Capitolo 33

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Salì sulla Jeep metallizzata di Jason e poco dopo il moro mise in moto.
"Allora dove mi porti?" chiesi curiosa.
"Sorpresa, dimmi solo che non sei vegetariana".
"No figurati io amo mangiare la carne" ridacchiai.
"Bene allora questo posto ti piacerà" disse facendomi l'occhiolino.

***

"Cavolo mi sa che abbiamo svuotato la cucina" dissi ridacchiando.
"Mi sa di si con tutti i tipi di carne che ci siamo mangiati credo che dovranno fare rifornimento domani" disse scoppiando a ridere.
Annuii.
"E adesso?" chiesi sorridendo.
"E adesso andiamo al cinema" disse cindomi i fianchi e dandomi un bacio sui capelli.
"Cos'è tutta questa dolcezza Miller? ti facevo più duro" lo presi in giro.
"Vedrai come saró duro a letto" mi sussurró all'orecchio.
Mi morsi il labbro inferiore e lo guardai imbarazzata.
"Ti scoperó talmente forte che per giorni e giorni non capirai una sega" disse ghignando.
Deglutì rumorosamente e mi morsi di nuovo il labbro inferiore.
"Ehm.. ecco.. io.." balbettai.
Jason si mise a ridere.
"Tranquilla, lo faremo solo quando sarai pronta" disse con un sorriso dolce
sospirai e annuì.

***

"Certo che sei proprio una ragazza strana, questa uscita è stata così strana, siamo andati in una steak house e poi siamo andati a vedere un film d'azione con una tonnellata di pop corn, se lo avessi fatto con un'altra ragazza come minimo mi sarei ritrovato con una palla in meno" disse Jason sghignazzando.
"Forse perchè sono diversa
dalle altre l'avrai notato credo" dissi ghignando.
"Oh certo, ed è per questo che mi piaci, sei così tosta, se qualcuno ti assalisse il tipo avrebbe pane per i suoi denti e sicuramente se combattessi in una rissa vinceresti" disse fiero.
"Certo è ovvio" dissi ghignando.
Ci fermammo davanti casa mia, il moro si avvicinó a me e ci baciammo, come al solito mi sentì in paradiso e ci fermammo solo quando non avemmo più fiato.
"Sono contenta che abbia deciso di darmi una possibilità" dissi dandoli un leggero bacio sulle labbra.
Lui mi sorrise e mi accarezzó i fianchi.
"Sono felice che tu l'abbia data a me nonostante il mio passato da puttaniere" disse sospirando.
Annuii
"Ci vediamo domani" dissi aprendo la portiera.
Jason mi prese la mano e mi attiró a lui per un'altro bacio, gli accarezzai i capelli e ci sorridemmo, ci salutammo ed entrai in casa sorridendo come un ebete.

***

Era passato un mese da quando io e Jason ci mettemmo insieme, e andó tutto bene, ma c'era sempre un ma e una notte ebbi di nuovo gli incubi, papà dovette chiamare l'ambulanza perchè non riuscivo a respirare, avevo un'attacco d'asma, c'era qualcosa che non andava e svenni.
Mi svegliai una stanza di ospedale con delle flebo sul braccio e con il respiratore.
"Merda, dimmi che non è quello che penso io" pensai.
In'occasione della morte di Kate stetti molto male, ero spaventassima e avevo smesso di respirare, iniziando ad avere attacchi d'asma.
Pensavo fosse tutto passato o almeno così credevo...
Mio padre mi spiegó che era normale che potesse tornarmi un po' d'asma come se n'era andata poteva tornare.
Il medico mi disse quello che volevo sapere, se potevo fare sport, e lui mi disse di si ma che dovevo fare molta attenzione, avevo paura.

