Cap. III Incontro

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Thorin e Astama camminavano nelle infangate strade di Brea dopo due settimane di viaggio, mentre la pioggia scrosciante, cadeva sulle loro figure incappucciate, in cerca della locanda 'Il Puledro Impennato', dove avrebbero dovuto incontrare lo stregone Gandalf.

Passarono le case dalle finestre illuminate, e alcuni passanti che cercavano riparo, e presso un'angolo girarono.

"Ci stanno seguendo Thorin." disse Astama bisbigliando al Nano.

Egli si fermò davanti alla locanda e si guardò per breve tempo alle spalle, per poi entrare seguito da Astama.

Si tolsero le cappe e si sedettero ad un tavolo, ordinando della birra e qualcosa da mangiare. Quando la cameriera portò il tutto, iniziarono a mangiare, ma Thorin si fermò e guardó alla sua sinistra e poi alla sua destra, notando dei loschi individui che li guardavano per troppo tempo a parere suo, che poi si alzarono e lentamente si dirigevano verso il loro tavolo, il Nano pronto ad estrarre la spada alla sua sinistra e Astama aveva già un pugnale in mano.

Ma i due non fecero più di tre passi, che una figura si sedette dinanzi Thorin e Astama, quindi i loro sguardi si centrarono su di lui.

"Vi dispiace se mi siedo con voi?" chiese l'uomo, che Astama in seguito riconobbe essere Gandalf.

Si girò per ordinare, mentre Thorin guardó Astama che gli fece un cenno e in seguito i due uomini, che un'attimo prima erano in piedi, ora erano di nuovo seduti, rabbia e delusione nei loro sguardi.

"Dovrei presentarmi, mi chiamo Gandalf. Gandalf il Grigio"

"Lo so chi sei." gli rispose Thorin.

"Bene allora..." il Mago sembrava stranamente eccitato. "C'è un motivo per il quale sei venuto a Brea...?"

Thorin sembrò rassegnato. Sospiró.

"Ho ricevuto notizie che mio padre è stato visto vagare nelle Terre Selvagge, vicino Dunland."
Fece una pausa e guardò Gandalf negli occhi, i suoi tristi, abbattuti, ma con una piccola speranza accesa. "Non c'era traccia di lui." concluse.

"Thorin, è passato molto tempo da quando non si hanno che voci su Thraìn." cercò di convincerlo Gandalf.

Thorin subito fece per ribattere.

"È ancora vivo. Ne sono sicuro." continuò lui testardamente. Del resto era un Nano.

La cameriera portò l'ordine di Gandalf, e lo Stregone in quel momento colse lo sguardo di Astama che gli diceva «ho già provato a fargli cambiare idea, e sai come è andata a finire».

Intanto Thorin continuò.

"Mio padre venne a trovarti, prima di andare disperso. Che cosa gli dicesti allora?"

"Lo spronai a marciare su Erebor. A radunare i Sette Eserciti dei Nani, per distruggere il Drago e riprendersi la Montagna Solitaria. E direi lo stesso a te. Riprenditi la tua terra natia."

Il Mago, ora sporto in avanti per parlare a bassa voce, osservava Astama e Thorin, mentre la prima dubitava il successo della missione e il secondo pensava sulle parole che aveva detto lo Stregone.

"Qual è il motivo di quest'incontro, Gandalf?" disse e sollevó il boccale alla sua destra per berne un sorso.

"La Montagna Solitaria mi preoccupa Thorin. Quel Drago è stato lì abbastanza a lungo."

Ora guardò Astama.

"Presto o tardi, menti più oscure si dirigeranno verso Erebor." tornò a guardare Thorin. "Mi sono imbattuto in alcuni sgradevoli personaggi, mentre viaggiavo sul Verde Cammino. Mi hanno scambiato per un vagabondo." raccontò ed estrasse dalla sua tunica qualcosa, che stese sul tavolo.

La Riconquista del tesoro (Discontinuato)Where stories live. Discover now