Capitolo 6

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Arrivò gennaio e arrivò il giorno della mia fine: stavo per morire. Mi sentivo uno strazio,come se stessi affogando in un mare di lacrime. "Alice! Nuota a riva e sopravvivi!'' mi urlava il topo con voce minuta e distante che voleva salvarmi,insieme alla comitiva di specie che si era insediato nel laghetto da me creato. Ma io non riuscii a smettere di piangere e la stanza si riempì di microscopiche lacrime in confronto a quelle versate precedentemente,quando fui d'improvviso diventata grande,mi ero allungata così velocemente che sembrò quasi come se i miei piedi sparissero dalla mia vista,per quanto si allontanarono da me. Mi sentivo come se stessi affogando sempre più,come se una forza sinistra mi tirasse giù nel fondo,negli abissi del laghetto e non mi facesse più risalire in superficie. Oh tu che mi trascini sul fondo,lasciami andare! Mi sto impegnando con tutte le forze! Quella orrenda creatura parlò,la sua voce era distante,proveniva dai fondali del laghetto "Oh,povera illusa! Ti stai danneggiando la salute con quella sostanza diabolica! Si sta insediando nel tuo animo ribelle e ti sta manipolando verso un sentiero maligno! Pensa a salvarti, Alice! Scegli te stessa invece di distruggerti!''. Risposi sovversiva all'entità "Tu cosa ne sai? Non sai cosa patisco quotidianamente: abusi,schiaffi e urla distruggono il mio gracile corpo! Non mi importa di me,della mia salute! Voglio solo non avere più voci che mi parlano,che mi sussurrano malignità e la mia sostanza paradisiaca mi aiuta a sopravvivere!''. La bestia urlò trascinandomi sempre più sul fondo "Sei solo una creatura senza spina dorsale! Parli tanto di sopravvivere,di essere forte e non riesci a far fronte con i tuoi pensieri! Vuoi solo dimenticare la tua vita disperata e sparire nel vuoto,ma non sai che se opti di prendere questa decisione,ti perderai negli abissi della tua mente e penserai in eterno a tutti gli errori che hai commesso! Sii più ragionevole, Alice! Hai perduto il cervello e la tua testardaggine è aumentata! Oh che disastro!''.

Alle sue parole pensai e ripensai,mentre precipitavo nel vuoto,senza ossigeno da farmi scudo e mi resi conto che la forza sinistra aveva ragione: ero diventata una donna debole,quella sostanza mi aveva reso più egoista,non udivo consiglio e il mio intelletto si annebbiava sempre più,il mio cuore si spegneva e la vita stava perdendo contro la morte.
Il buio stava vincendo e il mio involucro perdeva forze,quando d'un tratto qualcuno dall'alto mi salvò,era il topo: piccino com'era stava salvando un'umana dalla sua resa dei conti,ancora acerba e mi salvò. Tornai a galla,lo spirito maligno perse, cedendomi la sua forza e giungemmo a riva. Battito dopo battito,respiro dopo respiro avevo ripreso conoscenza e mi svegliai.

Non ricordai nulla di quello che era successo,il dottore,l'uomo che avevo maritato e la mia famiglia erano lì attorno a me,attorno al mio letto dove giacevo priva di forze. "Oh cara!'' esclamò il dottore "Sei ancora qui con noi! Come ti senti?'' lo guardai frastornata e gli domandai cosa fosse successo,stavo solo riposando dopo un lieto pranzo in famiglia e mi rispose,tenendomi per mano, riscaldando la mia,fredda e gelata "Sicura che stavi riposando? Oppure stavi collassando? Si dà il caso che a causa di un eccesso di dose di morfina stavi per passare a miglior vita, però miracolosamente sei ancora qui con noi,sana e salva!''. Rabbrividii.... Io? Stavo per morire? Ero ancora giovane! La mia acerba morte stava per essere colta! Continuò il dottore "Come mai una persona brillante come te ha osato compiere un gesto così ignobile! Cosa ti reca tanto dolore,cara?''. Replicai fingendo sofferenza e chiesi di parlare in privato con il medico "Oh dottore! Ho un malessere che non può essere esplicabile a parole! A causa della mia malattia mensile,che combatto da anni oramai,ho reagito in quel modo spregevole.... Non volevo ferire nessuno,volevo solo che il dolore della mia malattia passasse,quindi ho preso l'intera pastiglia! Oh che sciocca! Non dovevo agire in quel modo così immaturo...mi perdoni,dottore... vi ho allarmati tutti e io che non volevo rovinare il lieto pranzo a voi tutti! Che comportamento meschino!'' il medico mi interruppe e mi disse dolcemente "Smettila di insultare la tua persona! Hai semplicemente agito senza pensare e va bene così. D'altronde 'errare è umano e perseverare è diabolico' come diceva Cicerone! Fortunatamente sei ancora qui con noi,mi aggrada che non hai esalato l'ultimo respiro..ne sarei stato molto rammaricato...sin da quando eri solo una bambina ti ho sempre considerata come una figlia, giacché la mia amata defunta moglie non poteva concepirne uno,non le ho mai dato le colpe per questo,non sono così antiquato come certi uomini! Si,magari chiacchiero di Cicerone e dei romani,ma la loro cultura per quando possa essere storicamente antiquata è davvero assai attuale e lo sarà per sempre,nei secoli dei secoli!'' solo il dottore, magnanimo com'era,riusciva a tirarmi su di morale, era la figura paterna che ho sempre aspirato di ricevere,ma purtroppo ricevetti l'esatto opposto: un uomo freddo come l'artico e aspro come un frutto acerbo. Mi sorrise l'ultima volta quel giorno e mi rimboccò le coperte, facendomi sorridere come se fossi tornata bambina.

𝓛𝓪 𝓿𝓲𝓪𝓷𝓭𝓪𝓷𝓽𝓮 𝓭𝓪𝓰𝓵𝓲 𝓸𝓬𝓬𝓱𝓲 𝓭𝓲 𝓷𝓮𝓫𝓫𝓲𝓪Where stories live. Discover now