5th

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Corinne


I giorni passavano inesorabili, il mio desiderio nei confronti di Luke cresceva a dismisura e con esso anche i dubbi su quanto potesse essere giusto quel sentimento. Non potevo provare certe cose per il mio capo, ormai era cosa risaputa, come era cosa risaputa il fatto che non mi importava di provare certe cose per il mio capo. Era la natura umana, o forse il fatto che ero ricambiata mi dava più sicurezza e mi aiutava - seppur di poco - a non crogiolare nel dubbio. Ovviamente ero ancora convinta che fosse sbagliato e il senso di colpa mi attanagliava lo stomaco, ma cercavo di non farci caso, volevo considerare la situazione secondo ciò che provavo io per davvero, non su ciò che provavo su induzione di norme imposte dalla moralità e dal buon senso. Il problema era che io non riuscivo a ragionare senza impormi quel maledetto dubbio su quanto moralmente etico potesse essere andare a letto con il proprio capo... Ero un caso perso.

Quel giorno avevo il turno di pomeriggio a causa delle lezioni da seguire in università, quindi decisi di andare a pranzare con Michael e Calum. Come al solito i due litigarono per il posto e alla fine Calum vinse, portandoci nel suo ristorante italiano preferito.

«Giuro che la prossima volta che ti lamenti ti prendo a pugni per strada», sbottò Michael, piantando la forchetta nelle sue tagliatelle alla bolognese.

Calum alzò gli occhi al cielo. «Oh, come se non ti piacesse. Vai pazzo per gli spaghetti alla bolognese», borbottò a bocca piena.

Sospirai scocciata e tenni gli occhi fissi sulla mia bistecca, tagliandola con lentezza maniacale. Quel giorno non mi andava di fare niente, eravamo arrivati alla fine della settimana ed io dovevo ancora prendere una decisione riguardo a Luke. Il peggio era non riuscire a parlarne con Michael e Calum; avevo una specie di blocco che mi impediva di confidarmi con i miei migliori amici. Era da stupidi non farlo, mi sarei sentita sicuramente più leggera parlandone con loro, ma qualcosa mi diceva che non fosse giusto, che dovevo tenermi tutti i dubbi per me.

«Cori, tutto a posto?», mi chiese Michael, facendomi alzare lo sguardo.

Finsi un piccolo sorriso e dissi «certo, tutto a posto» ritornando con gli occhi sulla carne.

Calum mi guardò di sottecchi. «Sicura?».

Sbuffai. «Sicurissima, Cal. Non c'è niente che non va», sbottai.

«Sei sulla difensiva», notò Michael, «Il che vuol dire che ci nascondi qualcosa. Ma cosa?».

«Niente!».

«Oh andiamo, perché non ce lo dici? Siamo i tuoi migliori amici, dannazione!», sbottò Calum, attirando delle occhiate nella nostra direzione.

Sospirai. «Il mio capo vuole fare sesso con me e io non so che fare. Contenti ora?», sbottai, piantando la forchetta nella carne.

Michael e Calum sgranarono gli occhi, guardandomi sconvolti. «Abbiamo sentito bene? Luke vuole fare sesso con te?», mi chiese Michael facendomi arrossire.

«S-sì», balbettai in imbarazzo tenendo lo sguardo basso, «Vi prego, non fatemi domande. È imbarazzante».

«Pff, io lo sapevo che sarebbe successo», se ne uscì Calum, usando il suo solito tono saccente, «Cos'hai intenzione di fare al riguardo?».

«Mi sembra ovvio. Lo farai, vero?», si aggiunse Michael, «Io non sprecherei un'occasione del genere».

Sospirai. Come al solito i miei migliori amici erano un aiuto prezioso, direi. «Ve l'ho detto, non so che fare. Da una parte vorrei, insomma, Luke è così attraente... Ma è pur sempre il mio capo. Non mi sembra corretto», esposi i miei dubbi, alzando finalmente gli occhi dalla deliziosa bistecca che avrei finito per mangiare fredda.

Boss || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora