capitolo 9

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Questa scrittura l'ho già vista...alzo la testa verso la direzione in cui é caduta la matita e affacciato alla finestra c'è Blake che mi guarda e se la ride.

É a petto nudo, lo conosco da pochissimo ma da quel che ho capito é il suo abbigliamento preferito, e se la ride.

Gli faccio un elegantissimo dito medio e infilo matita e bigliettino in tasca.

Finito il mio solito giro appena terminata l'alba torno dentro.

Molte persone amano i tramonti e ignorano l'alba, si dice che i tramonti siano il momento in cui poter mettere in pausa i pensieri invece l'alba é il momento in cui poter pensare alla nostra vita e rimettere insieme i nostri equilibri.

Mi fermo sempre 5 minuti in più a fissare i colori lasciati dal sole che sorge mescolarsi fra loro creando ogni mattina sfumature nuove.

Anche questa mattina che é stato nuvoloso e grigio, miscelato a quel colore scuro e triste c'era un indaco leggermente accennato.

Le foglie degli alberi che si muovono lentamente per il vento, gli uccellini che saltano da un albero all'altro, l'erbetta verde cosparsa di goccioline e la tranquillità del silenzio naturale mi fa venire in mente l'immagine perfetta per un quadro...quadro che non realizzerò.

Arrivata in camera metto il bigliettino di fianco all'altro foglietto che mi ha lasciato Blake.

Prendo un pezzettino di carta facendo il più piano possibile e ci scrivo <sei odioso>, lo attacco alla matita e vado verso la stanza B14.

Il corridoio inizia a riempirsi leggermente di alunni che sgattaiolano fuori dalle camere che non gli appartengono o che si allenano di prima mattina.

Arrivo di fronte alla camera dei due ragazzi e lascio la matita e il bigliettino sotto la porta.

Suono e vado via.

Dopo esserci preparate io e Lex scendiamo in mensa e raggiungiamo gli altri.

Le gemelle non ci sono e i maschi parlano fra loro tranquillamente.

Sembra una giornata come un altra e il pensiero di non dovermi occupare di nulla di importante mi tranquillizza.

"Ti va di studiare da me dopo le lezioni?" la voce di George mi distoglie l'attenzione dai miei pensieri.

"Perché no, ci portiamo avanti con letteratura inglese che ne pensi?" un pizzicotto impercettibile mi arriva sulla coscia da Lexi.

Mi giro a guardarla e mi sta fissando malissimo.

É sempre troppo convinta che George sia innamorato di me.

Ha torto,ed io ragione, come sempre.

"Va bene allora ti aspetto verso le 18.00, attenta quando vieni" ormai anche se é vietato stare nelle camere di un alunno di sesso opposto ognuno fa come più gli pare perché la punizione equivale a due misere ore di lezione pomeridiane.

Che in fin dei conti fanno bene a tutti.

Vado con Lexi verso l'aula di matematica e per metà del tragitto resta in silenzio.

"Lex che succede perché stai zitta?" alza gli occhi verdi al cielo spostandosi i capelli.

"Niente sono solo stanca"

"Certo e io sono deficiente, dai dimmi" cambia rotta e si appoggia al davanzale di una delle grandi finestre presenti sul corridoio.

Abbassa lo sguardo e inizia a parlare.

"Ieri sera mentre dormivi sono andata in cucina a farmi una camomilla visto che non riuscivo a prendere sonno, c'era Noah-le spunta un piccolo sorriso e da lì capisco- abbiamo parlato un po' e quando stavo andando via mi ha fermata dandomi un bacio, non sulle labbra ma nemmeno sulla guancia, proprio nella parte finale delle labbra. So che io ed Antony non stiamo insieme ma mi sento come se lo avessi tradito." Antony e Lex non hanno mai stabilito nulla nel loro rapporto e questo é stato un male per entrambi fin da subito.

Ricominciamo noiOù les histoires vivent. Découvrez maintenant