27th

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Luke



«Papà, ti prego, fammi restare a dormire da Dana», si lamentò Alex, al telefono.

Sbuffai, tenendo il cellulare tra la spalla e l'orecchio mentre aprivo la porta, entrando in casa. Avevo preso qualcosa da mangiare per tutti e tre mentre tornavo da quella giornata infernale, sperando che almeno potessi avere un po' di tranquillità, e adesso Alex mi chiamava da casa della sua amica (forse. Non ero tanto sicuro su dove fosse mia figlia al momento). «Sei sicura di essere a casa di Dana?», le chiesi, posando la busta del take-away sul bancone. Il salotto era vuoto e silenzioso. Chissà, forse Corinne era di sopra, oppure era andata a casa vedendo che non tornassi. S'era fatto davvero tardi, ma non avevo potuto fare niente per tornare a casa, trascinato a forza da Chanel e da mia madre - che, come mi aspettavo, aveva avuto un sorriso compiaciuto sulle labbra per tutta la sera. Amava distruggermi la vita, a quanto pare. Le avrei volentieri cancellato quel sorrisetto dalla faccia con uno schiaffo, ma non potevo perché diamine, è mia madre! Non ho mai odiato un mio parente così tanto...

Tornando a noi, adesso Alex stava blaterando qualcosa al telefono che non stavo davvero ascoltando, impegnato com'ero a cercare Corinne. Non c'era da nessuna parte.

«Papà? Mi stai ascoltando, almeno?», mi richiamò mia figlia, seccata.

Sospirai. «Scusa, Alex. Sto cercando Corinne, non è in casa», confessai, sedendomi sul letto. Feci vagare il mio sguardo nella stanza, notando un foglietto ripiegato sul cuscino. Lo presi sospettoso, alzando un sopracciglio. Corinne mi aveva lasciato una lettera?

«Beh, chiamala», mi suggerì Alex, «Parliamo dopo, okay?».

«Non pensare che-», non feci in tempo a finire la frase che mia figlia staccò, lasciandomi ad urlare ad un telefono vuoto. Lo lasciai accanto a me mentre, con dita leggermente tremanti, osservavo il foglietto ripiegato male. Lo aprii e lessi le poche righe scritte sopra velocemente, sentendo il mondo crollarmi addosso.


Luke, mi dispiace tanto, ma io non posso farcela. Non riesco a sopportare il fatto che tu non possa essere completamente mio, non riesco a sopportare l'idea che tu ti sposerai con Chanel alla fine, perché ammettiamolo, è tutto inutile, io e te non riusciremo mai a stare insieme come si deve, non riusciremo ad impedire il matrimonio per nessun motivo al mondo. È un dolore enorme andare via, troncare tutto, ma ti prego, rispetta questa mia decisione. Ho bisogno di star bene, e so di sembrare davvero egoista al momento, ma doverti dividere con un'altra mi fa stare malissimo, mi fa sentire schifosa ed inutile, perciò vado via. Spero tu capisca, e ricordati che ti amo forse più della mia stessa vita.

Corinne


Quella lettera finì a brandelli sul pavimento della mia stanza, assieme al mio cellulare che in quell'esatto momento aveva ricominciato a squillare ed al mio corpo, inginocchiato sul parquet, scosso dai tremori e dai singhiozzi. Non riuscivo a crederci che fosse finita, eppure avrei dovuto aspettarmelo. Alla fine erano sempre gli altri a vincere, mica io.



***


Una settimana dopo


Boss || Luke HemmingsWhere stories live. Discover now