Capitolo 1

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Mi dirigo a scuola come ogni giorno, al suono della campanella entro in classe e mi siedo all'ultimo banco, metto le cuffie e aspetto che tutti entrano. Prima ora italiano, che noia è troppo difficile sopratutto per me che ho origini Coreane; il professore entra, saluta la classe e poi aggiunge dopo un momento di pausa

<<Oggi arriverà il nuovo compagno>> cavolo me ne ero dimenticato c'è l'aveva detto circa due mesi fa.

Non voglio un nuovo compagno, mi bastano già quelli che ho, il professore continua

<<Dovrebbe arrivare entro quest'ora, siate gentili e accoglienti>>

La lezione prosegue noiosa come sempre fino a quando la bidella non bussa alla porta e scambia qualche parola con il professore

<<Entra pure>> dice rivolgendosi a qualcuno altre la porta

<<Lui è Choi Joon-Hong, il vostro nuovo compagno. Siate cordiali e amichevoli>> dice rivolgendosi sopratutto a me alla fine; il professore scambia qualche parola con l'alunno e gli indica l'unico posto vuoto che c'è in tutta la classe, il banco vicino al mio. Molto lentamente e forse anche un po' impaurito si avvicina al banco e si siede, sistema la sua roba e evita di parlarmi o di darmi qualunque forma di fastidio.

<<Bene ora continuiamo la lezione>> annuncia il professore e la classe piomba subito nel silenzio, mentre io continuo a scarabocchiare annoiato il mio quaderno degli appunti.

Durante tutta la lezione non fiata, non mi guarda e non fa il minimo movimento; alla fine della lezione non ne posso più

<<Senti ma che problemi hai non mangio mica ho fatto già colazione>> dico usando un tono troppo alto della voce da sentirmi l'intera classe infatti tutti si spaventano, compreso lui.

<<Bang YoongGuk che succede?>> chiede il professore con sguardo truce

<<Nulla prof.>> rispondo

<<Vedi di abbassare i toni quando parli>> fa un breve pausa e successivamente con tono nervoso mi chiede di andare alla cattedra mi alzo dalla sedia sbuffando e lo raggiungo

<<Credimi se potessi chiedere aiuto a qualcun' altro lo farei, ma aimè sei l'unico che può farlo>> il professore è visibilmente nervoso e rassegnato << Tu sei l'unico di origini coreane in questa classe quindi solo a te posso chiedere questo favore... Il tuo vicino di banco, Choi, non sa ancora bene l'italiano e quindi vorrei chiederti se potevi aiutalo ad ambientarsi nella scuola e aiutarlo con la lingua>> mi guarda con sguardo supplicante << Puoi farlo?>> aggiunge dopo un po'. Sinceramente mi aspettavo una cosa del genere, ogni scuola in cui vado ( anche se sanno che non mi piace conversare con le persone) mi chiedono sempre di parlare con gli alunni stranieri che non sanno bene la lingua, anche se non sono coreane, come se io fossi una cima in lingue straniere. Sinceramente non so che fare, cioè di solito rifiuto senza pensarci sù più di tanto sopratutto se sono maschi, ma questa è la prima volta che mi capita una persona con le mie stesse origini...

<<Accetto>> parlo senza rendermene conto, ma che cazzo faccio!

<<Perfetto! Sinceramente non avrei mai immaginato che avresti fatto una cosa simile visto come ti comporti di solito Sono fiero di te,davvero>>

<<Non si faccia troppe illusioni>> ribatto subito e il prof sbuffa.

Torno a sedermi e provo a fare conversazione cercando di tirare fuori tutto il coreano che conosco e cercando di ricordarmi come si instaura una conversazione visto che non lo faccio mai, sospiro mentre mi siedo e mi giro verso di lui, instintivamente lui abbassa lo sguardo e tutta la classe si gira verso di noi incuriosita

Amami mio infinitoWhere stories live. Discover now