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Mi svegliai la mattina dopo con il sole in faccia. Aprì leggermente gli occhi e notai che qualcuno aveva aperto la tenda aperta, lasciando entrare i raggi di sole che mi avevano svegliato. Gemetti di fastidio e nascosi la faccia sotto la coperta.

Io odio svegliarmi presto la mattina. Per me, le giornate dovrebbero cominciare dalle nove del mattino in poi, non alle sei!

Provai ad riaddormentarmi, ormai era inutile. Mi ero svegliato e non ero del miglior umore. Gli eventi della sera prima mi perseguitavano ancora ma cercai di non farlo notare. Sarei diventato un peso ancora più grande di quanto non lo fossi già, se avessi tenuto il muso lungo tutto il giorno e questa è l'ultima cosa che voglio. Mi alzai a sacco a pelo e mi accorsi di essere andato al letto completamente vestito. Imprecai tra me e me e cercai di rendermi il più presentabile possibile prima di uscire. Una volta fuori vidi che sia Ersa che Hakon erano già in piedi. Erano seduti attorno al fuoco che preparavano la colazione. O almeno, Ersa lo stava facendo. Hakon si occupava di infastidirla. Questo però non rubava turbarla, anzi, lei rispondeva alle sue prese in giro e occasionalmente ridacchiava. I due non si erano ancora accorti di me. Vedendo quella scena mi sentii formarsi un nodo allo stomaco, che la mia testa riconobbe come gelosia.

Gelosia?

Io non sono geloso di loro... certo mi piacerebbe avere la stessa complicità che ha Hanok con Ersa, ma non sono geloso. No. non sono geloso. sono solo...ehm... timido! Ecco, sì, deve essere per forza questo. Io non sono una persona gelosa. Non lo sarò mai.

Mi avvicinai a loro e mi sedetti accanto a l fuoco, nel posto che avevo occupato la sera prima. Alzai lo sguardo verso di loro e vidi le loro espressioni cambiare. Hakon, mi sorrise ma non era il suo solito sorriso di Hakon. Non raggiungeva i suoi occhi come gli altri.

Ersa deve avergli raccontato quello che é successo ieri sera, conclusi

A proposto di Ersa, lei non sembrava che avesse notato nemmeno la mia presenza. Continuava a cucinare la colazione con lo sguardo fisso nel fuoco. Nessuno di noi sembrava voler iniziare una conversazione, quindi rimanemmo tutti in silenzio. Il che era abbastanza imbarazzante, vista tutta la tensione che aleggiava tra di noi. Specialmente tra me ed Ersa. Dopo quel silenzio apparentemente infinito, Ersa mi porse una tazza di legno e un piatto con dei biscotti secchi al suo interno.

"Mangia." mi disse senza emozioni "Partiamo tra mezz'ora." annunciò e si alzò dal suo posto

Mi andò di traverso un pezzetto di biscotto.

Ha detto 'Partiamo'? Noi? Ersa, Hakon e Nolahn. QUEL NOI?

Iniziai a tossire e bevetti un po' del contenuto della tazza. Era un bevanda con un po' di retrogusto acido. Non mi piaceva ma non era poi così cattiva.

"Vacci piano con quella roba." mi ammonì Ersa seria.

"Ok, ma hai detto 'partiamo'? NOI?" chiesi.

"Ti sono entrate le tremiti nelle orecchie per caso? Si, l'ho detto. E non ho intenzione di aspettare ancora molto."

"Ma vengo anch'io?"

"Se vuoi rimanere qui, fai con comodo." mi rispose lei. Più in là senti Hakon nascondere una risata con un colpo di tosse.

"No, no. Certo che vengo con voi. Sono solo sorpreso... sai rispetto a ieri sera... pensavo che non volessi avere più niente a che fare con me... e capirei se così fosse... nemmeno io lo vorrei..." iniziai a borbottare pieno di nervosismo. Non volevo proprio ritornare su quell' argomento, ma volevo essere sicuro anche lei fosse d'accordo, che non si sentisse costretta a portarmi con lei. Non vorrei mai che le cose degenerassero. Ho notato che Ersa ha un umore molto... variabile.

EclipseWhere stories live. Discover now