Capitolo 17

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Emely venne accolta alla villa da Charlotte che la abbracció come se non la vedesse da millenni dicendo: - Oh, signorina Emely, non le sto accanto da qualche settimana e già si é sciupata così tanto?

Tipico di Charlotte: rinfacciarle sempre la sua magrezza spropositata.

Emely rise e la tranquillizzó dicendo: - Charlotte non preoccuparti, ho mangiato é solo che non ho assimilato bene.

Era una bugia, ma cosa importava? Emely era di nuovo da Darren, come aveva sperato nel profondo del suo cuore.

Per tutto il tragitto dalla festa fino a quella villa, Emely non aveva fatto altro che interrogarsi sul perché Darren lo stesse facendo; si era perfino risposta con idee assurde che l'avevano fatta sentire come una ragazzina innamorata.

Era una cosa strana da ammettere, eppure aveva sentito la sua mancanza e se ne era resa conto pienamente solo entrando lì, poiché la voglia di rivederlo era giunta al culmine e all'improvviso offuscandole i pensieri, così chiese: - Dov'é Darren?

- Il signorino Darren é uscito poco fa, sicuramente tornerá fra qualche ora - spiegó la donna per poi continuare a chiederle - Vuole che le prepari qualcosa da mangiare?

- Oh no, ti ringrazio - rispose Emely divincolandosi dalle sue mani con dolcezza - Andró in camera mia e aspetteró Darren se non ti spiace - concluse, poi, sorridendo fra sè e sè, salì le scale per giungere alla sua camera.

Non aveva più bisogno di nessuno per arrivarci, aveva percorso quei corridoi così tante volte che non si sentiva più un'estranea o una prigioniera: era come se quella fosse davvero casa sua.

Entró in camera e dopo aver chiuso la porta si accorse del suo "salvatore", il quale la stava giá aspettando vicino al finestrone con in mano un bicchiere di liquore.

Darren.

Emely deglutì istintivamente vedendolo e, in quel preciso istante, il ragazzo si voltó posando i suoi magnifici occhi azzurri su di lei.

Ecco: un calore inspiegabile pervase il suo corpo e l'agitazione la rese schiava, si sentiva come una dodicenne al suo primo appuntamento, con le mani sudate e le gambe tremanti.

Darren non avrebbe dovuto farle quell'effetto, eppure, si ritrovava in balìa di quei sintomi e non riusciva più a controllarli.

Forse Darren le era mancato davvero in maniera esagerata per essere un semplice passante nella vita di Emely.

- E così Emely Anderson è di nuovo qui, da me - irruppe Darren maliziosamente provocandole dei brividi con la sua voce suadente.

- Per tuo volere - puntualizzó Emely provando a mostrare il suo lato da ragazza tosta.

- Hai detto bene - disse il ragazzo avvicinandosi e, prendendola delicatamente per il mento, la sollevó portandole il volto all'altezza del proprio e continuó: - Per mio volere.

- Perché sono qui? - chiese Emely cercando di mantenere il suo sguardo cristallino.

- Sono io a fare le domande, ragazzina - disse ridendo il giovane, deliziato dal comportamento di Emely.

Ma non era solo quello ció che lo attraeva di lei.

- Allora mi avvalgo del diritto di non rispondere - disse la ragazza scostandosi dal suo tocco e dirigendosi verso lo specchio con un atteggiamento potente, non aveva paura di sfidarlo, non più.

CensoredWhere stories live. Discover now