52 IERI: Soffocare

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Seguo Andrew camminare a passo sicuro nei corridoi del Trinity tra gli altri studenti che ridono e scherzano tra di loro. Nessuno pare degnarci di attenzione, Andrew con la mano in tasca e il passo sicuro sembra proprio uno studente della scuola, io con il mio abito rosa mi mimetizzo tra decine di altri abiti svolazzanti e colorati.
Tra le mani stringo l'astuccio porta trucchi di Rebecca, lo stritolo. Sento con chiarezza i singoli pezzi al suo interno: rossetti, pennelli e ombretti. Non ho idea come faccia ad averlo lui, ma la cosa mi preoccupa molto.

E se avesse costretto Rebecca a fare qualcosa di brutto?
Riguarda la storia della reginetta di fine anno?

Il corridoio della scuola mi sembra infinito, un po' per l'incedere lento di Andrew un po' perché il tempo e lo spazio hanno preso una strana curva. I pensieri corrono veloci, le ipotesi si sprecano. Andrew non fa mai nulla senza avere un guadagno, non riesco a capire come mai sia qui con me, proprio oggi.
Il mio incubo peggiore è che stia ricattando Rebecca in maniera orribile, obbligandola a fare cose tremende. Probabilmente spera che io, pur di vincere la corona di reginetta, sia risposta a tradirla e umiliarla davanti a tutti. Potrebbe avere foto compromettenti o video imbarazzanti. Qualsiasi cosa abbia in mente quel mostro di Andrew non ho la minima intenzione di ascoltarlo.

«Fermo», gli dico bloccandolo per una spalla, «Non mi muovo finché non mi dici cosa succede. Perché hai questo astuccio? Stai ricattando Rebecca?».
«Come posso dirti... hmmm... No. Se ti dicessi così non mi crederesti. Se invece provassi a spiegartelo in questo modo, forse... No. No. Non crederesti neppure a questo», dice Andrew ironico.
«Se invece smettessi di fare l'idiota e mi trattassi con rispetto?». Il mio muso è a pochi centimetri dal suo, il mio tono è duro.
«Sai dolcezza, mi eccitano le maniere forti». Andrew si lecca le labbra maliziosamente.
Senza pensarci lo spingo lontano da me con forza:«Sei un porco schifoso, un maniaco. Vattene. Non mi interessano le tue bugie».
Andrew mi si para davanti con le mani alzate, ha un ghigno dipinto sul volto:«Ok, dolcezza. Stai calma. Qualsiasi cosa ti dovessi dire non mi crederesti, credo sia il caso che tu senta dalla diretta interessata come stanno le cose. Credo che in un certo senso ti riguardino».
«Cosa stai blaterando? Parli come se dovessi comprendere ciò che dici. Sai vendere solo fumo, sei un bluff». Non ho voglia di mettermi ad ascoltare quel maniaco. Mi allontano senza degnarlo di uno sguardo, vado a passi decisi verso il Teatro della scuola.
«Se ti dicessi che la gara di dibattito di quest'anno è stata una grande messa in scena. Tu cosa diresti?», mi urla Andrew.

Stop.
Cosa?
Cosa ha appena detto quel pazzo?

Come una furia lo raggiungo roteando un pugno minacciosamente:«Sei un bugiardo. Vuoi mettere zizzania tra me e i miei amici solo perché ti abbiamo incastrato mesi fa».
«Quella storia? Hmm... me ne sono già dimenticato. Nulla di importante. Ho giocato ad un gioco più divertente in tutto questo tempo. Rebecca mi ha raccontato molte cose, è stato uno spasso stare ad ascoltarla». Andrew prende dalle mie mani l'astuccio porta trucchi facendolo sobbalzare divertito.
«Io. Ti. Strozzo». Le vene sul mio collo stanno esplodendo.
«Facciamo così. Se tu fai una cosa per me io ne faccio un'altra per te. Alla fine entrambi avremo ciò che vogliamo. Se mi sbaglio potrai linciarmi, se invece ti sbagli tu... beh... vuol dire che io sono nel giusto. Mi basta questo per essere soddisfatto», mi dice ad un orecchio.
«Va bene. Ok. Facciamola finita. Dimmi cosa vuoi ed io, se mi va, lo farò. Se però si tratta di un trucco nei miei confronti o dei miei amici, io ti picchio. Sappi che ti riempio di calci e non sarò la sola». Non ho mai alzato le mani in vita mia, ma con lui lo farei davvero.
«Perfetto. Ci sto», Andrew mi stringe la mano, «Dolcezza, prendi il tuo telefonino e scrivi un messaggio a James. Digli che vuoi prendere una boccata d'aria, che sei turbata, che vuoi raccogliere funghi. Non mi interessa. Devi fargli capire che non lo raggiungerai presto. Ho visto che avete litigato poco fa. Fai in modo che creda che tu stia lontana dalla scuola per un po'».
Lo guardo con aria interrogativa.
«Fallo e basta», mi dice secco.
Infastidita prendo il cellulare:«E questo cosa dovrebbe dimostrare?».
«Dolcezza dammi un po' di fiducia, dopo mi ringrazierai», mi dice Andrew mieloso mettendomi un braccio intorno al collo.
Con un gesto brusco lo allontano.

Back For Love 2 {High School}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora