Viaggio in Elicona

Vincitori e Premi

Era il primo febbraio e i pennuti stavano lavorando senza sosta alla nuova invenzione della Cicogna, un progetto segreto, anzi segretissimo.
A quell'ora del giorno, nel tardo pomeriggio, nel bosco c'erano animali ovunque: dalle gazze con i frisbee ai cinghiali che cantavano e ballavano sulle note di Stayn' Alive.

Il Barba, in piedi in mezzo al nido, osservava ogni dettaglio di quello che a lui sembrava l'ottavo cerchio dell'Inferno. Detestava soprattutto i suini insolenti che gli sculettavano sotto il naso.
«Che indecenza» soffiava, sdegnato.
Con consumata pazienza sprofondò nel divano, si appoggiò contro lo schienale, con i sensi all'erta e le zampe incrociate, e cominciò a gorgheggiare una serie di Oomm Oomm Oooom. Niente! Non riusciva proprio a estraniarsi dalla caciara di sotto. Doveva trovare una soluzione al più presto.
Cominciava a sentirsi come una Penelope qualsiasi assediata dai Porci. Vabbè, quelli erano i Proci, ma sempre invasori del regno altrui. Il suo! La mira, ahimé, era scarsa. Non poteva dunque adottare il metodo del prode Odisseo. Per un attimo si immaginò sull'isola di Ogigia tra le braccia di una Calipso somigliante a Edwige Fenech oppure a Eea, a sollazzarsi con una Circe dalle fattezze di Gloria Guida.

Un "Ah, ha, ha, ha, stayn'alive (oh)" particolarmente fastidioso lo riportò alla triste realtà.
«Maledetti suini!» soffiò.
Un luccichio maligno gli accese gli occhietti rapaci. Tosto si scapicollò in bagno, rovistò nell'armadietto dei medicinali e trovò ciò che cercava: una bottiglietta di Guttalax.

Veloce come un fulmine andò in cucina e scelse, dalle 2145 bustine di tisane dell'Assiolo, una miscela al guaraná che avrebbe coperto il sapore del lassativo. In dieci minuti aveva preparato l'intruglio. Chiamò a gran voce gli altri pennuti.
«Cosa hai da soffiare così? Sembri un campanaro bianco!» bubolò il Gufo blu, accorso per primo.
«Cosa stai facendo con le mie tisane?» chiurlò l'Assiolo.
«Allora?! Qui c'è gente che lavora» stridette la Cicogna.
«Sarà la solita barbagianata!» soffiò l'Allocco.
«Miscredenti! Ho preparato una tisana per ristorate i cantori/ballerini di sotto» si difese il Barba.
«Sono straordinari, vero?» bubolò il Gufo.
«Straordinari...» ripeté il Barba.
«E che voci melodiose» chiurlò l'Assiolo. »
«Melodiosi...»sottolineò il Barba.
«E che movimenti sinuosi» soffiò l'Allocco.
«Sinuosi...»
«Ti sei rincretinito che ripeti le parole? Vabbè, io torno a lavorare» stridette la Cicogna.
«Allora, io devo fare una commissione urgente, voi tre offrite pure la tisana a quei maiali straordinari, melodiosi e sinuosi» soffiò il Barba, uscendo dal nido.

Mezz'ora più tardi il Barbagianni fece ritorno. Era pronto a gustare la sua vendetta. Gongolò quando non vide né sentì nessuno nel bosco. Saltellò per tutto il nido. Anche lì non c'era anima viva.
Un profumino delizioso solleticò il suo becco. «Mmmm» soffiò, quando adocchiò una ciambella appena sfornata campeggiare sul tavolo di cucina. «Le streghe ogni tanto fanno qualcosa di buono, oltre a sbavare per il primo ungulato che passa per il bosco» sentenziò, un attimo prima di artigliare il dolce e divorarlo.

Aveva appena finito di ingoiare l'ultima briciola che arrivarono gli altri quattro pennuti.
«Non ci posso credere che ti sei scofanato tutto il ciambellone!» bubolò il Gufo.
«Il solito egoista!» chiurlò l'Assiolo.
«Povco!» soffiò l'Allocco.
«Tanto a me i dolci non piacciono» stridette la Cicogna.
«Quante storie! Passiamo a cose serie: i cari suini hanno gradito la tisana preparata con le mie zampette regali?»
«Ehm... Sono dovuti andare di corsa a fare uno spettacolo in campagna, non ne hanno toccato nemmeno una goccia, poverini» bubolò il Gufo.
«Stai sereno, non abbiamo sprecato la tua tisana» chiurlò l'Assiolo.
«Odiamo gli sprechi!» soffiò l'Allocco.
«Ci hanno fatto l'impasto del ciambellone» stridette la Cicogna.
Mentre il Barba piano piano prendeva consapevolezza di ciò che era successo, un gorgoglio si levò dal suo pancino. «E che cazzooooooooooo» soffiò prima di precipitarsi in bagno.