Sette

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Mi svegliai il mattino seguente con la voce di mia madre che urlava il mio nome a squarciagola e stracciava il perfetto silenzio che la notte aveva creato nella mia stanza.
"TOBYYYYY! SVEGLIATI, SONO LE SETTE E CINQUANTA!"
Spalancai gli occhi terrorizzato. Il sole ancora era rosso e una penetrante luce arancione colorava la mia stanza. Gettai le coperte su un lato, alzandomi agilmente e levandomi la maglietta del pigiama. - Ma porca puttana! Tra poco arriva il bus! Cazzo, cazzo, cazzo! - Pensai mentre afferravo una felpa marrone con su una X rossa. Corsi in bagno togliendomi i pantaloni e cercando di indossare dei jeans blu logorati. Aprii il rubinetto e mi buttai dell'acqua in faccia per svegliarmi. Mi asciugai e corsi giù per le scale, arrivando in cucina con i pantaloni slacciati, gli occhi di chi ha visto un fantasma e i capelli di un pazzo. Proprio lí, calma come pochi, c'era mia madre che stava cucinando la colazione. Sospirai con rabbia mista a sollievo, non erano le sette e cinquanta, ma le sette e dieci.
"Finalmente sei sveglio"
Si voltó a sorridermi, ridacchiando per come ero conciato.
"Siediti che la colazione è pronta"
Prese un piatto e ci mise sopra alcuni pancake.
"Non ho fame"
Tagliai la conversazione allacciandomi i pantaloni e la cintura.
"Allora che mangi?"
"Mmmm... Nulla"
Mi passai una mano sul viso ancora addormentato, salendo fino ai miei capelli ricci.
"Senza colazione non esci"
Mi slacciai i pantaloni.
"Allora mi ricongiungeró col letto molto presto"
"TOBY!"
Risi e mi risistemai i pantaloni.
"Okay, allora mi faccio qualcosa col burro d'arachidi"



Odiavo essere me.

Passivo Aggressivo|| A Ticci Toby Fan FictionWhere stories live. Discover now