capitolo 44

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ALIX: ciao! Allora, siamo verso la fine e vi avviso, da qua in avanti non ho la più pallida idea di quanto saranno lunghi i capitoli, possono essere più o meno lunghi o chilometrici, scusate ma se no non vengo più a capo di questa storia! Buona lettura stay! 

POV READER 
La colazione si protrasse a lungo, tra chiacchierate amichevoli e la tensione che a mano a mano si stava affievolendo, o per lo meno era quello che stavo sperando, un parte strana del mio subconscio stava davvero credendo che questa situazione fosse tutta una specie di illusione e che gli animi si fossero calmati, ma non é assolutamente vero. Era una specie di calma prima della tempesta.
"oh guarda. è arrivato un principe azzurro" Hyunjin fece un cenno alle mie spalle "ma tu sei qui..." dissi guardandolo con una faccia confusa; sapevo benissimo che lui si riferiva a se stesso, spesso e volentieri, come un principe azzurro, ma per quanto fosse megalomane ed egocentrico, non credevo che fosse così tanto bisognoso di protagonismo da riferirsi a se stesso come principe quando era esattamente di fronte a me. "no tesoro non parlo di me, anche se so benissimo che io sono IL principe azzurro, io ho detto che è arrivato UN principe azzurro è molto diverso" disse mettendo in chiaro la cosa e sottolineando la valenza grammaticale della sua frase, sottolineando la mia madornale svista nella sua formula. Lo guardai per un attimo, cercando di non scoppiare a ridere in faccia al mio migliore amico, mi coprii la bocca, cercando di eludere le mie risate, anche se devo ammettere che ottenni davvero scarsissimi risultati nel tentativo di non ridere. Mi girai vedendo Innie avvicinarsi, con uno sguardo un po' serio e un leggero sorriso di facciata, giusto per salutare sia me che Hyunjin. Appena lo vidi mi ricordai perfettamente la stessa medesima espressione nel viso di Hyunjin, era uguale, stessa faccia cupa, stesso sorriso di facciata, giusto per non far vedere troppo i loro veri sentimenti e sapevo che Innie non sarebbe mai esploso in pubblico, ma sarebbe esploso solo quando saremmo stati da soli, con una certa privacy, quando sapeva che solo io e lui potevamo vedere le nostre rispettive debolezze e parlare tra di noi di quello che stava accadendo.  

Da un lato lo capivo, era sempre stato così, forse anche un po' per abitudine era sempre stato uno che non si faceva vedere provato o triste in pubblico, non era uno che sbottava o che urlava davanti a tutti, certo, quando era tra amici era amichevole ed estroverso, ma in situazioni come questi, con temi delicati e difficili da affrontare, era come se si spegnesse completamente ed entrava in -modalità difesa-. "mi sa che sa qualcosa" disse Hyunjin finendo il suo americano "non mi dire" sussurrai guardando Hyunjin e alzando gli occhi al cielo per la stanchezza e la completa non prontezza nel affrontare di nuovo quella conversazione, e proprio mentre stavo guardando Hyunjin sentii le mani di Jeongin sulle spalle; accompagnate da una dolce stretta. Aveva le mani calde, quasi bollenti e le stava tenendo dolcemente sulle mie spalle, con delle carezze rassicuranti, come se si fosse reso conto della botta di consapevolezza che mi stava inondando. "hey, come va?" chiese il minore mentre guardava il suo Hyung "Ciao IN, tutto bene, abbiamo fatto colazione, cosa ci fai qui? Pensavo che dovessi lavorare" disse il ragazzo, mentre io restavo in silenzio, cercando di riprendermi e di far funzionare di nuovo il cervello e mettere di restare bloccata per la paura di affrontare le conseguenze di quello che era successo negli ultimi mesi, che fosse per mia scelta o no, erano comunque delle conseguenze che avrei dovuto affrontare. "Domani, oggi sono libero. E tu? hey, baby Han, come stai?" chiese guardandomi e tenendo saldamente la mani sulle mie spalle "ciao Innie, em... sto bene, un po' stanca forse, ma tutto sommato sto bene" dissi facendo finta di sorridere, con quella specie di facciata dolce e serena, come se stessi cercando di fargli capire che non doveva preoccuparsi, ma il ragazzo era furbo, non era un semplice amico, era stato il mio fidanzato, era stato l'uomo su cui potevo contare sempre, la persona che amavo, poi il mio migliore amico, insomma era Innie, non un semplice amico. 

"avete finito di fare colazione?" chiese come se nulla fosse 
"sì, siamo qua da parecchio, lo sai come finisce con le nostre solite uscite, noi stiamo qui, chiacchieriamo, finiamo per spettegolare di chiunque, come se fare nomi e cognomi fosse all'ordine del giorno, ma del resto, non ci interessa di fare nomi e spettegolare fino alla morte" Hyunjin si mise a ridere alzandosi e facendo sorridere anche Innie "e soprattutto, come ben sai, ci dimentichiamo completamente delle ore che passano" Hyunjin finì la frase e prese la borsa guardando me e Innie. Mi spostai dalla sedia, facendo togliere le mani del modello dalle mie spalle. Mi misi la sciarpa e presi la borsa guardando Innie e rendendomi conto solo in quel momento che aveva tagliato i capelli e che adesso aveva i capelli neri, insieme ai soliti vestiti che era solito indossare, sempre alla moda e sempre di bella presenza. "cosa ci fai qui?" chiesi guardandolo "ti accompagno a casa, mi ha chiamato Han... abbiamo parlato un po' e gli ho detto di non venire e che sarei venuto io, dobbiamo parlare" rispose a bassa voce guardandomi dritto dritto negli occhi. Lo guardai sospirando e abbassando lo sguardo "dobbiamo?" chiesi come se fosse davvero necessario fare questo tipo di conversazione "sì, dobbiamo" rispose guardandomi negli occhi. 
"Hyunjin Hyung, noi andiamo! Ci vediamo" Jeongin sorrise guardando il maggiore "vai a casa con lui [t/n]?" chiese guardandomi "a quanto pare" risposi guardandolo e sospirando "ok, allora buon rientro, ah! Jeongin" lo chiamò richiamando poi la sua attenzione. Il ragazzo guardò il suo Hyung, guardandolo negli occhi e ascoltando "cerca di essere delicato, non è facile per nessuno, capisco che tu provi... un sentimento forte per lei, ma sii delicato" rispose guardando il ragazzo per un attimo, prima di allontanarsi e andare verso la sua macchina. Innie annuì, mi porse la mano, aspettando che la stringessi. Lo guardai per un attimo e poco dopo lo presi per mano, tenendolo dolcemente e lasciando che mi guidasse fino alla sua machina. 

Kkangpae (Minho x Reader)Where stories live. Discover now