21; Giugno come Dicembre.

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▶️ Bosco – Placebo

Yugyeom's POV

E così un altro inverno va via e così magari con l'estate mi riscaldo. Ma tanto so che non cambierà nulla; che il sole c'è ed è davvero caldo ma che io chiuderò comunque tutte le finestre del mio cuore e creerò un altro inverno artificiale.

Gelati che non mangerò, colori che non indosserò e pensieri che non dirò.

Non ho mai avuto nessuna aspirazione nella mia vita, non ho sogni e a volte mi sento inutile. Alla mia età tutti i ragazzi hanno dei sogni; chi vuole diventare medico,chi invece vuole diventare architetto o chi vuole solamente sposarsi e avere accanto una bella famiglia.

Io invece no.

Ho sempre cambiato idea su tutto: Volevo diventare un veterinario, poi un fotografo, poi un musicista e potrei continuare ad elencare altri mille mestieri all'infinito...mestieri dove non ero comunque bravo.

Sogni stupidi di un adolescente altrettanto stupido. Pensieri che durano solamente una notte, ricerche su Google che poi vengono cancellate e dimenticate.

Allora ho lasciato scegliere la mia vita agli altri. Sembrava più facile e avrei fatto felice la mia famiglia, sarei diventato tutto ciò che loro hanno sempre voluto che fossi. Una vita già scritta con una penna sferica che non era la mia, una grafia a me sconosciuta ma che comunque fingevo lo stesso di capire.

Ma quando sei solo e guardi gli altri ragazzi ti rendi conto che sei giovane ma che hai già buttato via la tua vita. Che alla mia età è tutta una questione di scelte , non devi far altro che scegliere ciò che è più giusto per la tua vita.

In un primo momento non te ne rendi conto,ti sembra tutto rilevante e tutto ti annoia. Fai delle scelte soltanto perché devi farlo. Diventi un burattino nelle mani degli altri, perdi completamente la tua identità.

– che vuoi fare da grande?–
– non lo so, ne parlerò con mio padre–

Sempre le stessa domanda e sempre la stessa risposta. Un robot programmato dagli altri e con un cuore pieno di meccanismi e fili elettrici. Un uomo senza alcun ombra, due piedi scalzi che camminano sulla sabbia bagnata ma che non lasciano mai nessuna traccia.

Solo che nella mia vita è arrivato qualcuno, qualcuno che ha mandando i circuiti del mio cuore in tilt. Una forte scarica elettrica sotto la mia pelle che mi ha reso di nuovo umano.

Una sorta di schiaffo morale nascosto dietro una dolce carezza. Un "svegliati, stronzo! La tua vita sta scorrendo e tu te ne stai in piedi a non far nulla" mascherato da un bacio.

–che vuoi fare da grande?–

A questa domanda adesso risponderei diversamente.

– Vorrei diventare Yugyeom, io vorrei solamente diventare me stesso

Vorrei amare chi voglio, vorrei accettare la sfida contro la mia vita e combattere per ciò che ho sempre desiderato.

Non so cosa mi aspetterà, non so ancora chi sono davvero e forse non imparerò mai dai miei sbagli. Però, di una cosa sono certo: Voglio solamente non pensare, lasciarmi trasportare dalle mie emozioni senza aver paura di affondare e trovare qualcuno che possa aiutarmi a tornare a galla quando l'acqua sembra inghiottirmi vivo.

Ho bevuto e lei mi ha portato a casa sua. Si è presa cura di me per tutta la notte come se fossi un gatto trovato sul ciglio della strada; sporco, solo e senza alcun posto dove andare.

È già mattina e lei giace sul letto, la osservo e noto delle leggere occhiaie splendide contornare i suoi occhi gonfi e stanchi. Le sue occhiaie sono splendide ai miei occhi perché credo che abbiano delle storie dietro; notti passate a studiare o notti passate a pensarmi.

Sposto lentamente una ciocca dei suoi capelli dietro l'orecchio per poi far scorrere un dito sul contorno delle sue labbra schiuse e pallide. June percepisce subito il mio tocco e si sveglia immediatamente, forse era così preoccupata per me ieri notte che il suo sonno si è fatto leggero per accorgersi di qualsiasi mio movimento.

–Buongiorno– gli dico sorridendo e mi avvicino ancora di più a lei.

–Buongiorno– la sua voce è assonnata ma comunque dolce come il caramello.

–Hai una bicicletta?– gli chiedo.

–Una bicicletta?– è confusa e ci pensa sù –Sì credo di avere una bicicletta, perché me lo chiedi?–

–Perché voglio andare via da qui per un po'– gli accarezzo la guancia e guardo attentamente tutti i tratti del suo viso –Andiamo via–

–Va bene– mi risponde –Andiamo–

Naabot mo na ang dulo ng mga na-publish na parte.

⏰ Huling update: Jun 12, 2016 ⏰

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 DR. MARTENSTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon