Trentasette.

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In dieci minuti esatti,Paulo fú a casa De Laurentiis,non bussó avendo la chiave di riserva e si fiondó in casa.

Prese delle grandi tazze da latte e le riempí col gelato,poi prese un cucchiaino e lo infiló nella nutella,mise tutto in un vassoio e salí le scale,andando in camera di Federica.

Posó il vassoio nella parte vuota del letto e si sedette accanto alla figura di Federica,sotto il piumone.

"Piccola,sono qui."disse accarezzandole i capelli che fuoriuscivano dalle coperte.

La sentí singhiozzare e tirare sú col naso,accese la lampada sul comodino ed afferró i lembi delle coperte,tirandole fino a scoprirle le gambe.

Prese la tazza col gelato e l'avvicinó alla sua testa.

"Sei sicura che non lo vuoi?"chiese e lei negó con la testa.

"Mhh che buono,vaniglia e caramello.."fece gustandosi una cucchiata di gelato.

Federica si alzó di scatto,mettendosi seduta ed afferró la tazza colma di gelato,prendendone una cucchiaiata e portandosela alle labbra.

"Cos'é successo?"chiese Paulo accarezzandole la guancia e mettendosi seduto con la schiena appoggiata alla parete,tenendo la sua tazza di gelato.

Federica gli spostó il braccio e si appoggiò al suo petto,continuando a mangiare il suo gelato e gli raccontó tutto.

"Il problema é che un giorno siamo felici,tipo ieri che mi ha fatto una proposta di matrimonio,cazzo!"urló mostrandogli l'anello che aveva alla mano destra.

"E dieci invece litighiamo.
Perchè lui deve pensare a suo figlio,perché,Simone é convinto che sia suo."puntualizzó continuando ad ingozzarsi col gelato mentre Paulo l'ascoltava mangiando lentamente.

"E allora sta sempre da quella,che lasciamelo dire,fá troppo caos per essere solo ad un mese,e i dolori,e si fá accarezzare la pancia,e lui corre sempre da lei."disse facendo una faccia schifata.

"Ed io questa situazione non la sopporto piú,Paulo."confessó.

"Se io non mi incazzassi,lui continuerebbe a trascurarmi tranquillamente,perché di me non gliene frega niente,mi ha riempito di stronzate,e non mi ama.
Vuole solo quella troia."disse scoppiando di nuovo a piangere forte,posando la tazza del gelato.

Paulo l'abbracció forte mentre con una mano le puliva le guance dalle lacrime.

"Fede,non devi dire cosí."disse Paulo dolcemente.

"Lui ti ama tantissimo,ci tiene a te e non ti ha riempito di stronzate.É solo che è un essere umano,e come tale,puó sbagliare."fece mentre lei continuava a piangere.

"Certo,forse ha la capacitá di sbagliare piú sviluppata rispetto alle altre persone,ma non é come credi tu."constató facendola ridere leggermente mentre si asciugava le lacrime.

"Io mi incazzo troppo,Federí."disse Paulo facendo in modo che Federica lo guardasse stranita.

"É un coglione Federì,perché non capisce che se ti fá soffrire lui,ce ne sono altri 1001,pronti a farti la corte."disse.

"Perché un'altra come te non la trova!Se fossi stata un'altra ragazza lo avresti lasciato nella merda,da solo."disse leccandosi le labbra per pulirsi dal gelato.

Federica prese la nutella e porse un cucchiaino a Paulo.

"Paulo..io ho pensato una cosa,e anche se non mi appoggerai,la faró lo stesso."disse.

"Mi preoccupi..dimmi tutto."parló Paulo mentre portava alle labbra il cucchiaino con la nutella.

"Voglio prendermi una pausa con Simone,voglio stare da sola,pensarci un po' sú e stare tranquilla,perché cosí non ci riesco ad andare avanti."confessó guardando gli occhi dell'argentino.