***

"Si tutto okay Jas" dissi cercando di essere convincente.
Ero nel corridoio della scuola con Jason, qualche giorno dopo il fatto successo e avevo un inalatore dentro la tracolla...
Stavamo andando agli allenamenti di calcio...
"E allora perchè sei stata due giorni a casa?" mi chiese il mio ragazzo.
Non volevo dirli del mio problema, non volevo farli pena... e poi se avessi dovuto raccontarli quella cosa avrei dovuto raccontarli anche di Kate..
"Dai ne parliamo dopo" dissi non riuscendo a inventarmi una scusa.
Lui annuì poco convinto e andammo nello spogliatoio a cambiarci.
Stetti attenta davvero, ma l'allenatore non era affatto contento del mio rendimento quindi mi spinse a fare di più e lo feci, non volevo deludere i miei compagni e l'allenatore perchè fra poco ci sarebbe stata la finale del torneo.
Iniziavo a fare fatica a respirare così mi fermai un'attimo e ripresi a respirare, dopo averci fatto il suicidio (un'esercizio che io odiavo) ci fece fare qualche esercizio, ripresi a non respirare bene e mi fermai, ma non passava mi accasciai a terra tentando di riprendere il controllo, tutti accorsero da me e Jason per primo.
"Zoe che ti succede?" disse preoccupato.
"lo...lo zaino..." disse facendo fatica.
Lui capì immediatamente e tornó con inalatore in mano correndo e me lo porse, respirai un paio di volte prima di calmarmi un po', mi sdraiai a terra stremata con le mani in faccia.
"Anderson mi devi delle spiegazioni non mi avevi detto di avere l'asma" disse il coach.
Mi misi seduta ma tenni lo sguardo abbassato.
"Coach le posso spiegare.." dissi mordendomi il labbro inferiore.
"E mi sa che devo delle spiegazioni anche a te" dissi guardando Jason.

***

Spiegai al coach che per un paio di anni avevo avuto l'asma
"Penso che non dovresti giocare la finale" disse il coach.
"COSA?! no coach la prego staró attenta e metteró l'inalatore nella tasca, non posso perdermi la finale".
"Anderson...".
"Coach sono una dei giocatori più bravi in campo non posso e non voglio stare in panchina" dissi decisa.
il coach sospiró.
"non posso proprio fermarti eh? e va bene giocherai ma appena ti sentirai anche poco bene me lo dovrai dire"
Annuì vigorosamente.
"Ofa come ti senti?" mi chiese.
"Coach è solo un po' d'asma stó bene" dissi sorridendo.
Il coach annuì poco convinto.
"Dai peró oggi torna a casa okay?"
annuì.
Uscii dall'ufficio del coach dove trovai Jason appoggiato al muro con le braccia incrociate.
"Hey.." dissi imbarazzata.
"Perchè non me lo hai detto?" mi disse visibilmente deluso.
Abbassai lo sguardo e mi morsi il labbro inferiore.
"Non volevo mostrare la mia debolezza" sussurrai.
Jason mi fece alzare lo sguardo dolcementez
"Sono innamorato di te Zoe, non userei mai le tue debolezze contro di te" disse dolcemente.
Sospirai.
"Dai raccontami tutto" mi disse sedendosi per terra.
Io lo imitai.
"Ecco la prima volta che ebbi un'attacco d'asma fu quando mia sorella morì" dissi sospirando.
"Avevi una sorella?" mi chiese sorpeso
annuì.
"Si chiamava Kate ed era la mia sorella maggiore, lei era anche la mia migliore amica e mi faceva anche da mamma, visto che quella puttana di mia mamma se ne andó, beh comunque Kate morì in un incidente in auto, stavamo andando da mia nonna e io ancora ero piccola avevo solo 10 anni lei invece ne aveva 16..
Lei non si salvò e io invece si".
lli spiegai cosa successe quel giorno e mi accorsi che stavo piangendo e lui mi strinse in un'abbraccio consolandomi.
"Da quel giorno ho sempre avuto incubi e quando mi svegliavo avevo attacchi d'asma, ma non li avevo solo in quell'occasione ma in molte altre, stavo così male che per un po' dovetti stare in una clinica, poi l'asma magicamente passó, non avevo più bisogno dell'inalatore, quindi ricominciai a fare sport e fui felice" terminai.
"Oh piccola mi dispiace tanto..." mi disse abbracciandomi più forte.
"Stai tranquillo passerà" dissi staccandomi da lui e facendo un piccolo sorriso.
"Ty sei forte so' che ce la farai" disse sorridendomi.
Annuii e lo baciai.
"Ora ci sono io a proteggerti" mi disse dolcemente.

Spazio Autrice:

Scusate se ci ho messo tanto ma non avevo neanche mezza idea per il capitolo, spero che comunque vi sia piaciuto.
Stó scrivendo una Larry e fra poco penso che la pubblicheró, ditemi se vi piace come idea.

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Destiny [L.T.] è mia

-LaCri

Un magnifico imprevistoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora