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Io e Hakon montammo sui cavalli in un tempo record e li spronammo al galoppo immediatamente, mentre la battaglia infuriava dietro di noi, accompagnata dagli strilli dell' Avis Solaris che si avvicinava nel cielo limpido. Ci fermammo ai margini di un bosco, abbastanza in là da non sentire piu il clangore delle spade e lance

"Forza,Nolan dobbiamo andare. non possiamo fermarci!" mi incita Hakon davanti a me.

"Ma Ersa?" chiesi voltandosi verso la direzione da dove eravamo arrivati.

"Starà bene. L' Avis Solaris era proprio sopra di noi. Tra un po arriverà anche Ersa." mi assicuro Hakon.

Annuì nella sua direzione, ancora preoccupato.

"Ma se le fosse successo qualcosa?" chiesi ancora. Halon mi sorrise e si avvicinò a me.

"Stai tranquillo. É Ersa. Non ha mai fallito una volta da quando la conosco. Mi fido di lei. Tornerà. Deve." Hakon sussurrò l'ultima parola come fece fosse una rassicurazione anche per sé stesso.

"D'accordo. Fai strada allora." dissi e assieme ad Hakon ripartii a cavallo. Correvamo tra i boschi, schivando gli alberi e nascondendo delle tracce. I nostri cavalli non avevano ceduto neanche una volta durante tutta l'ora di fuga. Ci fermammo poco dopo al centro di una radura per aspettare Ersa che nel frattempo non si era fatta viva. Eravamo troppo lontani per sentire i rumori della battaglia, quindi non sapevamo se la battaglia fosse ancora in corso o se Ersa stava arrivando.

Io e Hakon ci sedemmo su alcune rocce presenti nella radura e proprio quando le nostre speranze iniziavano a affievolirsi uno strilli metallico riescono nel cielo. Alzai la testa talmente velocemente che senti il collo schioccare. In cielo, a bordo dell'Avis Solaris, c'era la ragazza in grado di farmi fare qualsiasi cosa, anche contro la mia volontà. Ersa. La bellissima Ersa. La potente Ersa.

La mia Ersa.

Fornì la mia mente, ma non ci feci molto caso. Lei atteso danni a noi. Fortunatamente la radura era abbastanza grande da ospitare anche l'Avis solaris.

"Sorellina!" esclamò Hakon precipitando verso Ersa e fermandosi posò prima di toccarla con le braccia alzata come a ricordarsi di qualcosa. Evidentemente voleva abbracciarla ma fu fermato da un pensiero di qualche tipo visto che Ersa non dovette toccarlo per allontanarlo.

Hakon si accontentò di posarle le mani sulla spalle e massaggiando dolcemente mente Ersa gli sorrideva leggermente.

"Che ti è successo?" chiese lui "Stavo cominciando a preoccuparmi. Di solito ci metti meno a raggiungerci. Dov' eri finita?"

"C'erano dei bambini vicino al luogo dell'attacco. Li ho portati al sicuro." rispose Ersa con il respiro ancora affannoso.

Ha salvato dei bambini...mentre cercava di scappare da dei guerrieri che la volevano morta.

"Voi state bene?" chiese lei ancora riprendendo fiato.

"Sì, stiamo bene. Ma solo grazie a te." dissi e finalmente lo sguardo di Ersa cadde su di me. Li fisso per pochi secondi prima di spalancare gli occhi e precipitare verso me. Mi prese in braccio e mi afferrò il lampo della maglia che riporta un lungo squarcio. Dal lembo inferiore fino alle spalle, mettendo in mostra tutto il mio petto. Non mi ero nemmeno accorto dello squarcio. In fondo la lama che mia aveva tagliato la maglia non mi aveva fatto del male.

"Sei ferito?" mi chiese esaminando il viso in cerca di tracce di dolore fastidio. La risposta le sorrisi.

"No, sto bene Ersa. Ho solo bisogno di una maglia nuova." risposi "A meno che tu non voglia vedermi a petto nudo. Non mi vergognerei davanti a te." la presi in giro cercando di alleggerire l'atmosfera.

EclipseWhere stories live. Discover now