capitolo 8

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Dopo una doccia rigenerante e qualche maschera per il viso mi butto sul letto.

Sono in camera da sola e per quanto ne sappia ci starò per tutto il resto del giorno.

Dopo la doccia ho infilato un paio di slip e una maglia oversize nera che mi arriva quasi alle ginocchia.

Spero solo che i due nuovi non prendano alla lettera le mie parole...non vorrei si presentassero qui ad ogni problema.

Mi metto una coperta leggera sulle gambe e apro il mio portatile.

Anche se in Florida fa sempre caldo una coperta é sempre meglio averla...colpa dei condizionatori.

Inizio a guardare The Vampire Diaries come sempre e...

La vista semi appannata, le labbra incollate dal sonno e la coperta arruffata sulle gambe, cazzo mi sono addormentata e stanno anche suonando.

Giuro che Lexi la uccido se si scorda di nuovo le chiavi.

"Lex un attimo" sposto il pc sul comodino e mi passo una mano nei capelli annodati.

Apro la porta velocemente ma chi si trova dietro non é la mia migliore amica ma é Blake.

"Per caso ti ho svegliata Fiancé?" il suo sguardo passa dal mio viso al mio corpo studiando pezzo per pezzo del mio corpo.

Cazzo sono seminuda.

Ho sempre avuto un seno abbastanza grande e formoso e non indossare il reggiseno mette in evidenza ma cosa.

E a quanto pare se ne é accorto anche Blake.

"Direi proprio di si, che vuoi?" ho ancora la voce impastata dal sonno e la frase risulta più rauca del solito.

Il sorrisetto provocatorio costante sulle sue labbra é diventato più profondo,tanto da fargli apparire una piccola fossetta da un lato del viso.

Sta guardando ancora io mio corpo seminudo e le gambe completamente scoperte.

E senza rendermene conto i miei occhi iniziano a riempirsi di lacrime amare.

La maglia nera aderisce bene sulle mie cosce e sul mio ventre mettendo in evidenza ogni mia forma e debolezza.

Istintivamente chiudo la porta di fronte a me.

Il bianco scarlatto al mio davanti mi offusca gli occhi già bagnati dalle lacrime che scendono beate sulle mie guance segnate dai cuscini.

Le gambe iniziano a tremare e la testa a far rumore, un rumore così assordante che riempie il vuoto della stanza.

Mi piego su me stessa, mi appoggio con la schiena alla porta seduta per terra con le
gambe strette a me.

Le mani tremano e il respiro é spezzato.

Ogni volta é cosi, ogni volta é come se fossi una persona esterna capace di guardare la scena impassibile captando solo le emozioni.

Ma non é cosi, sono io che sto male, sono io che sto male e guardo me stessa ad uno specchio invisibile.

Stringo le mani in un pugno doloroso, al tal punto da lasciarmi il segno delle unghie nella parte interna della mano fino a quando le gambe riescono a staccarsi e a distendersi,la testa a calmare quel rumore asfissiante,il respiro a regolarizzarsi e le lacrime asciugarsi sulle guance arrossate.

Ricominciamo noiWhere stories live. Discover now