19. Chirone

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Più volte ho desiderato essere mortale. Dare importanza ad ogni ora, minuto, secondo della propria vita. Vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo.
Non annoiarsi mai, avere sempre nuove cose da scoprire, e sapere che comunque ce ne saranno sempre di nuove.
Amare qualcuno di un amore bollente, intenso, passionale, di un amore che rende al tempo stesso felici e tristi. Passare tutta la propria vita con la persona con cui si è condiviso tutto questo febbricitante amore, per poi arrivare all'ultimo giorno, all'ultimo respiro, e dire: "Io ho vissuto."

Con questo non voglio dire di non aver vissuto. Ho visto finire intere generazioni e ne ho viste nascere di nuove. Ho osservato, da lontano, gli essere umani evolversi, creare e realizzare cose che ritenevo impossibili.
Ho visitato tutto il mondo, e non ho più cose da vedere e da scoprire.
So che sarebbe il sogno di molti diventare immortale: vivere per sempre, giovane e in forze.
Ma immaginatevi come dev'essere avere migliaia di anni. Aver cresciuto come un padre centinaia di eroi, allenandoli come meglio potevo, sapendo che erano destinati a morire ancora giovani e forti.
Mi ritrovo spesso a pensare a tutte quelle vite interrotte, a tutti quei sogni infranti di ragazzi cresciuti troppo in fretta, con il mondo contro di loro; ragazzi che hanno combattuto ogni giorno, fino a quando il filo della loro vita è stato tagliato, rendendo vani tutti i loro sacrifici.
Più volte ho desiderato donare ad ognuno di quei ragazzi un po' dei miei anni, o tornare indietro nel tempo, per dirgli di scappare, di nascondersi. Ho desiderato queste cose sapendo comunque che, anche se si fossero avverate, il destino di quei giovani eroi sarebbe stato sempre lo stesso. L'unico responsabile? Il fato. Triste, crudele, inevitabile.

Ogni volta che guardo il semidio più potente di una generazione allenarsi combattendo, con il sudore che gli imperla la fronte, non posso fare a meno di costringermi a credere che quella sia la volta buona, la volta che un eroe sopravviverà. Ogni volta dentro di me so che quella è solo una debole speranza, che puntualmente si sgretola quando i compagni, sconfitti o vittoriosi tornano piangendo raccontandomi la morte valorosa dell'eroe.
Ma poi non c'è tempo nemmeno per il dolore: nuove guerre sorgono, e nuovi eroi vanno allenati, formando un circolo vizioso che non ha mai fine.

Mentre vedo gli eroi più valorosi cadere e le menti più geniali impazzire, mi domando se ci sarà un attimo per riprendersi dal dolore, un attimo in cui non dovrò fingere con i miei piccoli allievi che tutto stia andando al meglio, un attimo di riposo, di pace.

Molti pensano che essere immortale sia una benedizione. Io, dopo tutti questi anni, penso sia più una condanna.

-n.d.a.-
Ehiehiehi!
Fatemi sapere se questa one shot un po' diversa dal solito vi è piaciuta, ci tengo!!
Comunque sto continuando la one shot "Pomiciamo e poi scopro che sei il ragazzo della mia compagna di stanza", ma non vi assicuro niente. Vorrei creare delle belle storyline per ogni personaggio, e scrivere una bella storia, ma mi sto rendendo conto quanto sia difficile scrivere una long!!
Se avete consigli, SCRIVETE!!

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