Capitolo 10

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Dopo mezz'ora non è ancora tornato e più il tempo passa più la mia preoccupazione aumenta. Quando sono le undici passate non resisto più ed esco a cercarlo, prima dentro e poi fuori dall'edificio, ma non riesco a trovarlo da nessuna parte. Torno in camera e provo a telefonargli, non risponde nessuno. Esco nuovamente e rifaccio il giro ma proprio come prima non lo trovo, riprovo con il telefono, niente. Ma dove minchia è? Mentre torno in camera incontro un compagno di classe

<< Hey Yong tutto ok? Non hai una bella cera>>

<< Alla grande>> rispondo freddo. Mi avvicino alla mia porta e improvvisamente mi viene in mente quello che ha detto dopo pranzo Sara "... E' un bene che tu sia venuto" " Perché?" "Vedrai" 

<< Cazzo!>> esclamo e corro verso la stanza di Sara, busso alla sua porta ripetutamente finché non apre. Alcune compagne delle stanze accanto si affacciano dalle porte per vedere

<< Oh Yong che sorpresa... Cos'è, ti mancavo?>>

<< Voglio sapere dove hai portato Joon>> ride

<< Perché lo chiedi a me?>> stavolta rido io, con una risata mista tra il nervoso e incazzato

<< Proprio come pensavo, non mi hai chiesto nulla di lui, quindi sei stata tu. Dimmi subito dove l'hai portato>>

<< Non sono stata io, come avrei potuto fargli qualcosa se ero con te?>>

<< Tramite le tue amiche>>

<< Intelligente , in ogni caso non ne so niente>>

<< Fottiti Sara>> entro nella sua stanza e vado verso le sue amiche << Tutte voi ditemi subito dov'è!>> urlo

<< Noi... noi>> incomincia una e le altre rispondono più o meno nella stesso modo

<< Ok, ok se ti calmi due minuti ti diciamo dov'è>> dice Sara

<< Calmarmi?! rido nervosamente << Come posso calmarmi in un momento simile!>> urlo

<< E va bene>> sospira divertita << Si trova in uno dei posti che abbiamo visitato stasera noi due>> fa il suo solito sorrisetto malefico

<< Sarà meglio per te che sia così>> la minaccio, poi con passo svelto mi avvio perso l'uscita, mentre esco dalla stanza la sento ridere. Quando arrivo alla pineta urlo il suo nome più forte che posso, ma non ricevo risposta. Guardo in lungo e in largo setacciandola tutta, ma non lo trovo, quindi di corsa attraverso il ponte di legno e guardo l'altra sponda. Quando arrivo dall'altra parte giro a sinistra e percorro tutto il tratto principale, ma non c'è. Torno indietro rifacendo la stessa strada, però poi al ponte proseguo dritto fino ad arrivare alla cascata, dove devo accendere la torcia del telefono perché non arriva luce. Appena percorro il vialetto di terra battuta lo vedo seduto su una roccia con le mani legate e la bocca imbavagliata, mi precipito da lui e lo slego 

<< Stai bene? Sei ferito?>> gli chiedo subito

<< Sì, sto bene>> dice , poi mi abbraccia forte << Ho tanta paura>> dice lo faccia nascosta nel mio petto

<< Tranquillo ci sono qui io>> dico accarezzandogli la schiena << Riesci ad alzarti?>> annuisce e con un po' di fatica si alza, mi metto un sui braccio intorno al collo e uno alla vita

<< Mi dispiace>> dice ad un certo punto

<< Per cosa?>>

<< Sono stato io ad insistere per venire a questa gita, quindi è colpa mia se è successo tutto questo>>

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⏰ Last updated: Sep 14, 2017 ⏰

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Amami mio infinitoWhere stories live. Discover now