Tredici

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Il mattino dopo mi svegliai senza sorriso. La notte l'avevo passata tra le mie voci. Ero ricolmo di rabbia. Mi alzai dal letto, mi vestii e uscii di casa senza aspettare Lyra.
La giornata trascorse in silenzio. Nessuno mi notó e riuscii ad essere invisibile fino all'intervallo. Aprii il mio armadietto e vi posi dentro i miei libri. Frugai un po' dentro per cercare qualcosa da mangiare. Avevo fame. Improvvisamente sentii una voce alle mie spalle.
"Eccoci di nuovo, Tic Tic"
Ebbi un tic alla spalla e lui rise.
"Ooh, solo uno?" Mi girai e lo guardai "Fammi divertire bene"
Mi prese per il colletto della maglietta e inizió a scuotermi, facendomi sbattere contro l'armadietto.
"Hey"
Dissi tra uno scossone e l'altro. Lui mi guardó.
"Sì?"
"Vaffanculo"
Non ero io. Non potevo essere io. Le voci continuavano ad urlare e non capivo nulla. Ero innervosito e incazzato. La sua faccia da maiale diventó rossa di rabbia e mi scaraventó per terra. Sentii un qualcosa fare pressione sul mio petto e poi i suoi pugni sulla mia faccia.
Fu lì, in quel frangente, mentre mi stava per tirare il terzo o il quarto pugno, che esplosi. Un'esplosione silenziosa. Una voce. Una sola voce.
"Adesso basta."
Gli afferrai il pugno grasso e glielo morsi. Iniziai a dimenarmi e a dargli dei colpi con la gambe e le braccia. Lui si alzó da me e io ne approfittai per balzare in piedi e per afferrarlo per la maglietta. Sentivo qualcosa crescere dentro di me. Un misto tra pace e guerra, silenzio e rumore, ordine e caos. Gli feci sbattere le spalle contro gli armadietti e mi avvicinai a lui.
"Torna e ti spacco il culo."
Lo guardai negli occhi e lui annuì spaventato. Mi disgustava. Lo lasciai e lui si accasció a terra, terrorizzato.






Odiavo essere me.

Passivo Aggressivo|| A Ticci Toby Fan FictionOnde histórias criam vida. Descubra agora