13. . .

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Noah


     Quali siano le intenzioni di quel troglodita dell'amico di mio fratello, proprio non lo so.

Non mi è mai piaciuto quel Kith! Almeno di mio fratello intuisci cosa pensa, anche perché lui ti dice qualsiasi cosa gli passi per l'anticamera del cervello, non ha filtri ed è una mente semplice fondamentalmente, non si è evoluta molto. Ma Kith? Lui è subdolo! Fa sempre il gentile, ma non riesci mai a intuire cosa pensi in realtà!

Come l'altro giorno, quando ha conosciuto Olivia. Non mi è piaciuto per niente il suo modo di fare così mellifluo e ambiguo, e tantomeno il modo in cui l'ha guardata e squadrata. Speriamo non combini dei casini!

Sono giorni che ci penso e ripenso a quel maledetto pomeriggio.

Non riesco a concentrarmi nemmeno a lezione e per me è una cosa del tutto nuova. Non riesco proprio a capire perché poi me ne importi così tanto di quello che succede ad Olivia!

Sarà forse perché ora siamo amici?

Deve dipendere senz'altro da questo, magari mi sembra strano solo perché non avendo mai avuto amici fino a questo momento, o magari non così stretti, non capisco se sia abbastanza normale alterarsi se vedo che qualcuno tratta male la mia amica o meno!

Sbuffo sfinito continuando a rosicchiare nervoso la mia matita HB fino a quasi romperla con i denti, e come il professore annuncia la fine della lezione, io mi accorgo di non aver preso nemmeno un appunto.

Che palle! Ora mi tocca studiare il doppio e tutto questo per essermi arrovellato la testa su Kith e su Olivia.

Soprattutto su Olivia.

E più o meno è andata sempre così per tutta la settimana, con me che non sono mai riuscito a concentrarmi per più di cinque minuti di fila e con il mio cervello sempre rivolto altrove. Che nervoso!

     Venerdì pomeriggio, dopo ore passate in libreria a cercare dei libri per una lezione di filosofia, me ne torno finalmente a casa.

Oggi è una vera giornataccia. Fuori piove come un matto e tira anche un vento molto forte che fa vorticare frenetiche le foglie secche cadute a terra nell'ultimo periodo, mentre frusta violento i rami spogli degli alberi. Vento che mi ha perfino rotto l'ombrello, facendomi infradiciare completamente d'acqua gelida. Che rottura! Senza contare che ho rischiato di dare una mega culata scivolando sull'asfalto bagnato del marciapiede, poiché correvo alla disperata ricerca di un riparo dalla pioggia. Fortuna che accanto a me c'era un terrazzino al quale ho potuto aggrapparmi! Anche se mi ha strappato la manica della giacca a vento. Nuova ci terrei a sottolineare. Di nuovo. . . che rottura! Eppure non è venerdì 13!

Entrato in casa appoggio il cappotto fradicio sull'attaccapanni, così come la sciarpa e il cappello, e mi dirigo in cucina. Ho bisogno di qualcosa di bollente da mettermi nello stomaco.

Come entro trovo Olivia tutta intenta a riempire d'acqua il suo bollitore rosso.

«Ciao Noah! Vuoi un po' di tè? Così ti riscaldi un po' visto che mi sembri surgelato!»

«Sì, grazie!» Annuisco sorridendo, mentre mi levo gli occhiali da vista e li asciugo con la maglietta, e mentre lo faccio, mi prendo un attimo per osservarla in silenzio.

Olivia deve essere una persona molto freddolosa. Indossa un maglione di lana rosa pastello con un gran collo alto, ampio e morbido. Le maniche sono a tre quarti, dalle quali spuntano quelle bianche della maglietta sotto, che la coprono fino a metà mano. Il maglione le arriva fino ai fianchi e sotto indossa un paio di leggings neri che delineano alla perfezione le sue stupende gambe da cavallerizza. I capelli li tiene raccolti in una morbida treccia, con dei ciuffi ribelli che le ricadono qua e là sul viso. Per un secondo mi perdo a seguire la curva morbida della sua piccola mascella, a notare quanto sia piccolo il suo naso e come sono rosa di natura le sua labbra, mentre una strana voglia prende a bruciarmi dentro, ma non so di preciso cosa sia.

Quello Che Cercavo - quando l'amore vince sulla logicaWhere stories live. Discover now