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Si richiuse la porta della stanza alle spalle e, quando si avviò verso la porta di ingresso, si rese conto che non era solo. Era così confuso che non aveva fatto caso al fatto che Morgan e quel Ethan erano seduti nel piccolo divanetto posto all'entrata di quell'appartamento.
– Allora...? – chiese Morgan un po' impaziente – Sta bene?
Nate alzò le spalle – Valuta tu stesso no?
– Non voglio farla affaticare e soprattutto non voglio essere troppo opprimente...
Prima ancora che Nate potesse dire qualcosa, Ethan cominciò a ridere – Vuoi dire che cosa ti diverte o preferisci passare per idiota? – Forse era un po' duro nei suoi confronti, ma, per quanto cercasse di evitarlo, gli veniva quasi naturale comportarsi in quel modo con la gente, soprattutto con colui che ci stava provando spudoratamente con Cassie!
– Curioso no? Siamo tutti e tre nella stessa stanza e non è ancora scoppiata una rissa.
Morgan lo guardò perplesso – Non ti seguo.
– Ah no? – disse quel ragazzo socchiudendo leggermente gli occhi – Eppure mi sembra abbastanza palese il fatto che siamo tutti e tre interessati a Cassie, o sbaglio?
Questa volta fu Morgan a ridere di gusto e, mentre Ethan lo guardava perplesso, Nate cominciava a innervosirsi. Aveva capito che quel ragazzo avesse una cotta per Cassie, ma una cosa era avere il dubbio e un'altra sentire uscire la verità proprio dalla bocca del ragazzo. Un moto di gelosia lo avvolse e in quel momento avrebbe voluto prenderlo a pugni in faccia ma, ovviamente, non lo avrebbe fatto. Sarebbe stato troppo infantile per chiunque, soprattutto per lui che era sempre riuscito a contenersi. Gli dava fastidio pensare che avrebbero dovuto lavorare insieme, che lui avrebbe avuto la possibilità di stare al fianco di Cassie e soprattutto che lei si sarebbe fidata più di quel tizio che di Nate stesso, nonostante tutto.
Non sapeva neanche lui perché l'aveva baciata sulla fronte. Non aveva mai tentato nessun contatto con la ragazza, non di sua spontanea volontà più che altro. Tante volte aveva sentito l'istinto di fare qualcosa, ma non aveva mai avuto il coraggio. Inizialmente perché aveva paura di passare per pazzo e che lei lo avrebbe rifiutato in malo modo ma, dopo quello che era successo quella famosa notte, non si era più avvicinato perché sapeva che l'aveva ferita e non voleva fare nessun passo azzardato.
La sua attenzione venne catturata da Morgan che continuava a sbellicarsi dalle risate e da Ethan che gli urlava di smetterla.
– Basta! – Morgan smise di ridere e Ethan lo guardò con aria seria – Ha bisogno di riposare e se continuate a fare i bambini la sveglierete.
– Chi ti dice che non sia ancora sveglia?
– Ti assicuro che non lo è...
Riusciva a sentire il battito del suo cuore e il suo respiro era abbastanza regolare. Nelle settimane in cui avevano dormito nella stessa stanza l'aveva osservata dormire così tante volte che ormai era in grado di capire se stava sognando qualcosa di brutto o di bello. Quella sera, però, non riuscì a capire cosa stava succedendo quindi, con la scusa di controllare se avesse la febbre, era entrato di nuovo nel suo sogno e aveva visto tutta la scena. Ci fu un momento in cui gli sembrò che la donna insieme a Cassie lo stesse guardando. Poi quel deficiente, vedendola agitata, lo aveva quasi letteralmente scaraventato verso il muro per accorrere in aiuto della ragazza. La sua soddisfazione fu quella di vedere la sua faccia delusa quando Cassie aveva mormorato il suo nome poco prima di aprire gli occhi. Non era riuscito a trattenere una risata e Ethan doveva essersene accorto visto che gli aveva lanciato un'occhiataccia.
– Devo andare – disse improvvisamente Morgan mentre guardava lo schermo del suo cellulare. Sapeva che aveva delle faccende da risolvere e a giudicare dalla sua espressione doveva essere qualcosa di serio.
Non era stato molto a contatto con lui, avevano lavorato insieme solo in qualche occasione ma non aveva mai capito che tipo era. In realtà non gli importava saperlo. Era l'erede di una delle più importanti Famiglie, aveva avuto tutto dalla vita e Nate aveva sempre pensato che fosse solo un ragazzino viziato che pensava solo a sé stesso. Da quando aveva conosciuto Cassandra le cose erano cambiate. Lui si era dimostrato molto disponibile con la ragazza e la stava aiutando nonostante tutto. Non sapeva se fidarsi di lui al cento per cento, ma sapeva che, se avesse voluto fare del male alla ragazza, lo avrebbe potuto fare in qualsiasi momento.
– Uno dei due potrebbe rimanere qua ancora un po' a controllarla?
– Rimani tu stesso, no? Infondo sei così legato a lei...
– Ethan ancora con questa storia? – Morgan adesso non trovava la cosa divertente come qualche minuto prima – Tra me e Cassie non c'è niente!
– Beh dal modo in cui ti comporti direi che non è affatto così e non sono l'unico a pensarlo...
Morgan sorrise e si avvicinò alla porta – Diciamo che la voglio bene come se fosse mia sorella – Poi lanciò un'occhiata a Nate e il suo sorriso si allargò, contagiando anche lui – Potresti rimanere qua ancora un po'?
– Certo – si affrettò a dire Ethan. Stava cominciando a diventare davvero molto irritante.
Morgan gli lanciò un'occhiataccia – Non stavo parlando con te – poi posò nuovamente lo sguardo su Nate – Puoi farlo?
Non era sicuro che fosse una buona idea. Nonostante la reazione della ragazza non era stata negativa quando lui aveva lasciato la sua stanza, sapeva che lei non era affatto felice di averlo intorno – Va bene – disse infine – Resto qua.
Morgan uscì dalla porta e salutò entrambi i ragazzi.
– Sei il suo ex ragazzo?
Nathan si voltò – Cosa?
– Hai sentito brutto idiota!
In altri casi lo avrebbe preso a calci nel culo, ma non aveva la forza di farlo in quel momento – Cosa ti fa pensare che io sia il suo ex ragazzo?
Ethan sorrise e per un secondo, un solo secondo, Nate pensò di aver già visto quell'espressione da qualche parte. Allo stesso tempo gli sembrava troppo assurdo. Era la prima volta che lo osservava attentamente e non aveva di certo fatto caso alle sue espressioni – Diciamo che non mi è sembrata particolarmente contento di vederti.
– E con questo?
Ethan alzò un sopracciglio e anche questa volta Nate ebbe la sensazione di aver già visto quel ragazzo – Il modo in cui l'hai guardata tu... – Poi si fece serio – Lascia stare... – Si alzò dal divano e andò verso la porta – Arrivederci – sorrise di nuovo tra sé – Spero il più tardi possibile.
Sicuramente non sapeva che da ora in poi avrebbero lavorato insieme.

La cacciatrice ibridaOnde histórias criam vida. Descubra agora