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Una volta a terra Ersa, si voltò verso di noi e quando ci vide fianco a fianco mi afferrò per un braccio e mi avvicinò a sé. Non mi guardò in faccia, i suoi occhi erano fissi su Hakon che sorrideva indisturbato dallo sguardo minaccioso di Ersa. Ci allontanammo dal porto e ci dirigemmo in una locanda lì vicino. Ci sedemmo ad uno dei tavoli all'esterno, Hakon si posizionò a fianco a me con Ersa davanti a noi. Lei tirò fuori la sua mappa e la pergamena che le aveva dato Lady Kalesi. inizia sovrapporle e confrontarle fino a quando non ci chiamò.

"Ecco guardate." mise la mappa al centro del tavolo e iniziò a indicare alcuni punti su di essa. "Noi siamo qui, a est e dobbiamo raggiungere l'ultima posizione nota del Cimelio." disse Ersa.

"Che a quanto pare si trova a ovest della Relìcta Aestuaria." fini Hakon guardando la mappa.

"Precisamente." concordò Ersa. Quando parla di lavoro diventa la persona più accomodante del mondo "È un viaggio di circa due mesi. Andata e ritorno. Sarà meglio partire il prima possibile."

Aspetta....due mesi?! Due mesi di viaggio? Stiamo scherzando?! Non sono mai stato così tanto tempo fuori casa!

"Ma una volta raggiunto il posto cosa pensi troveremo?" chiese Hakon.

"Non lo so di preciso. Una rovina penso. Un qualcosa di abbandonato" rispose Ersa.

"Oh fantastico. Praticamente morte certa." disse sarcastico Hakon.

"Guarda che non ti ho chiesto io di venire. Non creare più problemi di quanti non ne faccia già la tua presenza qui."

"Che gentile, Ersa. Davvero. Sei sempre un tesoro"

"Oh, nessun problema."

I due iniziarono a litigare avanti e indietro, prendendosi in giro. Sembrava che per loro fosse familiare farlo. Entrambi conoscevano i tasti dolenti uno dell'altro e nessuno dei due sembrava offendersi veramente.

"Ok, basta hai chiarito il punto." esclamò Hakon "Dannazione, mi sono fatto fregare anche stavolta." borbottò dopo. Senti Ersa ridacchiare. Era lo stesso suono che avevo imparato a riconoscere, ma non piaceva come suonava. Non mi faceva lo stesso effetto, non era lo stesso suono. L'avevo causato io. Fornì la mia mente

"Quindi come raggiungeremo la Relicta Aestuaria?" chiese Hakon ritornando serio.

"A cavallo." rispose Ersa

"A cavallo? Sei seria? Sarà un lavoraccio spingere dei cavalli fino a quel luogo."

"Non abbiamo altra scelta. Sull' Avis Solaris non ci stiamo tutti, più gli zaini."

"Davvero?" chiesi. Era una macchina enorme, come potevano non starci tre persone?

"Si Principino, il peso sarebbe troppo concentrato sul dorso dell'Avis. Non riusciremmo neanche ad alzarsi in aria." mi rispose lei. Non era seccata o altro, ma mi sentivo comunque un idiota.

"Cavalli sia, allora." disse Hakon "È pur sempre meglio che andare a piedi!"

"Hai ragione." concordia contagiato dalla sua allegria.

Ersa annui e ci alzammo dal tavolo. Andammo verso una stalla dove prendemmo due cavalli.

"Tu cavalcherai con me, Principino." mi disse. "Hakon, tu terrai gli zaini." ordinò e salì in groppa al cavallo più vicino, uno stallone nero con le zampe e il muso bianco. Poi mi tese la mano e io le salì dietro.

"Ma scusa perchè devo tenere io gli zaini? E poi perché Nolahn non può cavalcare per conto suo? Ho visto un altro cavallo nella stalla." Protestò Hakon mentre saliva sul suo destriero, una giovane cavalla marrone chiaro.

EclipseWhere stories live. Discover now