POV READER
ve lo dico sin da subito, non sono stati dei giorni facili, le ore non passavano mai, i minuti interminabili e sembrava che il tempo si fosse fermato solo per farmi un dispetto, ma non so se fosse solo uno stupido scherzo del destino o se sia anche uno scherzo sadico da parte di JK; ora vi spiego: Il primo giorno quando mi ha lasciato a casa, non ho fatto nemmeno in tempo a varcare la soglia per coccolare Sonnie che in meno di pochi secondi, il campanello stava suonando e dietro alla porta c'era un Innie molto preoccupato e leggermente arrabbiato (forse più di un semplice leggermente, ma faremo finta di niente).
Il primo giorno fu difficile, io non volevo parlargli, lui provava a fare qualcosa per farmi stare meglio, ma inevitabilmente continuavamo a litigare, discutere o nei migliori dei casi provava ad affrontarmi per sapere tutta la verità, peggiorando ulteriormente la situazione e facendomi arrabbiare ancora di più, con conseguente litigata da oscar e annesse frasi molto poco carine che ci ricordavano a vicenda il motivo per la quale la nostra relazione non era finita bene e il conseguente motivo dietro la quale ci eravamo lasciati. Lo ammetto, quelle frasi erano pesanti, offensive e mi facevano ricordare la mia inadeguatezza in quella relazione, ma del resto nemmeno lui era un santo ed entrambi stavamo continuando a fare errori; forse perchè non sapevamo come affrontare la situazione o forse perchè lui voleva aiutarmi, ma io non ero incline a cedere e abbassare la mia barriera di orgoglio e pessimo carattere.
Insomma è un miracolo se non l'ho sbattuto fuori di casa dopo un paio di ore dal suo arrivo. Poi il secondo, forse, da un lato, sembrò quello più tranquillo. Rispetto al giorno precedente, io volevo solo aspettare che Minho varcasse la porta, aspettavo una chiamata o vederlo apparire in agenzia dove lavoravo, ma non accadde, tutti i miei sogni le mie aspettative si infransero, fu una vera e propria tortura psicologica, sia per la mia attesa, che per le paranoie che il mio cervello stava continuando a partorire, ma guardiamo il lato positivo: ero a lavoro! almeno oggi non rischiavo di strozzare Innie.---------
"sembri ansiosa" Hyunjin aprì la porta della sala prove e mi guardò con un sorrisetto, mentre teneva un plico di scartoffie, probabilmente era tutto il lavoro che aveva fatto quel giorno e che doveva consegnare ai nostri capi. "Sì, diciamo che sono felice" risposi guardandolo e bevendo dell'acqua, per poi sistemare lo zaino della palestra, cercando di fare il più velocemente possibile, me ne volevo andare, correre fuori, sperare che fosse appoggiato alla soglia della porta dell'agenzia, o appoggiato alla sua macchina di lusso verde, o semplicemente appoggiato alla moto con un casco in mano; la mia mente stava iniziando a pensarle di tutti i colori, volevo il mio lieto fine, per una volta me lo meritavo! (ALIX: AHAHAHAHAHA)
"torna a casa?" chiese guardandomi con un sorriso ed entrando poco dopo, posando il plico di fogli e guardandomi con un sorrisetto. Si appoggiò al mobiletto dove c'era il mio zaino, mettendosi accanto a me per poter continuare la nostra conversazione e standomi vicino.
"oggi dovrebbe tornare, sto sperando che mi aspetti, pronto per potermi prendere in braccio nel caso in cui gli saltassi al collo... Mi manca, non ne posso più di litigare con Innie per quanto lo capisco, per quanto io possa comprendere il suo voler sapere la verità, farmi parlare e farmi stare meglio, a me in questo momento non mi serve questa pressione, non servono queste domande, Minho non ha fatto nulla, lui non è cattivo, è un uomo dolce, un uomo che amo tantissimo, è tutto un enorme malinteso..." sussurrai con gli occhi lucidi
"tuo fratello?" chiese Hyunjin mentre si toccava i capelli, portandoseli indietro e lanciandomi un'occhiata dolce. Lui era molto più diverso rispetto al mio ex ragazzo. Hyunjin dopo il nostro incontro al bar, non aveva più fatto domande, per il mio bene o forse per evitare di sapere la verità effettiva, si era rifiutato di fare ulteriori domande, voleva solo vedermi felice e sperare che quello che avevo detto fosse vero, cioè: che fosse tutto un enorme malinteso e nulla di più, aveva scelto di fidarsi di me e lo apprezzavo più di ogni altra cosa al mondo."Han sta finendo un paio di cose, l'ho sentito ultimamente e sta bene, si sta riprendendo, ha avuto un momento un po' difficile ma si riprenderà bene, ne sono sicura, fidati di me"
"sei sicura?"
"sì sono sicura, se lo chiami ti risponde, lo so per certo, ha risposto a Chris, presumo che risponda anche a te"
"Chris lo ha chiamato?" chiese con gli occhi sgranati come se non se lo aspettasse minimamente.
"certo che lo ha fatto, lo sai che è il papà del gruppo, era ovvio che lo avesse chiamato, voleva sapere se il suo bambino stesse bene" risposi sorridendo e incalzando il suo fare così incredulo.
"e ha risposto?"
"cos'è non mi credi? se ci tieni tanto chiedi a Chris"
"ti credo, ti credo, sembra che finalmente stia tutto tornando semi normale, quasi non mi sembra vero, l'ho sognato per così tanto che ora che lo sto vivendo mi sembra un film fantasy" Hyunjin sembrava un po' nostalgico, come se sotto sotto anche a lui mancava la nostra routine e la calma di prima.
"più che un fantasy è un horror che arriva alla fine, quella specie di calma che ti fa pensare che siamo giunti all'epilogo e speri solamente che non ci sia un numero due, o meglio, magari chi la vede da fuori aspetta un seguito, ma per noi che lo stiamo vivendo va benissimo così" risposi prendendo lo zaino e mettendomelo sulle spalle
"se è a casa, avvisa Minho che quando lo vedo gli tiro uno schiaffo"
"addirittura?" chiesi ridendo
"gli darò uno schiaffo per essersene andato e poi lo abbraccio per essere tornato" rispose mentre mi guardava avvicinarmi all'uscita
"posso farlo io se vuoi"
"tu inizia, poi io raddoppio la dose quando lo vedrò" rispose prendendo il plico di fogli per uscire anche lui dalla sala prove e andare verso uno dei vari uffici dell'agenzia.
Lo guardai per un attimo prima di sospirare e percorrere il corridoio "Buona serata Hyung" risposi sorridendo, gli lanciai un'ultima occhiata, avvicinandomi alle scale per tornare al piano terra ed uscire "anche a te! Cerca di non metterci troppo entusiasmo quando torna, non voglio essere zio! Non sono pronto" inutile dire che arrossii "HYUNJIN!!!" urlai indignata, ma a quanto pare per lui ero divertente, perchè si mise a ridere; maledetto.

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Kkangpae (Minho x Reader)
Fanfiction"tieni la testa alta quando cammini con me, sii dolce e amorevole, devono pensare tutti che sei la mia devota e adorata moglie, chiaro?" Chiese con la voce ferma e seria. lo guardai per un attimo con uno sguardo di odio e disprezzo "e poi cosa vuoi...