Powerful

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HARRY

Due settimane.
Erano passate esattamente due settimane da quando io e Louis eravamo stati insieme per la prima volta.

Due settimane, passate fra incontri segreti negli stanzini, sfioramenti non del tutto casuali e occhiate per nulla innocenti. Sembrerebbe poco tempo, in realtà sembra passata una vita da quando ho cominciato ad assaggiare quel corpo, quelle labbra e non ho la minima intenzione di smettere.

"Ha" sospirò Louis, portando una mano sulla mia, stretta sul suo fianco. Io gli baciavo il collo e la spalla, mentre affondavo dentro di lui. La sua carne calda mi accoglieva abitualmente ormai e io non mi sentivo mai sazio di riempirlo.

"Veloce" sbottò, venendomi in contro con i suoi fianchi. Le nostre pelli schioccarono insieme, mentre lui ansimava in modo irregolare, senza fiato per via dei miei movimenti veloci e secchi.

"Shh, ci sentiranno" lo ammonii, sentendo le gambe tremare e scosse di piacere lungo la schiena. Gemetti in modo roco contro la sua pelle, sperando di non essere troppo rumoroso. Lui non se ne preoccupava più di molto, mentre continuava ad ansimare e gemere acutamente.

"Hazhazhazhaz- ha" mormorò lui, muovendo in circolo i fianchi contro di me. Venni mordendogli la spalla e lui urlò dall'improvviso dolore. Mi spinsi ancora dentro di lui, volevo che rimanesse sporco di me.

Lui venne poco dopo, stringendo la mia mano, che non si era spostata dalla posizione iniziale. Appoggiò la fronte al muro, mentre io lo stringevo contro il mio petto.

"Sei un cretino, mi rimarrà il segno" mi ammonì stanco, riferendosi al segno dei miei denti sulla sua spalla. Ridacchiai baciandogli quella porzione di pelle.

Avevo imparato quanto a Louis piacessero le coccole dopo il sesso; avevo imparato anche quanto avesse bisogno di dormire dopo, avevo notato quanta bava perdesse durante il sonno, quante parole, cosa mormorava e soprattutto che le sue braccia avevano una presa ferrea.

Intrecciai le dita alle sue e cominciai ad accarezzargli il basso ventre, mentre continuavo a baciarlo dalla spalla lungo fino la base del collo.
Lui sorrise, mugolando piano e beandosi delle coccole. Appoggiai il mento sulla sua spalla e accostai la mia guancia alla sua, deliziandomi del contatto ruvido con la sua barba accanto alla mia pelle liscia.

"Sei ancora dentro" mi fece notare. Io ridacchiai ignorandolo e cominciai a cullarlo un po'.

"Lo so" sussurrai, muovendo piano i nostro corpi. Lui rise rilassato, lasciandomi fare.

"Stavo pensando ad una cosa" disse. Io mi scostai.

"Di che si tratta?"

"Non riesco a parlartene così" specificò. Io compresi e lo lasciai, rivestendomi. Lui mi imitò velocemente.

"Ti ascolto" sorrisi, tornando vicino a lui e prendendogli i fianchi.

"Beh mi chiedevo così, se ti andava ovvio" cominciò a giocherellare con il ciondolo a forma di croce della mia collana.

"Si?" strofinai il naso lungo il suo zigomo, non dando peso al fatto che io letteralmente non riuscivo a staccarmi da quel ragazzo.

"Se ti andava di dormire a casa mia stasera..." sussurrò. Io corrucciai la fronte, staccandomi leggermente da lui. Si morse il labbro, sembrando mortificato. Io rimasi in silenzio a guardarlo, mentre lui abbassava lo sguardo, dispiaciuto.

"Mi spiace, non avrei dovuto chiedertelo" quel tono così sottile mi colpì dritto al cuore facendomi sentire in colpa.

"No Lou, è che io-" tentai.

I just can't take my eyes off youWhere stories live. Discover now