"Voglio dimettermi temporaneamente in societá e tornare nella mia Napoli per un po'."affermó.

"Fede,se servirebbe a farti stare bene potresti andare anche in capo al mondo,per me."la rassicuró sorridendole ed abbracciandola.

"Grazie di tutto..."disse stringendolo e posando la testa nell'incavo del suo collo.

"Reina,ora devo andare perché ho mamma a casa che mi aspetta.."disse Paulo con un pó di imbarazzo.

"piccolo Paulino,aw"fece Federica ridendo.

"Vaffanculo Federí."rispose ridendo il numero 21 argentino.

"Ciao joya,sautami Alicia."disse abbracciandolo sulla soia della porta.

"Certo,e tu mantieni la calma."disse allontanandosi.

"Ci provo."mormoró Federica chiudendosi la porta alle spalle.

Camminó verso la cucina,sistemando le tazze nel lavello e mentre apriva l'acqua,si aprí la porta scura facendo trasparire la figura di Simone.

Si tolse la giacca e l'appoggiò alla sedia,posando chiavi e cellulare sul mobile d'ingresso.

Si sedette sul divano,mentre la osservava lavare le tazze,non sapeva cosa dirle..si trovava spaesato in quel momento.

"come stai?"azzardó.

"Ti devo parlare."rispose Federica asciugandosi le mani e sedendosi accanto a lui.

"Ho fatto una scelta,e voglio che tu la rispetti."inizió prendendogli la mano.

Quel tocco,i brividi sulla schiena.

"Io non riesco piú a gestire questa situazione,ed ho pensato che la cosa migliore sia prenderci una pausa."disse cercando di mantenere la calma.

"Mi stai lasciando,Federí?"disse Simone alzandosi e passandosi le mani sul viso.

"No,voglio solo un po' di tempo,per pensare."disse.

"Per pensare a che cosa?Non mi ami piú?"disse urlando leggermente.

"CAZZO SE TI AMO,SIMÓ,ALLA FOLLIA,MA NON RIESCO PIÙ CON QUESTA SITUAZIONE,PERCHÈ SE NON TE NE FOSSI ACCORTO,STO METTENDO LA TUA FELICITÁ PRIMA DELLA MIA,PER LASCIARTI LIBERO DI PENSARE E DI FARE QUELLO CHE MEGLIO CREDI.
PERCHÉ MI MANCA IL MIO SIMONE,QUELLO CHE MI HA FATTA PERDERE LA TESTA E NON QUESTO PER CUI SONO LA SECONDA IN TUTTO.PERCHÉ CI STO MALE MA TU NON CAPISCI UN CAZZO."urló alzandosi ed andando faccia a faccia con l'attaccante,scoppiando a piangere.

Simone agí d'impulso,le prese il viso tra le mani e la bació con passione.

La stava facendo soffrire e non se ne era reso conto,e ci stava una merda.

La spinse verso il divano,cadendo con lei mentre si baciavano con foga.

Avevano bisogno l'uno dell'altra.

Federica continuava a piangere mentre si baciavano,le sue labbra erano salate e stringeva sempre piú a sè Simone che le tolse la maglia,baciandola.

"Sei un coglione."disse Federica tra un bacio e l'altro,togliendogli la maglia.

"Uno stronzo."disse di nuovo mentre morse il labbro di Simone accarezzandogli il petto.

Continuarono cosí tutta la notte,fecero l'amore fino a che esausti non si addormentarono abbracciati.

Fú una notte magica e strana allo stesso tempo,magica perché entrambi avevano bisogno l'uno dell'altra da tanto,troppo tempo.E strana perché per Federica era il suo arrivederci,Simone non sapeva di Napoli.

Lo avrebbe scoperto comunque il giorno dopo quando avrebbe portato le dimissioni in societá.

Si addormentó con la testa sul suo petto,avrebbe fatto bene ad entrambi una pausa.

Pensó.


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💙

Bacione.😙

Mi reina🌟\Zaza S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora