Capitolo 40

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POV READER 
Le settimane seguenti furono abbastanza tranquille, o per lo meno per me, che tra un ballo e l'altro, e tra un pettegolezzo con Hyunjin e un americano sul lavoro, stava andando tutto alla grande, ma d'altro canto, Minho sembrava più ansioso, come se cercasse in tutti i modi di nascondermi qualcosa; pareva che non volesse affrontare un ostacolo e stesse cercando tutte le alternative possibili ed immaginabili per tenermi alla larga da quel intoppo sul programma, era talmente tanto segreto che nemmeno Han, JK, Tae, nessuno di loro voleva dirmi una singola parola a riguardo, questo non faceva altro che aumentare la mia preoccupazione. Tutti loro erano restii a parlare, come se facessero finta di niente o che non sapessero direttamente di cosa stessi parlando, sviando varie volte il discorso o non rispondendo a nessuna delle mie domande. Quello che mi faceva più paura era Han, che non parlava quasi più del suo lavoro o di quello che stava succedendo, ogni qual volta che chiedevo -come va al lavoro?- era sempre un -bene- o un -niente di che- e subito dopo cambiava discorso, impedendomi in ogni modo di ritornare sull'argomento. Da quando avevo saputo la verità non mi teneva più niente segreto e anche se in modo più delicato si sforzava sempre di dirmi tutto quello che succedeva, meno segreti c'erano tra di noi e meglio era, ma ora, sembrava che fosse addirittura più grande di qualsiasi promessa fatta; in questo caso, il silenzio regnava sovrano.  
"Che ti prende? Sembri pensierosa" il ragazzo con i capelli bianchi mi stava sorridendo mentre mangiava la sua amatissima frutta zuccherata, mostrandomi un sorriso così sincero che per poco non mi fece intenerire per la sua espressione così dolce e adorabile.
"Felix, gli uomini sono strani" risposi prendendo il mio caffè super zuccherato (non biasimatemi, di prima mattina ho assoluto bisogno di una botta di zuccheri e quello era il metodo perfetto per assumete un sacco di zuccheri e avere le energie giuste per affrontare la giornata), riprendendolo a bere a piccoli sorsi, giocherellando di tanto in tanto con la cannuccia, mentre tenevo lo sguardo basso, continuando a chiedermi se avessi sbagliato qualcosa o come avrei potuto affrontare l'argomento, una volta tornata a casa con mio marito. Sapevo che non potevo scappare per sempre da quella conversazione e prima o poi o io o lui saremmo caduti nella trappola di uno o dell'altro, dipende da chi avrebbe teso per primo la trappola, e allora avremmo dovuto affrontare questo tipo di conversazione.

"Ah noi siamo strani?..." Chiese lanciandomi uno sguardo truce, come se volesse sottolineare la cavolata che avevo appena detto, cercando di farmi riprendere dalla mia affermazione (menzogne, gli uomini sono complessi! Lui dice il contrario solo perché é uno di loro! Maledetto, é lui quello difficile, mica noi ragazze... Vero?). La situazione era degenerata in fretta, era partito tutto con una allegra colazione tra amici, poi alla fine siamo finiti a parlare della nostra croce, alias: le persone con cui abbiamo scelto di fidanzarci che tra un pazzo esaurito fissato con la moda e ambasciatore Versace e... Un gattaro con un lavoro discutibile, direi che entrambi non siamo messi così tanto bene... o meglio dipende un po' dai punti di vista, ma non siamo qui per poter giudicare le scelte l'uno dell'altro, non credo che siamo nella posizione di poterci puntare il dito l'uno contro l'altro.
"Comunque, Minho non mi sembra il tipo così tanto espansivo, credo che se avesse qualche segreto sia solo per poterti tenere al sicuro, magari sono solo delle stupidaggini lavorative, oppure ti sta organizzando una sorpresa, chi lo sa, in caso sii delicata e dolce, magari é meglio prenderla un po' alla larga, poi é solo una mia idea, non lo conosco come te, ma posso garantire che di solito con Hyunjin funziona, presumo che sia il metodo vincente o che sia quello più facile, chi lo sa" guardai Felix, sorridendo amorevolmente per il suo consiglio. "Funzionava anche con Innie, ma solo perchè non era in grado di mentirmi e quindi mi diceva subito tutto quello che volevo sapere" risposi guardandolo per un attimo e lasciarmi sfuggire un sospiro, accompagnato da un sorrisetto " Minho non è il tipo di persona che fa feste a sorpresa e anche se lo facesse sarebbe nettamente più tranquillo, invece lui è proprio strano, schivo ansioso, non so cosa stia succedendo e non so nemmeno se con lui funzionerà, è molto più furbo di quello che pensi" risposi sospirando e alzando poi lo sguardo verso di lui. Il solo vedere il suo viso dolce e allegro mi fece dimenticare per un attimo tutti i mille problemi che mi stavano attanagliando, facendomi nascere persino un sorriso "grazie Lixy" risposi sentendo il cuore un tantino più leggero di prima, come se le sue parole fossero il perfetto tipo di conforto di cui avevo bisogno in quel momento. Felix era sempre stato disposto a dar mi una mano, è un po' come un bimbo alle volte, ha spesso bisogno di sostegno, ma posso garantire che se potrà darti una mano o anche solo dire una parola dolce per farti stare meglio, lui sarà lì a dirti quelle esatte parole, è un ragazzo gentile, su questo no ci piove. "sono qua apposta" disse il ragazzo con i capelli bianchi, divertito dalla conversazione, mentre posava la tazza con il caffè che aveva appena finito.
Sembrava tutto così tranquillo che non mi sembrava vero, come se tutta quella calma fosse surreale (portate pazienza per gli standard a cui sono abituata e per la pazzia della persona che sta scrivendo la mia vita, direi che questa calma é più che terrorizzante. Siete d'accordo con me? presumo di sì dopo aver letto gli ultimi capitoli.) 

Kkangpae (Minho x Reader)Where stories live. Discover now