La Verità

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-Bene ragazzi posate le penne e consegnate-disse il professor Marlock.
Uscì dall'aula insieme a Selly e ci incamminammo per andare a pranzare insieme dopo aver finito finalmente gli esami.
-Ehi tutto bene?-mi chiese con tono dolce
La guardai e dissi-Si.- ed era vero, finalmente dopo tanti mesi mi sentivo di nuovo me stessa. Quella sera che scoprì un lato diverso di Bryan, riuscì finalmente a sfogarmi, piansi in macchina e per delle ore nel letto e il giorno dopo mi sentii come rinata. Grazie a Bryan ero rinata.

-Ci credi che abbiamo finito gli esami?! Siamo diplomate!!-disse Selly mentre mangiavano il dessert
-Vacci piano dobbiamo ancora sapere i risultati-dissi con voce preoccupata
-Ma finiscila! Sappiamo entrambe che i tuoi esami sono andati perfettamente-disse mangiando un pezzo di tiramisù
-Speriamo-dissi fissando fuori dal locale
-L'hai più visto o sentito?-mi chiese cauta, Selly era l'unica a cui avevo parlato di quella sera e sapevo che non l'avrebbe detto a nessuno
Io scossi la testa-No e forse è meglio così, non riesce a parlarmene perché non lo conosco...quindi va bene-dissi finendo la torta
-Ok....adesso andiamo a fare shopping e poi cinema!!!-urlò per tutto il bar è quasi tutti si girarono a guardarci e scoppiammo entrambe a ridere.

