Capitolo X

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Ci fermammo sul vialetto di casa di Elettra, e lì iniziai l'interrogatorio.
Io: "Ora tu mi spieghi perché sei qui!" ordinai.
Raphael: "Per un incarico, l'ho detto prima, sei diventato sordo per caso?" disse altezzoso.
Io: "Di che incarico si tratta?"
Raphael: "Top secret."
Kevin: "Top secret un cazzo, ora tu parli!" si alterò prendendolo dal colletto e sbattendolo contro il muro.
Raphael: "Riguarda Elettra." disse in tono neutrale. Non si fece spaventare da Kevin. Almeno sapeva con chi aveva a che fare?
Io: "Parla!" iniziai ad alterarmi anche io.
Raphael: "Non posso dire altro per ora."
Kevin: "Perché?" Kevin per sua natura era già nervoso, chissà cosa sarebbe successo se si fosse innervosito di più.
Raphael: "Perché la prima che dovrà conoscere la verità sarà proprio Elettra e per ora non posso parlare nemmeno con lei fino a quando non si fiderà di me."
Io: "Già si fida di te perché non glielo dici e basta?"
Raphael: "Perché tu sei troppo cieco per capire che la sua fiducia in me non è ancora abbastanza elevata per poterle dire la verità, io sono qui per aiutarla e basta, la tua gelosia ti sta accecando Christian, altrimenti non mi aggrediresti in questo modo."
Io: "Non è gelosia la mia, ma preoccupazione."
Raphael: "Allora statele lontano perché penso che tu sappia molto bene i pericoli che corre stando vicino a voi due."
Kevin: "I patti?"
Raphael: "Esattamente." Kevin lo lasciò andare arrendevole.
Io: "I patti?" chiesi marcando sulla i.
Kevin: "Sì Christian i patti perché sono due, non hai fatto solo tu quel patto, ma anche io, lei sta pagando per i nostri errori..."
Io: "Hai fatto il patto con chi?" prima di rispondere, ci pensò su se dirmelo o no.
Kevin: "...Lui..."
La mia espressione cambiò da indagatrice ad accusatrice.
Io: "Tu hai pattuito con Lui?" gli urlai contro. Toccò a me prendere per il colletto Kevin.
Kevin: "Ho dovuto..."
Io: "Ora capisco le visioni di Elettra e perché è tormentata da Lui. Che cosa gli hai gli fatto perché tu dovessi pattuire con Lui?"
Kevin: "Meglio non saperlo..."
Io: "Sai bene che non è sottoposto né alle leggi divine né a quelle infernali, può fare quello che vuole! Come gli angeli demoniaci. Come hai potuto fare una cosa del genere? Farà ciò che vuole e quando vuole ad Elettra idiota!"
Kevin: "Non sapevo nulla io, mi sono comportato come mi comporto sempre con chiunque, ma quella volta non sapevo c'entrasse Lui."
Io: "Cosa?"
Kevin: "Se l'avessi saputo non avrei commesso quell'errore, sai bene che io prima di agire mi assicuro di tutto quello che potrebbe accadere. Fui ingannato anche io."
Io: "Un demone che si fa ingannare?" chiesi confuso.
Kevin: "Si lo so, è strano, ma esistono anche creature più furbe di noi demoni. Comunque gli ho fatto un torto e ora lei paga a causa mia..."
Io: "Già e anche per colpa mia..." lo lasciai abbattuto.
Raphael: "Posso andare?" chiese aggiustandosi la maglietta.
Io: "Solo dopo che ci avrai dato delle spiegazioni!" mi girai di scatto verso Raphael.
Raphael: "Cosa vuoi che ti dica?"
Io: "Cosa ci fate tu e tua sorella qui? Cosa volete da Elettra?"
Raphael: "Noi niente, lei ha bisogno di noi."
Io: "Che intendi?"
Raphael: "Te l'ho detto il resto non posso dirtelo. Ora devo proprio andare, ci rivedremo sicuramente." suonava quasi come una minaccia.

Elettra's pov
*"Dove sono?" mi chiesi.
Ero in una sala da ballo elegante, ero vestita come nelle corti del seicento, un uomo mi si avvicinò: "Sei bellissima stasera!" mi disse. Io non lo conoscevo, ma mi sembrava di averlo già visto.
Passando davanti a uno specchio mentre ballavamo vidi delle ali nere in lontananza, come se quelle ali dovessero vegliare su di me o tendermi un agguato, vidi anche una candida ala piumata vicino a un'enorme ala di pipistrello rossa che si agitavano, come se qualcosa non andasse bene. Erano le mie ali.
"Dove siamo? Che sta succedendo?" Iniziai ad agitarmi. Non ricevetti risposta c'era la voce di un altro uomo che si rivolgeva all'angelo dalle ali nere dicendo: "Non è ancora arrivato il tuo momento angelo! Prima tocca a me." e infine sentii un urlo.*
Aprii gli occhi e vidi le ali nere e qualcuno su di me che mi fissava. L'urlo derivava da me.
???: "Ora comprendo il motivo per cui quei due provano un grande affetto nei tuoi confronti." mi disse il ragazzo alato per poi andarsene.
??: "Povera ragazza, subisci tutto questo solo a causa di errori commessi da altri. Ma presto, molto presto ci incontreremo." disse un'altra voce nella mia testa e suonava come una minaccia.
Ero terrorizzata, non riuscivo a ragionare, sentivo solo il rimbombo nella mia testa delle parole e della voce di due ragazzi, una voce profonda, calda e calma e l'altra voce meno profonda, regale ma minacciosa.
Mamma: "ELETTRA!!" mi svegliai dal mio flusso di pensieri e mi ritrovai il viso di mio padre davanti.
Io: "Mamma!" dissi spaventata.
Mamma: "Oh figlia mia che ti sta succedendo?" mi chiese col cuore in mano, carezzandomi i capelli.
Io: "Il ragazzo alato... cosa vuole da me? Sono giorni che mi perseguita, e l'altra voce? Di chi è? E cosa vuole da me?" chiesi tra le lacrime.
Mamma: "La prossima volta che lo vedi o che senti le due voci dimmelo telepaticamente in modo che io possa arrivare prima che loro se ne vadano."
Io: "No la prossima volta che  succederà, farò di tutto per scoprire che diavolo vogliono da me!" dissi iniziando ad alterarmi e stringendo i pugni che iniziarono a fumare.

Angeli Custodi-Tutto sta cambiandoWhere stories live. Discover now