Capitolo 14

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Luna

Non immaginavo che questo Manuel fosse un personaggio di tale importanza, sospettavo della sua esistenza, ma mai e poi mai avrei detto che fosse l'opposto di Lucius, ovvero principe dei cieli. Lucifero avrà pure rimproverato il figlio per la sua scarsa considerazione riguardo i suoi doveri, però è stato lui a trovarmi e non Manuel, pertanto anche se quest'ultimo assolve ai propri doveri, non è comunque riuscito a rintracciare un essere della sua specie disperso nella terra, l'angelo perduto. Che forse mi abbia reputato di poca importanza, pensando che non valesse la pena di sprecare tante forze per la mia ricerca? O forse sapeva già che io fossi diversa da un qualsiasi altro angelo, pertanto ha pensato bene di abbandonarmi al mio destino per non infettare il paradiso?

Magari sono solo paranoica, magari veramente si sono impegnati con tutto loro stessi per trovarmi, però i demoni sono stati più furbi e astuti. Una forte curiosità mi attira verso questo personaggio e non posso far a meno di volerlo conoscere. In fondo se avessi deciso di andare alla ricerca degli angeli, lui sarebbe stato il mio principe e forse sa qualcosa di più riguardo la mia persona e la mia dimora.

Ogni possibile informazione anche se di minima importanza, può rivelarsi utile per me. Eppure non sono certa di voler sapere, appena ottengo una risposta, si formano mille altre domande più complesse di quelle precedenti, sembra una matassa di fili che si ingarbuglia sempre di più ogni qual volta che si crede di aver trovato la strada giusta per sciogliere quei nodi. Mi chiedo se troverò mai una via d'uscita da essa.

Sapere di esistere, ma non conoscere chi si è veramente. È una cosa frustrante. Credevo di essere una persona normale come gli altri, ma scopro di essere l'angelo perduto; credevo di essere un normale angelo, ma poi scopro che erravo; credevo di essere un essere non umano dal sangue comune, ma vengo a conoscenza del fatto che ho sangue reale nelle vene; credevo di vivere con il mio vero aspetto, ma scopro ancora una volta che sbagliavo. Quante altre volte le mie certezze dovranno crollare, prima di giungere a una vera stabilità? Riuscirò a resistere fino alla fine?

L'aggressività con cui Lucius ha negato la mia richiesta per conoscere Manuel, è ancora impresso nella mia mente, ha forse paura che io vada dalla parte degli angeli? Possibile, ma ora come ora credo che non lo farei mai, agli inferi ormai si sono abituati al mio essere diversa, mentre credo che tra gli angeli sarei sempre giudicata inaffidabile per i miei modi demoniaci.

Un altro pensiero colpisce la mia mente e io non posso fare a meno di portare la mano sulla chiave nuovamente al collo. È bastato un attimo di distrazione per permettere a qualcuno di prendermelo, ma Lucius non è un qualcuno, chiunque altro probabilmente non sarebbe riuscito a mettere le mani sulla chiave, ma con lui... Lui è il mio più grande problema dopo la mia identità, con lui mi è difficile sia tenere i sensi in allerta che non farlo fidandomi, sono sempre in un costante bilico tra bianco e nero, così impegnata a pensare a cosa decidere che mi faccio imbrogliare troppe volte da lui, gli permetto troppe volte di avvicinarsi a me senza che me ne renda conto.

Improvvisamente il mio cuore inizia ad accelerare il battito, comincio a sentire un improvviso caldo e sento il calore affluire sulle mie guance. Avevo l'occasione di baciare nuovamente Lucius, potevo fingere di essere in trappola e godermi il bacio dannato di un demone, facendomi attanagliare dalle sue tenebre. Porto la mano libera tra le labbra, potevo riavere le sue labbra vellutate sopra le mie, lasciarmi cadere nuovamente in quel caos di sensazioni piacevoli. Ero molto tentata e non so con quale forza sia riuscita a sottrarmi da lui dopo che le sue labbra erano state a pochi centimetri dalle mie, sarebbe bastato un solo passo falso da parte di uno di noi due per dare via a un bacio dannato dagli inferi e dal paradiso.

Ma sono certa che sarebbe tutto un inganno, un illusione per legarmi in qualche malato modo a lui, eppure non posso dimenticare l'ardente desiderio che divampava in quelle iridi di ghiaccio, parevano ghiaccio che aveva preso fuoco, però esso non si scioglieva in quel calore, anzi conservava tutte le sue caratteristiche di gelo accentuate dal fuoco ardente del desiderio che rendeva quegli occhi ancor più meravigliosi.

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