Capitolo 60

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Sarah

Sto qui sul letto da troppo tempo e come vedo che è l'ora di pranzo mi alzo, vado dritta in cucina e come entro noto che il più non sono ancora tornati. Così decido di preparare un po' di cibo per tutti e sinceramente io non vedevo l'ora di vedere Ange.
-Che profumo- esclama Mida mentre entra seguito da alcuni ricevendo qualche "ma veramente" dagli altri.
-Ho fatto un po' di pasta e fettine di pollo- dico tranquillamente, come è tutto pronto gli altri prendono i propri piatti e iniziano a mangiare.
-Ange tieni- le dico porgendole il piatto e lei mi sussurra un semplice "grazie".
Mi siedo al suo fianco e iniziamo a mangiare tranquillamente anche noi due, e vi devo dire che qui ci sta tanto tanto imbarazzo.
Come finiamo di mangiare lei si alza e se ne va senza dire nulla.
-Ora basta, mi sono stancata- esclama Sofia alzandosi e andando verso la direzione in cui è andata lei. Dopo un paio di secondi la vedo trascinare Lil per il braccio e passa accanto a me per poi trascinarmi via per il braccio. Non sapevo che avesse tutta questa forza questa ragazza.
-Ora voi due state chiuse qui dentro finché non fate pace- ci dice mentre ci chiude in bagno
-Sofia non ti azzardare a chiudere a chiave la porta- esclama Lil non appena Sofia chiude la porta
-Ops, ciao a dopo-
-Sofia- le urla Ange e dopo alcuni secondi sentiamo dei passi che si allontanano sempre di più.
Non so da quanto siamo chiuse qui dentro ma io non ho detto neanche una parola, sto iniziando seriamente ad amare Sofia e dovrò anche ringraziarla.
-Ti avrei parlato più tardi- dice tranquillamente
-Davvero?-
-Si, forse- sussurra per poi mettersi seduta per terra.
-Parliamo?- le chiedo e lei sospira
-Non possiamo farlo quando va a me?-
-Dovevamo parlare ieri-
-E tu ti sei addormentata- esclama con il tono della voce un po' alto e io inizio a fissarla
-Ora è colpa mia?-
-È sempre colpa tua Sarah- come dice questa frase sento un piccolo "crac" nel mio cuore, ci sono rimasta davvero male.
-Va bene- le dico con un filo di voce e noto che lei si mette le mani sulla faccia mugugnando qualcosa di incomprensibile.
-Mi parli Ange? perché un giorno sembra che sia tutto okay e un giorno sembra di no-
-Hai sbagliato-
-E tu pensi che io non lo sappia?- le dico quasi urlando e lei si alza, si avvicina a me e sussurra un "menomale che lo sai". Io sto in silenzio, sento i miei occhi che iniziano a pizzicare leggermente e ora siamo vicine, l'una di fronte all'altra.
-Riniziamo da capo- le dico con un filo di voce e lei non mi risponde, però si allontana da me e si rimette seduta per terra
-Avevo tante cose da dirti- sussurra dopo un po' e io la guardo
-Dimmele allora-
-Non mi va ora-
-Angela parlami, ti prego. Ho bisogno di sapere quello che pensi, quello che ti passa per la testa- le dico con qualche lacrime che mi scendono sulle guance e lei sospira, non mi guarda neanche. Il suo sguardo e perso in un punto a caso nella stanza.
Dopo alcuni secondi inizia a parlare senza togliere gli occhi da quel punto fisso.
-Dalla prima volta che ti ho vista ho capito subito che saresti diventata quella persona che mi avrebbe resa davvero felice, che mi avrebbe dato tanto. Io ci ho messo davvero tutta me stessa nella nostra relazione e tu mi hai ferita, senza pensare a quello che avevamo creato insieme- dice tranquillamente con gli occhi lucidi e non so perché ma queste parole mi danno un impressione "strana", come se volesse lasciarmi.

l'opposto di me - lil e sarahWhere stories live. Discover now