never forget you

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HARRY


Guardai le scale vuote, come se i miei occhi potessero riprodurre all'infinito la figura di Louis che correva via lontano da me, lontano da tutto ciò che gli avevo fatto.

Sospirai appoggiandomi al mancorrente in legno, come se mi mancasse d'improvviso tutta la forza.


"Forse non sarei dovuto venire" sussurrai, più a me stesso che a Lottie. Lei sospirò leggermente.


"Louis è fatto così, è molto passionale" mi girai verso di lei: me lo ricordava tanto. La sorella di Louis aveva dei bellissimi occhi azzurri, con una sfumatura più chiara che le dava un tono di leggera tristezza, come se le cose che l'avessero colpita, anche quelle più lievi, l'avessero segnata per sempre.


"E' stata solo colpa mia" ammisi.


"probabilmente è così" scrollò le spalle sorridendomi "ma ti perdonerà"


"Come fai a dirlo?"


"Lo conosco. E non ti permetterei di stare qui se non sapessi che per lui è un bene che tu sia venuto. Ultimamente non era più lui. Sono certa che tu aggiusterai tutto" le sorrisi, non molto fiducioso.


"Grazie"  ci guardammo per qualche secondo.


"Non ho una camera disponibile per te, quindi perdonami se ti offro soltanto il divano per questa notte" si scusò.


"E' okay, mi sono presentato dal nulla" la rassicurai "posso aiutarti con la cena però"


"Fantastico, mio marito non aiuta mai" sbuffò. Io ridacchiai, seguendola in cucina.


Cucinammo tranquillamente, senza parlare troppo. Mi sentivo sollevato dal fatto che non avesse fatto poi troppe domande riguardo me e suo fratello. E soprattutto ero sbalordito dal fatto che mi aveva accettato in casa sua tranquillamente, nonostante le parole sofferenti del fratello.


Come previsto Louis non scese a mangiare e ciò non fece che preoccuparmi ancora di più. Chissà come stava, chissà cosa pensava, chissà se dormiva.

Cercai di distrarmi, intrattenendomi in conversazioni di circostanza con David, il marito di Lottie, e le loro sue bambine.

Non riuscivo però a non ribattere con battute studiate o leggermente casuali e distratte. Più volte non risposi a domande e altrettante volte rispondevo cose inadeguate.

Aiutai Lottie a spreparare e dopo un tempo che mi sembrava infinito, riuscii a distendermi tranquillamente sul divano.

"Dormi Harry, dormi" cercai di convincermi.

Persi un'ora pensando alle labbra di Louis.

Ne persi un'altra descrivendo nella mia testa nei minimi dettagli tutti i tatuaggi di Louis.

Proseguii cercando di ricordare il profumo della sua pelle abbronzata, il suo sorriso sfrontato, i suoi capelli color miele.

È sicuramente ci misi un tempo indefinito per cercare di descrivere gli occhi di Louis: partii dalle ciglia, lunghe e curve. Ricordai di quando mi faceva il solletico con quelle, posando il viso vicino al mio collo. Mi focalizzai poi sulle sue iridi azzurre ghiaccio che mi facevano perdere un battito ogni volta.

Il suo sguardo, benché da molto non si posasse su di me, aveva degli effetti magnetici anche solo immaginandolo.

Erano le quattro del mattino e mi ero rigirato circa mille volte nel letto, pensando a Louis.

I just can't take my eyes off youWhere stories live. Discover now