Vorrei Nuotare in Acque Profonde Insieme a Te | @SaraAutor

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di SaraAutor

La musa a cui è ispirato questo racconto è Erato, musa della poesia amorosa. Il racconto è stato ispirato anche dall'immagine e dal brano qui riportati.

 Il racconto è stato ispirato anche dall'immagine e dal brano qui riportati

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Vorrei Nuotare in Acque Profonde Insieme a Te

L'amore è come il mare, alle volte calmo, altre burrascoso, alle volte dona pace, altre inquietudine. L'amore è come il mare, alle volte celeste e limpido alla luce del sole, altre nero e tenebroso all'oscurità della notte. L'amore è come il mare, mai perfetto, mai costante, mai uguale, ma pur sempre bellissimo. L'amore è come il mare, dove ci saranno persone che si tufferanno nell'oscurità dell'abisso insieme a te, mentre altre resteranno lì ferme sulla riva a osservare senza fare niente. L'amore è come il mare, perché anche nell'amore ci saranno onde più forti e resistenti di altre.

Eccola! È appena entrata, si dirige verso di me. Si avvicina al bancone del bar e sorride al barista. Io sorseggio la mia birra, mentre stuzzico con delle noccioline salate. Faccio finta di niente, come se lei mi fosse indifferente; ma sapevo che sarebbe arrivata e avrebbe ordinato il suo solito caffè macchiato, accompagnato da poca acqua naturale a temperatura ambiente. Tre ragazzi seduti alle nostre spalle fanno degli apprezzamenti allusivi; sarei un ipocrita a dire che ciò che avevo sentito non mi aveva dato fastidio. Allora mi volto a guardare i tizi dritti negli occhi, loro capiscono subito e si allontanano. A quel punto la guardai nuovamente, la osservai, forse come non avevo mai fatto prima d'ora; era stanca, il suo sorriso era tirato, come se si stesse vergognando. Bramavo i suoi occhi su di me. Desideravo le sue labbra sulle mie. I suoi movimenti erano lenti; accompagnava la tazza del caffè alla bocca e sembrava quasi che stesse facendo l'amore con esso. Le sue mani curate, lo erano sempre state in verità, si posarono sul bancone, quasi a volersi sorreggere. Sollevò un piede, solo allora notai le sue décolleté nere tacco dodici, mantenendosi in bilico solo sull'altro che era appoggiato per terra. Fece una smorfia di dolore e chiese il conto. Il mio cuore stava esplodendo, dovevo fermarla, parlarle, dovevo per forza fare qualcosa. La vita è breve, mi ripetevo, non potevo sprecare nemmeno un attimo della mia esistenza. Percepisco che lei è la donna giusta; non ci ho mai parlato, ma l'ho osservata nei vari momenti della giornata; posso sembrare uno stalker questo sì, ma non è così. Conosco Lara dalle scuole medie, sono sempre stato segretamente innamorato di lei; all'epoca nemmeno mi notava, ero un ragazzino grassoccio e insicuro, andavo in giro con mio padre perché amici non avevo; oggi invece la mia vita è cambiata, il mio fisico è cambiato e vorrei rendere felice questa donna dagli occhi ambra.
Prendo un tovagliolino di carta, estraggo dal taschino interno della giacca di pelle la mia penna a sfera personalizzata, regalata dalla mia famiglia il giorno del mio primo concerto e le scrivo il mio numero di telefono con accanto il nome; spero veramente che il mio nome possa farle ricordare qualcosa di me. Approfitto della sua distrazione per farlo scivolare nella sua borsa posata sullo sgabello. Lascio una cospicua mancia sul bancone e faccio l'occhiolino a Giorgio, il barista, che si era gustato la scena.

Viaggio in EliconaTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon