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La ragazza continuò a volare sopra i Loculus Maiores, in completo silenzio. Fissava il cielo senza nuvole davanti a lei e non accennava a nessun sentimento. Era completamente impassibile. Era un mistero fatta persona.

"Allora..." cercai un modo per iniziare la conversazione. Avevo una voglia matta di sapere qualcosa in più su di lei. Sono una persona curiosa, va bene?

"Mn?" Rispose lei, ancora concentrata sulla strada o sul cielo? Non lo so, non ho mai volato in vita mia, non so come funzioni.

"Come si chiama la mia affascinante rapitrice?" chiesi flirtando leggermente con lei. Morirò in ogni caso, tanto vale far sì che sia più piacevole.

Lei non rispose. Prevedibile.

"Perché ti interessa?" Chiese lei dopo un po'.

"Voglio solo sapere come ti chiami.. oppure preferisci 'ragazza'? In più tu sai il mio nome, mi sembra uno scambio alla pari." dissi io tranquillamente. La ragazza tornò a guardare il cielo, con un strana aria triste. Lì mi sentii un pò in colpa. Non so nemmeno perché ma la sue tristezza mi contagiò. Il silenzio continuò, tanto che mi sembrava di aver toccato un punto dolente.

"Non devi dirmi il tuo nome per forza. Tranquilla, va tutto bene. Era solo per chiacchierare." dissi io dolcemente, accarezzandole leggermente la vita.

"...sa..." lei parlò talmente piano che sentii a malapena quello che disse.

"Come, scusa? Non ho sentito niente con il vento." replicai sorridendo imbarazzato.

"Ersa. E' il mio nome" disse lei con un tono che non avevo mai sentito. Era dolce. Mi sembrò improvvisamente vulnerabile, quasi timida, come se si vergognasse di dirlo.

"Ersa...colei che si oppone per proteggere. Che splendido nome" dissi io con tono morbido.

"Mnh." lei mugugnò, fingendo forse indifferenza. Eccola, è tornata. pensai, sorridendo.

"Allora,Ersa, di dove sei?" chiesi.

"Dalla Querimonia." disse lei semplicemente. In fondo la Querimonia è una zona enorme a Nord del Regum Solis. Potrebbe tranquillamente venire da Malleus, a Est come potrebbe venire da Victorum, a Sud.

"Capito" tagliai corto. Se le avessi fatto notare che la Querimonia è un territorio grande quanto Magnus Sal Maris, avrei potuto mandare a quel paese tutti i progressi fatti fino adesso .

"Tu?" chiese Ersa.

"ah, io... beh vengo da..da..." esitai, dovevo davvero confidarmi con lei? ?E se continuassi a mentire e lei poi scoprisse tutto? Non sono poi tanto bravo a mentire.?! Che confusione!

"Da?" mi incalzò lei.

"Da...Da Aestus!" gridai leggermente nervoso.

"La cittadina a Sud-Est della costa?" mi parve dubbiosa..

"Si, esatto" cercai di essere sicuro di me.

"Mn, ve bene. Anche se mi ricordavo che lì parlassero con un accento diverso."

Merda...

"Seconda generazione" feci spallucce, dissimulando. Vai così Nolahn, racconta balle su balle. se poi ti si ritorce contro, non dire che te l'avevo detto disse una vocina nella mia testa, stranamente simile a mia madre.

"Se lo dici tu." accettò le mie menzogne...

Sollevò di nuovo lo sguardo e restò in silenzio.

"Scusa ma su cosa stiamo volando?" chiesi dopo un po ', indicando lo pterodattilo su cui stavamo viaggiando. L'uccello in questione aveva appunto le fattezze di uno pterodattilo. Il muso era affilato ed aerodinamico come il corpo cilindrico dove io ed Ersa eravamo seduti. collegate al busto l'Avis Solaris aveva due lunghi pali sempre in metallo dove erano collegati degli ampi lenzuoli sagomati che permetteva all' macchinario di prendere quota. Tutto il corpo dell'Avis Solaris era trapassato da diversi tubi che contengono un liquido fluorescente che fungeva da carburante. Ai lato dell'avis solaris erano presenti due grandi fari che emettevano una tenue luce blu, forse una specie di faro per volare di notte.

EclipseWhere stories live. Discover now