3.

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Dopo la grandissima entrata trionfale di Paul nel momento più bello della serata,Simone si innervosì parecchio.

Ma non con il suo compagno di squadra,anzi dopo avergli rifilato un vaffanculo mimato tra le labbra,risero entrambi.

Si era innervosito perché non capiva come mai si sentisse così stranamente bene,completo al fianco di Federica.

Ogni volta che chiudeva gli occhi sentiva quel brivido attraversargli la schiena e gli occhi di Federica bruciargli addosso.

Cosí rimase silenzioso per il resto della serata,la guardava ridere con Alvaro e Paul.

Adorava il modo in cui si spostava i capelli,le sue smorfie.

"Ti stai innamorandoo.."gli ripeteva la sua vocina interiore,che lui prontamente scacciava.

Se ne andó con Alvaro dopo averla salutata.

Federica,dal suo canto non capiva il comportamento di Simone.

Dieci minuti prima stavano per baciarsi in cucina e dieci minuti dopo e per tutto il resto della serata Simone non aveva spiccicato parola.

Era sempre piú convinta che quella strana tipologia di essere umano chiamata 'UOMO' non l'avrebbe mai e poi mai capita.

Come ogni sera stette al telefono qualche ora,il solito giro di chiamate.

Prima di tutto chiamava Luigi,suo padre.Erano molto legati.Federica lo amava,nel vero senso della parola e pensava sempre che il suo uomo sarebbe stato uguale a suo padre.

Per un nano momento le passó per una remota zona del cervello il sorriso e gli occhi di Simone,che prontamente mandó via.

Poi,parlava con la madre e con sua zia Valentina.

Era la colonna portante di Federica.Era uguale a lei,in tutto e per tutto,c'era sempre stata per ogni cosa,per ogni sconfitta e per ogni gioia,ogni vittoria.

Quando aveva cinque anni e gli chiedevano che lavoro avrebbe voluto fare da grande lei rispondeva sempre nello stesso modo.

"Da grande vorrei essere proprio come zia Valentina."

Infine chiamava i suoi nonni,e poi con Sophia restava le nottate intere a parlare al telefono.

Più che spesso,capitava che si addormentavano entrambe con la chiamata attiva sul cellulare e che la mattina si svegliavano e si mandavano direttamente il buongiorno,con la chiamata attiva.

Ma vabbe,cose che sono Federica puó fare.

Sono cresciute insieme,o come piace a Federica:

Condividono la stessa malattia mentale.

La mattina seguente,Federica aveva il turno pomeridiano ma decise comunque di andare a Vinovo dai ragazzi.

Non si sentiva molto bene ed aveva anche piú freddo del solito.

Indossava dei jeans neri aderenti con degli strappi sulle ginocchia,una maglia bianca ed un pesante maglione,ma proprio pesante anch'esso nero,delle adidas e poi giubbino e sciarpa pesante.

Odiava il freddo,non era abituata per niente a quel clima.

Diciamo che a Napoli,in pieno inverno c'erano sempre dai 12° ai 15°,mentre a torino 0° e quindi non era cosí facile abituarsi.

"Federì ma che ci fai così imbottita?"chiese trattenendo una risata Andrea Barzagli all'entrata della ragazza nel centro sportivo.

"Ma come fate a vivere voi senza sembrare degli Yeti appena scesi da una montagna"esclamó facendo ridere tutti.

Mi reina🌟\Zaza S.Where stories live. Discover now