Capitolo 8

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Settembre era passato in un lampo, ora mi aspettava ottobre.
Personalmente amavo l'autunno e sopratutto il mese di ottobre, lo amavo per tutti i cambiamenti che stavano arrivando.
Ero di nuovo in ritardo e sapevo che questa volta non avrei avuto fortuna a non trovare la prof. ma perchè arrivavo sempre in ritardo quando avevo quella vipera della prof. di chimica?
È vero la odiavo a morte ma non lo facevo mica apposta ad arrivare in ritardo..
Arrivai a scuola alle 8.10 corsi verso l'aula di chimica e vidi un ragazzo che usciva dall'aula di chimica sbattendo la porta infuriato e se ne andó da dove stavo arrivando io, bussai la porta ed entrai
"Ah Anderson! è un piacere vedere che ti importa così tanto della mia materia!" disse sarcastica.
"Senta prof. io.." incominciai a dire.
"No, esci fuori immediatamente, entrerai la prossima ora, vattene dove ti pare ma quì non puoi restare, mi sono stufata di tutti i tuoi ritardi!" urló.
"Ma datti una calmata dracena dei miei stivali" dissi e uscì sbattendo la porta.
Uscì dalla scuola e mi appoggiai al muretto e presi una sigaretta dal pacchetto di sigarette che avevo nella tracolla.
Si ogni tanto fumavo qualche sigaretta quando ero molto nervosa, presi l'accendino l'accesi e iniziai a fumare.
"Me ne dai una?" chiese qualcuno.
Mi girai e c'era il ragazzo che avevo visto prima nel corridoio.
"Si tieni" dissi indifferente.
Gli passai la sigaretta il ragazzo l'accese e se la portó alla bocca, mi girai e continuai a fumare in pace.
"Sei stata sbattuta fuori anche tu da quella pazza della prof di chimica?" mi chiese divertito.
Mi girai verso di lui e annuii.
"Quella imbecille deve crepare" ringhiai.
Egli rise.
"Qual'è il tuo nome piccola?" mi chiese il ragazzo.
Sbuffai
"non sono cazzi tuoi coso" dissi infastidita.
"Ribelle la ragazza" disse con tono malizioso.
Si mise davanti a me e mi squadró tutto il corpo e intanto continuava a fumare. Io feci lo stesso, adesso che lo guardavo meglio era davvero un bel ragazzo aveva i capelli castani un ciuffo perfetto e gli occhi azzurri come il cielo, atletico,alto, con un bel sorriso.
"Ti ho incantato piccolina?" mi chiese con lo stesso tono.
Inarcai le sopraciglia e sbuffai, dimenticavo ego smisurato.
"Ma figurati, e non chiamarmi così" ringhiai.
"Beh io comunque sono Tyler Morgan"
"e io non te l'ho chiesto, e non mi interessa minimante" dissi infastidita, guardandolo dritto negli occhi.
"Ah, tigre sei proprio bella quando ti arrabbi" disse con voce suadente.
"Non mi interessa, e ora ciao" mi girai per entrare a scuola ma Tyler mi prese per il braccio e mi fece girare verso di lui.
Lo guardai allibita, lui mi guardava divertito, ma non diceva nulla, così presi io parola
"Che cosa vuoi da me?" chiesi curiosa.
Mi prese per il mento con due dita, si avvicinó al mio viso e mi mise una ciocca di capelli troppo lunga dietro all'orecchio.
Ormai i miei capelli erano cresciuti tanto in questi due mesi e non mi ero presa il disturbo di fare niente, avrei rimediato.
Si avvicinó al mio orecchio.
"Sei una ragazza tosta, mi piacciono le ragazze toste".
Si allontanó dal mio orecchio ma si avvicinó al mio viso, si stava avvicinando sempre di più ... quel Tyler era affascinante ma non al punto da ammaliarmi.
Nessun ragazzo mi avrebbe rubato il cuore, ripresi il controllo del mio cervello, alzai il ginocchio e gli
diedi una ginocchiata nelle parti basse, lui fece un piccolo urletto e si accasció a terra gemendo.
