Sebbene stanca dal parto Yulia riconobbe la donna che le aveva offerto la pozione.

<<Agatha.>>
Agatha si passò una mano sul volto e mostrò il suo vero aspetto, con lo stupore dei presenti.

<<Non sono Agatha, sono Penelope e ti ho ingannata. Sono io l'artefice del sortilegio.>>

<<Strega! Sortilegio!>> aizzò la folla di spettatori.

<<Non ti hanno insegnato a non fidarti degli sconosciuti? Ti avevo detto che ti avrei dato fertilità, ma non che avresti partorito dei mostri! E saranno i tuoi stessi figli a ucciderti!>>
I presenti tentarono di prendere Penelope, ma i mostri inveirono e uccisero chiunque li intralciava, uccidendo per ultimi poi Pablo e Yulia. .

Il villaggio era stato sterminato, Penelope si era vendicata non solo di Pablo e Yulia ma anche di tutto il villaggio che l'aveva schernita.
La donna avrebbe dovuto essere felice di essersi finalmente vendicata , ma la rabbia, la solitudine e il dolore crescevano nel suo cuore. Si sentiva comunque infelice e insoddisfatta , tant'è che tornò da Medea.

<<Ti avevo promesso vendetta, ma non felicità. È il destino delle donne devote a Medea: essere destinate ad essere infelici. La tua sete ti vendetta ti perseguiterà e ti porterà alla pazzia.>>

E fu così, che rimasta sola nel villaggio, Penelope impazzì dal dolore e decise di uccidersi con il veleno.

Vi chiederete che fine hanno fatto i mostri? Nessuno lo sa, ma si dice che girino in villaggio dopo la mezzanotte cibandosi delle anime in pena....

Viaggio in EliconaWhere stories live. Discover now