;; 02June

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Sento suonare la mia solita fastidiosissima sveglia puntata alle 06:22.

Vi starete sicuramente chiedendo perché proprio 22minuti e non 20? Cosa potrebbe mai cambiare due minuti? Dovrai andare lo stesso a lavoro, dovrai lo stesso alzarti dal letto e prendere l'autobus... ma vi assicuro che un minuto in più può riuscire a cambiare persino una vita intera.

Mi alzo, mi stiracchio un po', prendo un paio di collant neri, dei pantaloncini di jeans a vita alta e un maglione nero tutto abbinato a un paio di Dr.Martens nere.

È sempre la solita routine: cammino svelta fino alla fermata dell'autobus, guardo il mio cellulare e in tutto questo è la musica che mi fa compagnia fino ad arrivare al lavoro.

Prima di scendere alla mia fermata apro Kakaotalk e cambio il mio stato con: "Giuro non so fra chi collocarti: non so se stai tra le armature oppure fra le armi, tra le cure o i tagli."

Oggi è il 18 aprile e come ogni 18 aprile, da due anni mi alzo con la tristezza e il vuoto che sento perennemente  al cuore.

Il 18 aprile è stato il giorno in cui ci siamo lasciati e da ormai due anni non faccio altro che stare lontana da qualsiasi ragazzo per la paura di essere di nuovo ferita, di essere di nuovo abbandonata e di vedere un'altra volta il mio cuore buttato dentro un sacco della spazzatura indifferenziata.

Il mio terapista non fa altro che dirmi  le solite cazzate; che le miei paure sono delle ferite che mi porto dall'infanzia ma io onestamente non ci credo. Perché sono sicura che tutta questa sofferenza è dovuta solamente ad uno stronzo narcisista che non ha fatto altro che giocare con la mia ingenuità per poi farmi a pezzi e rendermi quella che sono adesso: un agnellino che si finge un leone.

Una serata intera passata a guardare il soffitto e a chiedermi se forse la colpa era da sempre stata mia, perché non dovevo da subito spogliarmi dalle mie paure di fronte a lui e perché forse dovevo soltanto essere più menefreghista e non credere a tutte le stronzate che mi diceva.

• June sei così bella.
Ma io bella non lo sono mai stata
• June dovresti amarti di più.
Ma dovevi essere tu ad amarmi.
• June sei così fragile che a volte ho anche paura a toccarti per paura di farti crollare.
Ma lo hai fatto, dentro quel locale mi hai riempito così tanto di botte che non riuscivo più nemmeno a respirare.

"Buongiorno June, qualcuno è venuto e ti ha portato un caffè macchiato" La mia collega mi passa un bicchiere con dentro del caffè bollente e sopra attaccato un post-it azzurro.

Lo prendo e leggo quello che c'è scritto sopra:
Questo ti servirà per riuscire a  vendere più scarpe senza stancarti facilmente – Yugyeom.

Sospiro quando lo leggo, accartoccio il post-it e lo butto nel cestino.

Questo ragazzo ha davvero coraggio da vendere, mi ha conosciuto ieri e già si presenta al mio lavoro alle sette del mattino con un caffè.

Non smetterò mai di dire che è davvero uno strambo.

 DR. MARTENSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora