La scema avrà pensato fosse scena

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// mio grande difetto è non rileggere quindi scusate di nuovo per eventuali errori!!

Detto questo, Simone stava per allontanarsi, ma come un fulmine una mano di Mimmo fermò la testa nella posizione di pochi secondi prima.
"Hai ragione" – Mimmo strofinò leggermente la punta del naso contro quella dell'altro – "più che altro mi spaventerebbe, Simò, però mi piace averti così vicino".

"Ah sì?" chiese Simone, retoricamente, non allontanandosi ma iniziando a sorridere così tanto che gli faceva male la faccia. Lo aveva ascoltato Mimmo, non avrebbe fatto nulla, ma era felice di non esser stato respinto. Ed era ironico che fosse con una persona che viveva sotto il suo tetto, che forse non conosceva così bene, ma sentiva troppa connessione con lui per far finta di niente.

Mimmo annuì in risposta, facendo sfiorare di nuovo i loro nasi. Non voleva andare oltre perché credeva di affrettare le cose, non era bravo con le persone in generale figuriamoci con chi gli piaceva. L'adrenalina lo stava facendo quasi tremare, ma prese un bel respiro e cercò di rilassarsi, allontanandosi di massimo un centimetro. Giusto per sentirsi meno accaldato.
"Spero che questo ti faccia pensare di meno, Mì, perché se non le vivi le cose la risposta non l'avrai mai"

Mimmo si sentì spiazzato da quella frase, nemmeno se ne era accorto della mano che aveva preso a muoversi fra i capelli dell'altro e a fargli i grattini, ma Simone era sempre un colpo al cuore per lui. Non rispose nemmeno questa volta, evitò di dire cose impacciate anche perché Simone aveva ragione, non lo avrebbe negato.
"E ora, il bacio non l'ho avuto però fammi dormire assieme a te, dai. Domani ci dobbiamo svegliare presto che mia mamma ti attacca gli addobbi di natale addosso sennò" Mimmo sorrise e annuì, stendendosi meglio.

Simone si era palesato, non ha avuto il bacio. Non l'ha avuto, quindi lo voleva, no? Non era una dichiarazione d'amore, ma era abbastanza per far sentire Mimmo elettrizzato.

Simone non lo abbracciò perché non sapeva se a Mimmo sarebbe piaciuto, ma si addormentò vicinissimo a lui e con la testa sulla sua spalla. Mimmo non riusciva ad addormentarsi all'inizio, viveva e riviveva la scena avvenuta pochi minuti prima continuamente perché stava iniziando a pensare che non era reale. Una persona come lui, con una persona come Simone, che avevano avuto un momento così bello.

Non gli piaceva essere dolce, non ne era capace, non apprezzava tutte quelle romanticherie da zuccheri filanti che tutti volevano, ma quel momento gli era sembrato il triplo più forte di qualsiasi romanticheria.
Forse non era nemmeno stato romantico tutto ciò, ma di sicuro aveva fatto scattare qualcosa in lui che non era mai scattato. Nemmeno col suo primo amore, a Napoli.

Erano calamite, non poteva esprimere quello che sentiva più di così; ogni volta che stava vicino a Simone lo voleva toccare, stringerlo, baciarlo, anche se si fosse sentito imbarazzante lo avrebbe fatto. Lo spaventava e non poco, ma era contento di averlo ammesso anche a Simone così aveva un peso in meno, non voleva accettare quei nuovi sentimenti però forse piano piano poteva funzionare. Si dava speranza perché quando c'era Simone si sentiva in grado di permettersi di crederci, di non essere senza emozioni e che quindi poteva viversi una relazione. Relazione sana, soprattutto.

Ma non voleva andare troppo avanti con l'immaginazione, forse nemmeno Simone voleva una vera e propria relazione quindi si sarebbe tenuto quei pensieri per sè; e non appena sarebbe stato sicuro di sè stesso chissà, magari se le sarebbe baciate all'infinito quelle labbra. Le aveva guardate così tanto che le aveva stampate in mente, avrebbe potuto disegnarle uguali senza Simone davanti ai suoi occhi.

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