Finalmente quel pomeriggio riuscì a svagarmi più di quanto immaginassi. Stavo veramente bene e questo mi bastava.
-Ci vediamo domani?-mi chiese Selly mentre ci salutammo
-Ok a domani-dissi ed entrai in casa
Era tutto buio poi mi ricordai che il nonno era andato due giorni con un suo amico a pescare e mi rilassai.
Salì le scale e vidi qualcosa di illuminato nella mia stanza.
Quando entrai rimasi senza parole, c'erano lucine bianche e gialle appese per tutto il soffitto, rimasi incantata da quello spettacolo ma ad un tratto sentii qualcuno entrare nella mia camera e mi girai di scatto
-Bryan?-dissi in un sussurro
-Ehi-disse quasi timido con le mani in tasca.
-L'hai fatto tu?-chiesi indicando le luci
-Si...mi ricordavano quella sera,quando avevamo 9 anni, che tuo padre ci portò a St....-
-State parke-conclusi io per lui ed entrambi facemmo un debole sorriso
Ci furono diversi minuti di silenzio imbarazzanti fino a quando non iniziò a parlare
-Quell'estate è stata una merda..-disse andando verso la portafinestra e appoggiandosi con la schiena
Aggrottai la fronte non avendo capito..ma poi capii subito.
-Ero felicissimo a passare l'estate con te e tuo padre ma poi mio nonno mi aveva detto che i miei volevano vedermi e io persi la testa...insomma era da un sacco che non li vedevo....-disse guardando davanti a se
Io mi sedetti sul letto e lo ascoltai attentamente-Continua-gli dissi
-Quando arrivai li la prima settimana fu uno spasso ma...-disse scuotendo la testa -qualcosa poi incominciò a cambiare- disse girandosi e guardando fuori
-Mia madre usciva sempre alla sera mentre mio padre rimaneva a casa e ospitava degli uomini che....-
Ad un tratto si bloccò e lo sentii singhiozzare, mi alzai e gli andai vicino appoggiandogli una mano sulla spalla
-I primi giorni non successe niente ma quando questi scoprirono che cero anche io lì,iniziarono a guardarmi male a insultarmi per poi arrivare alle botte...e che botte-fece una risata amara
-E tuo padre?-chiesi sconvolta
-Mio padre stava lì seduto a bere e a incitarli a picchiarmi, e le mattine dopo,quando mia madre mi vedeva ridotto come una merda non diceva niente anzi si incazzava perché pensava che io non lo lasciavo giocare a carte con quei coglioni.-disse e poi staccandosi dal balcone, si levò con un agile gesto la t-shirt nera e mi fece vedere la sua schiena .
Oh dio! Era piena di cicatrici alcune piccole altre lunghe, portai le dita sulle vecchie ferite e ci passai sopra e potei sentire il suo corpo irrigidirsi.
-Sta merda andò avanti per quasi due settimane fino a quando non c'è la feci più e cercai di chiamare mio nonno ma lui non mi rispondeva, era sempre troppo ubriaco per calcolarmi. L'ultima sera poi cercai di scappare dalla mia finestra ma gli stronzi spalancarono la porta e incominciarono e menare-chiuse gli occhi e scosse la testa -mio dio Cam come menavano-disse con voce tremante e andando a sedersi sul letto appoggiando le braccia sulle gambe divaricate
-E poi cos'è successo?-chiesi restando vicina alla finestra
-È successo che riuscì a ribellarmi colpendo uno dei tanti in faccia ma...dopo mi presero di peso e mi portarono in sala, dove c'era mio padre e sai lo stronzo cosa faceva? Se la rideva mentre io non riuscivo quasi più a respirare!-fece una piccola risata amara
-Cos'è successo dopo Bryan?-chiesi cauta anche se una parte di me non avrebbe voluto saperlo
Alzò la testa e iniziò a fissare il vuoto davanti a se -Mi legarono a una sedia e vidi che stavano facendo una specie di sigaretta e poi si avvicinarono a me e mi obbligarono a fumarla...solo che non era tabacco-chiuse gli occhi -era...era droga e anche pesante perché dopo iniziai a non riuscire più a tenere gli occhi aperti ma a loro poco importava perché mi tennero sveglio a suon di pugni, calci....-disse oramai con le lacrime che gli scendevano silenziose
-Il giorno dopo quando vidi che i miei stavano dormendo feci le valigie velocemente e corsi via, presi il primo autobus e ritornai qui...il mio primo pensiero eri tu-disse guardandomi negli occhi -Volevo solo vederti e bussai alla tua porta ma niente allora iniziai a cercarti fino a quando non ti vidi con tuo padre al parco che stavate giocando con una specie di areoplanino e tu eri felice...mentre io ero incazzato con il mondo intero, ero furioso e non potevo fare più niente. Allora dato che non me la potevo prendere con i miei o mio nonno iniziai a prendermela con te. Eri diventata un bersaglio facile-disse guardandomi
Mentre io rimasi di stucco a tutto quello che mi stava dicendo
-Iniziai a prendermi gioco di te, e in ogni modo cercavo sempre di odiarti di più-
-Bryan io...-cercai di parlare ma lui mi interruppe
-Cam tu non hai nessuna colpa, lo so. Devi solo capire in che condizioni fossi io, ero stato ferito da quelli che credevo che mi amassero. Tuo padre ti rendeva felice mentre il mio mi menava. Quando ti odiavo mi sentivo meglio anche se mi ero reso conto che non avevi nessuna colpa.-
A quelle parole le lacrime iniziarono a bagnarmi il viso e Bryan mi venne accanto per asciugarmele -Mi dispiace. Non mi odiare.-
Scossi il capo -Non ti odio, mi dispiace solo che tu non me lo abbia detto prima.-dissi con voce tremante e lui mi abbracciò
-Lo so credimi, ma non voglio più guardare il passato ora voglio guardare il presente e il futuro e spero che tu possa starmi vicino-disse stringendomi ancora di più a lui.
-Certo che ti starò accanto-Lo rassicurai
Ci abbracciammo di nuovo
-Come stai?-mi chiese
-Starò bene ma tu?-
-Idem-disse e poi pronunciò le parole che non mi sarei mai aspettata -Ti amo Cam, tanto-
Mi scostai da lui e ci guardammo per pochi secondi fino a quando le sue labbra non furono sulle mie.
Quel bacio fu diverso dall'altro, aveva un significato più profondo. In esso si racchiudevano: perdono, pace, amicizia, e un amore profondo che mai e poi mai avrei pensato di provare.

Il mio migliore nemico #LoveCoupleSeries1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora