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GAIA:

eccoci qui, domani è il giorno della finale dove finalmente mi esibirò. Ho ansia, solo molta ansia.
<<il vestito è stretto>> dico a Marta.
<<Gaia il vestito è perfetto>> mi informa lei.
<<no, io lo sento stretto>> sbotto.
<<Gaia ti sta da dio>> rimbecca Federica.
<<sei solo in ansia e trovi mille storci>> continua.
<<no, vi sto dicendo che il vestito è veramente stretto, sono ingrassata?>> chiedo disperata.
<<ma che ingrassata? Sono solo fisse>> dice Marta.
<<no basta, fatemi togliere sto coso>> mi spoglio e rimetto i miei vestiti.
Corro subito in camera e inizio a scrivere sul mio diario.
"Caro diario,
ho un'ansia che mi sta logorando lo stomaco, mi sono fatta uscire il sangue dalle mani e quando lo vedrà Pietro sicuramente si incazzerà di brutto. Ho provato il vestito e me lo sento strettissimo, tutti mi dicono che è una mia fissazione ma non è così. Sento di essere ingrassata e non ho un vestito di ricambio più largo. Questa è l'opportunità più grande che mi potesse mai capitare e mi stanno succedendo tutte queste cose. Ho paura di fallire, ho paura di deludere tutta l'Italia che si aspetta che arrivi alla vittoria. Ho paura di vedere il mio sogno crollare a causa di uno sbaglio, ho paura che uno dei ballerini possa sbagliare, ho paura di dimenticare il testo della canzone e fare brutta figura. Tutti i ragazzi cercano di tranquillizzarmi in ogni momento ma non ci riescono quasi mai. Anche i ballerini stanno soffrendo molto la pressione di questi giorni però a differenza mia riescono a gestire molto bene l'ansia. Ho parlato con gli altri cantanti che partecipano al festival e sono molto gentili e simpatici. Ho fatto un sacco di interviste in un solo giorno, non ho avuto tempo per respirare. Andrea mi ripete sempre quanto sarebbe stata orgogliosa la mamma a vedermi calcare quel palco, lo dice ogni volta che l'agitazione mi spinge a non volermi esibire. I ragazzi immaginano la mia ansia, ma non sanno minimamente come io mi senta in realtà. Vorrei per un attimo non pensare a tutto quello che mi aspetterà questa sera, vorrei spegnere il cervello per un attimo e vivere spensierata... Vorrei una canna.".
Chiudo velocemente il diario e corro alla ricerca di Duccio.
<<hey!>> lo saluto una volta che l'ho trovato.
È davanti all'ingresso dell'hotel da solo.
<<hey piccolina! Ansia?>> chiede.
Lo guardo senza dire niente e annuisce capendo che è l'unica cosa che sento.
<<ho bisogno di una cosa>> dico.
<<sarebbe?>> mi fissa con sguardo interrogativo.
<<vorrei fumare>> affermo.
<<oh... ok>> mi offre la metà della sigaretta che sta fumando.
<<no, non quella>>.
Lui sgrana gli occhi e comincia ad agitare la testa.
<<no, non lo pensare proprio! Non ti farò fumare una canna>>.
<<ti prego Dù, ho bisogno di spensieratezza>> insisto.
<<no Gaia>> dice in tono fermo.
<<che succede qui?>> Andrea esce dall'hotel e si avvicina a noi seguito da Pietro.
<<la vostra donna mi sta chiedendo una canna>>.
Bastardo.
<<stai scherzando?>> ride Pietro.
Mi guarda e notando la mia faccia cambia espressione.
<<non sto scherzando! Sto morendo, ho bisogno di liberare la testa>> agito fortemente le mani e Andrea me le blocca violentemente.
<<che cazzo hai combinato!? Te le devo fasciare ste cose>> urla.
Questo attira l'attenzione di Pietro e Duccio sulle mie mani insanguinate segnate dalle unghie.
<<forse dovevo cedere il posto>> dico sull'orlo di una crisi di pianto.
<<tu non dovevi cedere niente! Sei dove meriti di stare e quel palco sta solo aspettando te. Smettila di farti mille paranoie! Sei brava e andrai benissimo>> il mio fidanzato mi prende le mani e le appoggia sul suo petto.
<<andiamo a farci un giro>> continua.
<<vengo con voi>> dice Andrea.
Noi tre ci incamminiamo mentre Duccio rientra in hotel. Arriviamo in un parco non molto lontano da dove alloggiamo. Ci sediamo su una panchina e mi ritrovo in mezzo a tutti e due.
<<non mi piace che sei andata a chiedere a Duccio una canna, se devi fare qualcosa, che non sia con le tue amiche, vorrei che chiamassi me>> dice Andrea.
Annuisco.
<<come ti è venuto in mente di chiedergli una canna? Tu le detesti!>> dice Pietro.
<<io le detesto solo perché una volta mi ha dato troppo alla testa e stavo per svenire>> affermo.
Il mio ragazzo mi guarda incredulo.
<<sono anni che non ne tocco più una. Però non lo so, oggi sentivo di aver bisogno di sentirmi così>> ammetto.
<<senti di aver bisogno di sballarti?>> chiede Andrea.
Annuisco. Lui sospira.
<<Che ne dici se questa sera usciamo tutti e tre e andiamo a bere?>> propone.
Se è l'unica alternativa mi conviene accettare.

<<siete i miei due uomini preferiti!>> dico ridendo.
I quattro cocktail bevuti a goccia hanno fatto il loro effetto.
<<siamo i tuoi unici uomini!>> mi prende in giro Andrea.
<<e invece no! Io ho tanti uomini, ma voi siete i miei preferiti, forse solo dopo Ghali>> dico abbracciandoli.
<<posso salire sul palco in queste condizioni?>> chiedo.
<<ma certo che no! Come minimo faresti qualcosa di sbagliato e di cui ti pentirai il giorno dopo, poi diventerai depressa per aver rovinato la tua opportunità e ti ucciderai>> risponde Andrea.
<<no, ti sbagli. Io morirò da vecchia! Vero amore? Non morirò prima>> fisso il mio ragazzo.
<<no, morirai da vecchia>> mi rassicura lui.
<<e poi i nostri figli ci faranno tanti nipoti a cui noi racconteremo queste cose, vero?>> chiedo nuovamente.
Lui ride e annuisce.
<<visto? Che c'è?>> mi giro verso Andrea che mi guarda quasi commosso.
Perché piange? Non gli ho mica rubato il suo cocktail.
<<Andre non piangere, il tuo cocktail l'hai finito tu>> gli stringo la mano per rassicurarlo e i ragazzi scoppiano a ridere.
Perché ridono? Forse gliel'ho finito io e non me ne sono resa conto? Impossibile.
<<ti voglio bene>> Andrea mi abbraccia.
<<oh... Anche io ti voglio bene, Andreuccio>> ricambio il suo abbraccio.
<<Andreuccio?>> chiede Pietro.
<<mi chiamava così quando era piccola perché lo faceva sempre mamma>> spiega mio fratello.
Mamma, quanto mi manca. Se fosse stata qui si sarebbe sicuramente incazzata a sapere che io e Andrea ci siamo ubriacati proprio la sera prima della mia esibizione. Rido a questo pensiero e mi godo l'aria serale della Svezia.

Questo amoreWhere stories live. Discover now