Cap. IV Nuovi Amici

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Era una bellissima giornata nella Contea. Farfalle e api fra i fiori, gli uccelli cinguettavano felici nel cielo e nelle fronde degli alberi, i colli verdi, coperti d'erba, brillavano di rugiada alla luce del sole, che splendeva alto in cielo, senza nuvole, una laggera brezza nell'aria.

Gli Hobbit stavano già in giro per Hobbivile, a prendersi cura del proprio giardino, come consueto fra gli Hobbit, quali avevano alle porte vasi con molti fiori, di vario genere e colore, che le decoravano.

In una caverna sotto terra, viveva uno Hobbit. Non era una caverna brutta,sporca, umida, piena di resti di vermi e di trasudo fetido, e neanche una caverna arida, spoglia, sabbiosa, con dentro niente per sedersi o da mangiare: era una caverna Hobbit, cioè comodissima.

Lo Hobbit che abitava lì, era particolarmente rispettato, ed il suo nome era Bilbo Baggins, quale nasce da una famiglia molto strana, di cui si focifera siano Hobbit con un grande desiderio per l'avventura.

Ma Bilbo non era così.

Era molto gentile e ospitale, evitava avventure, come facevano tutti gli Hobbit, e viveva nella famosa casa sulla Collina, o meglio dire, nella Collina, a lungo ereditata dai Baggins, e bramata dai Sackville-Baggins, parenti di Bilbo, quali molto pestiferi e insistenti nel cercare di convincerlo a vendere loro la casa, cosa che Bilbo non fece mai, inoltre i Baggins erano anche conosciuti poiché generalmente erano molto ricchi.
In questo giorno tranquillo, lo Hobbit Bilbo era uscito sul giardino di casa, per rilassarsi dopo la colazione, fumare la sua pipa e ammirare le colline da cui uscivano gli Hobbit appena svegli, con l'Acqua che scorreva, la superfice limpida e scintillava ai raggi del sole.

Mentre fumava la sua pipa, notò che al cancello del giardino di casa, stava un vecchio appoggiato a un bastone, che era molto alto e vestito in grigio, con un cappello a punta sulla testa, folte sopracciglia bianche e barba lunga e argentata, che arrivava alla sua pancia. Lo sconosciuto guardava lo Hobbit, come se aspettasse qualcosa da lui.

Bilbo ovviamente si sentì a disagio sotto quello sguardo penetrante, e esitando, alla fine parlò.

"Buon giorno." disse semplicemente.

"Che cosa intendi dire?" chiese lo sconosciuto, ricevendo un'occhiata confusa da Bilbo, che cercava di stare all buone maniere, quali gli avevano insegnato.

Intanto il vecchio continuò.

"Mi auguri un 'buon giorno', o vuoi dire che è un buon giorno che mi piaccia o no?" chiese fermandosi, ma non diede a Bilbo il tempo di rispondere. "O forse vuoi dire che ti senti buono in questo particolare giorno? Oppure che è un giorno in cui occorre essere buoni?" finì.

"Tutte e quattro le cose, penso." disse Bilbo un pò confuso. "È un bellissimo giorno per una pipata all'aperto, per di più. Se avete una pipa con voi, sedetevi e prendete un pò del mio tabacco."

Lo Hobbit offrì dello spazio sulla sua panchina, facendo un'anello di fumo.

"Graziosissimo!" disse Gandalf. "Ma stamattina non ho tempo per fare anelli di fumo. Sto cercando qualcuno con cui condividere un'avventura,ed è molto difficile trovarlo."

Lo Hobbit, che aveva la pipa in bocca, ora lo guardava realmente molto confuso, ritenendo che questo sconosciuto era da evitare, quindi pensava a come sbarazzarsene.

"Lo credo bene! Immagino che nessuno sia interessato molto alle avventure a ovest di Brea." disse indicando con la pipa un punto impreciso davanti a sé, alzandosi dalla panchina su cui era seduto e dirigendosi verso la cassetta della posta, aprendola e prendendo le lettere che stavano dentro, poi iniziò a guardarle, anche se di soppiatto guardava lo sconosciuto, che ancora non se ne andava. "Buongiorno!" finì lo Hobbit, decidendo di rientrare in casa, per poi aspettare quando il vecchio se ne fosse andato, ma mentre saliva le scale, venne apostrofato dal vecchio.

La Riconquista del tesoro (Discontinuato)Where stories live. Discover now