Capitolo I

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5 mesi dopo
La scuola era finita finalmente, io avevo passato l'anno senza debiti per fortuna, e iniziai ad allenarmi in modo più intenso assieme a mio padre per controllare i miei poteri. Mi preoccupava il fatto che avrei dovuto imparare a controllare così tante cose e avevo paura che il sovraccarico di poteri mi avrebbe fatto perdere il controllo o perderli del tutto per qualche strano blocco o altre robe strane, o peggio mi avrebbero fatto morire perché il mio corpo non poteva reggere tutta quella potenza.
"Ascolta, tu puoi anche aggiustare il disastro che crei con i tuoi poteri, ti ho visto quella volta ed è stata una cosa indescrivibile, assurda oserei dire. Ora prova a bruciare un punto sul terreno e poi pensa che non sia mai successo."
"È strano."
"L'ho pensato anche io la prima volta che lo vidi fare da te, prova, non so come funzioni, io fossi in te andrei a tentativi. Poi forse con la mamma potresti imparare meglio a padroneggiare questa abilità."
"D'accordo." bruciai il punto più vicino a me e la terra diventò nera. Misi la mano su quello stesso punto e pensai che non fosse mai successo, oppure che si rinvigorisse, o ancora che non l'avessi fatto apposta, ma niente. Riprovai più e più volte fino a che non mi tranquillizzai respirando profondamente, sentendo una tranquillità dentro di me che nemmeno io sapevo avrei mai potuto provare.
Chiusi gli occhi e sentii una dolce sensazione di calore sulla mano che infondeva pace e, quando riaprii gli occhi, vidi che il terreno si rinvigorii.
"Brava, come hai fatto?"
"Penso riguardi le mie emozioni, quando ero agitata non succedeva niente, poi mi sono rilassata pensando a quanto fosse bella la natura e mi sentivo in pace. Credi che questo potere derivi dalla mamma? Per questo hai detto di allenarmi con lei?"
"Può darsi, in genere i poteri curativi derivano dagli angeli e da loro derivano anche i poteri della terra, dell'acqua, dell'aria e di tutto ciò che può far pensare alla pace e appunto alla creazione, mentre dai demoni derivano tutti quei poteri che fanno pensare alla guerra e alla distruzione."
"Ma tutti questi poteri angelici non sono sempre pacifici, anzi anche questi poteri possono essere distruttivi, forse anche di più del fuoco e del fulmine."
"Esatto, per questa ragione sono controllate dagli angeli, hai una vaga idea di cosa potrebbero fare questi poteri se fossero nelle mani dei demoni?"
"In effetti sono ben più terribili dato che coinvolgono una grossa parte della Terra."
"Esatto, per questo devi assolutamente controllare i tuoi impulsi."
"Che ansia."
"Pensaci un attimo, tu vuoi far male a qualcuno?"
"No..."
"Allora se non vuoi far male a nessuno vuol dire che vuoi controllarti, giusto?"
"Si."
"Quindi pensi sia un dovere oppure pensi che sia un bene per te stessa e per gli altri?"
"Hai ragione." dissi determinata.
"Brava la mia cucciola." Continuammo così a esercitarci sui poteri che lui poteva insegnarmi e lasciare che fosse la mamma a insegnarmi a controllare i poteri benefici.

Passò qualche giorno e uscii con Christian.
"Si sta bene oggi vero?" era una giornata soleggiata e arieggiata. Il vento era abbastanza fresco per sopportare la calura estiva. Io e Christian ci dedicammo una giornata tutta per noi, infatti stavamo facendo un giro insieme: "Sì, è vero... ma sto molto meglio tra le tue braccia piccola." mi disse con tono dolce e sensuale ammiccandomi.
Io arrossii violentemente e cercai di nascondere il mio imbarazzo, ma mi prese dal mento con l'indice e il pollice e mi costrinse a guardarlo.
"Sei così bella quando arrossisci per i miei complimenti, non negarmi il piacere di vedere le tue emozioni, le amo allo stesso modo in cui amo te." mi diceva dolcemente, con quel suo sorriso voluttuoso, che nessuno avrebbe mai potuto riprodurre. Avevo più caldo di quello che già faceva, l'effetto che mi faceva tutte le volte Christian.
Mi baciò dolcemente, in quel bacio sentivo tutto ciò che io e lui provavamo l'uno per l'altra e ci abbracciammo, ma quel momento magico fu interrotto da qualcuno.
???: "Salve... Scusate se interrompo il vostro momento, ma avremmo bisogno di un'informazione."
Io e Christian ci staccammo malvolentieri e innervositi da quell'interruzione, ci guardiamo per un secondo prima di girarci verso l'oggetto del nostro odio, che si guadagnò due occhiatacce e ci scambiammo un'occhiata piena di significato, maledii in tutte le lingue di questo pianeta lo sconosciuto.
Christian: "Di cosa... CHE CI FAI TU QUI?"
??? : "Sto chiedendo informazioni a dei giovanotti!"
Io: "Lo conosci?" chiesi sottovoce.
Christian: "Non ne sono sicuro..." mi disse a bassa voce: "Mi dica, di cosa ha bisogno?" mise un braccio davanti a me, come se dovesse proteggermi da qualcosa o qualcuno.
??: "Ehi hai... o allora hai trovato qualcuno a cui chiedere! Allora non sei così inutile come sembri!" disse scherzando qualcuno. Era una donna giovane dalla candida pelle e dai capelli dorati e lunghi, ben curati, gli occhi verdi e labbra rosee, anche se quel suo aspetto così curato mi destava qualche sospetto, avevo la sensazione che ciò che vedevo non era esatto, c'era qualcosa di sbagliato nel suo aspetto. Affianco un giovane uomo anch'egli dalla candida pelle, ma i capelli arruffati, erano di un biondo così chiaro da sembrare che riflettessero la luce del sole, occhi verdi, era stato lui a interromperci precisamente, ma il suo aspetto non mi dava la stessa sensazione di quello della ragazza.
??? : "Gentile... comunque ci sapreste dire dove si trova il Parco Nord?"
Io: "Ci siamo dentro..."
???: "Davvero?"
Christian: "Sì"
Io: 'Che strani!' dissi telepaticamente a Christian, ma lui non rispose si limitava solo a fissarli in modo sospetto, come se li avesse già visti da qualche parte.
??: "Oh grazie ragazzi! Che ne dite un giorno di vederci e fare quattro chiacchiere?"
Io: "Ma non ci conosciamo nemmeno..."
Christian: "No, abbiamo il nostro da fare." era alterato, ma perché?
???: "Non ci vedo nulla di male. Basta metterci d'accordo! Io sono Raphael e lei è Michelle, scambiamoci i numeri così rimaniamo in contatto e possiamo metterci d'accordo."
Io: "Raphael? Che nome strano..." e che tipo strano... quando mai una persona che chiede informazioni chiede anche di rimanere in contatto? Qualcosa però mi diceva che lui era la chiave di qualcosa, il problema era che non sapevo ancora di cosa.
Christian: "Raphael?" disse con uno sguardo enigmatico.

Angeli Custodi-Tutto sta cambiandoWhere stories live. Discover now