Lo guardai divertita per un'attimo e poi mi girai ed entrai a scuola, che scena divertente nessun maschio mi avrebbe preso il cuore, il mio cuore non si sarebbe mai innamorato di loro, MAI.
Finalmente era passata la prima ora, e andai andai a greco.
Sinceramente amava quella materia, l'amavo grazie a Percy Jackson e così decisi di iscrivermi a quel corso, naturalmente ero la migliore della classe.
Passai l'ora a completare il test che ci aveva dato il prof.
Tutto liscio.
Anche la terza e la quarta ora passarono e così arrivó l'ora di pranzo.
Vidi Jessie seduta a un tavolo a parlare con Caleb.
Aww stava nascendo qualcosa fra quei due?
Mi sedetti e salutai i miei due amici.
Dopo poco arrivarono anche Mike e Jason e come al solito salutai Mike e ignorai completamente Jason.
Per tutto il tempo mi feci i cavoli miei, oggi ero di pessimo umore grazie a quel ragazzo come si chiamava? Tyson? Tod? ah giusto Tyler .
"Zoe?".
Tornai alla realtà e mi guardai intorno.
"Zoe!!!" venni chiamata di nuovo Jessie mi strattonó.
"Si cosa c'è?" chiesi infastidita.
"Ti avevo chiesto se ti andava di andare al cinema stasera".
Vidi Tyler entrare in mensa.
"Ehm... ne parliamo dopo"
"Oh cazzo hanno fatto tornare quel coglione di Tyler a scuola?" disse Jason infastidito.
Lo conosceva? non era nuovo?
"Amico, è stato sospeso per un mese per aver fatto scattare l'esistintore in palestra è figlio di un impreditore importante è già tanto che l'abbiano sospeso così tanto" tutti si misero a ridere tranne Jason.
" è un coglione" disse ringhiando.
"Tu stà sul cazzo perchè ti fa concorrenza con le ragazze" disse Jessie.
Jason sbuffó.
"Io nin ne sapevo nulla quando è successo?".
"È successo qualche giorno dopo che sei arrivata, non potevi saperlo" disse Jessie ridendo.
Annuii.
Jessie lo guardava sognante, che schifo.
"Jessie ti prego stai sbavando per quello? se non la smetti ti prendo a calci finchè non riattivi il cervello" ringhiai.
"Questa volta sono d'accordo con te" disse Jason.
Lo guardai sorpresa.
"che c'è? hai ragione quello è uno stronzo tu puoi avere di meglio Je" si rivolse a Jessie.
Lei annuii sconsolata.
Ii la consolai.
Tyler ci vidi e si incamminó verso il nostro tavolo.
Jason sbuffóz
"Sta venendo quì.." disse infuriato.
Jessie si sistemó velocemente e io imprecai in silenzio.
Tyler si sedette vicino a me e mise il suo braccio intorno alle mie spalle.
"Ciao piccola" mi disse sorridendomi.
Tutti mi guardarono stupiti e Jason furibondo.
Tolsi il braccio di Tyler e spostai la sua sedia lontana da me.
"Piccola sta fava, non ti è bastato il calcio nei coglioni di stamattina?
Devo denunciarti per molestie?" chiesi infastidita.
Mi fece l'occhiolino.
"Ah tigre, sarai mia".
"Ma perchè voi maschi credete che noi ragazze siamo tutte oggetti?! porco Crono inculato da Urano volete capire che siamo persone e non oggetti? abbiamo dei cazzo di sentimenti!" urlai
guardai Jason.
"Un'altro che pensa che le ragazze siano oggetti fatevi compagnia andate a braccetto insieme!" ringhiai.
M alzai sul tavolo.
"La prossima volta che qualcuno dice sarai mia o una frase simile giuro che lo castreró" urlai.
Tutti mi guardarono allibiti, ma poi le ragazze (almeno non le troie che stettero zitte) applaudirono e anche Jessie lo fece insieme a Mike, Jason mi guardava sorpreso e Tyler pure.
"E che cazzo un po' di rispetto per il sesso femminile" ringhiai.
Scesi dal tavolo presi la tracolla e me ne andai.

Un magnifico imprevistoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora