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Dicembre


Christopher

Da quando l'ho baciata è diventata ancora più taciturna. Se ciò è possibile, certo! Scandalizzarsi così per un insignificante bacio? È una cosa dannatamente stupida e sfigata! Anche se, a essere onesto, trovo stuzzicante quel rossore che le dipinge le gote rotonde ogni qualvolta i nostri occhi si incontrano. Davvero molto interessante! Forse anche troppo.

8 dicembre.

Ho dormito tutta la mattina. Quando apro a fatica gli occhi, noto che sono quasi le 2 del pomeriggio. Con non poca fatica mi metto a sedere sul letto. Mi gira un po' la testa, mi fa male la gola, la testa sembra volermi implodere da un momento all'altro e mi fa male ogni singolo muscolo del corpo. In parole povere mi sento decisamente fuori fase, e quello che vedo come inizio a scendere a fatica le scale, non mi aiuta di certo a sentirmi meglio.

Decorazioni natalizie ovunque, di ogni genere, forma e colore. È come se Babbo Natale avesse vomitato nel nostro soggiorno!

«Ma che diavolo state facendo?» Brontolo entrando, reggendomi a fatica contro la parete.

La verginella e sua sorella sono tutte prese a tirar fuori da alcune buste in carta altre palline variopinte.

«Stiamo farcendo un tacchino! Cosa ti sembra che stiamo facendo?» Risponde con la sua solita linguaccia biforcuta la piccola ricciolina. Peperina come sempre!

«Io odio le decorazioni natalizie!» Sbotto lasciandomi cadere sul divano esausto per aver fatto solo la rampa di scale.

«Ma non mi dire! Non lo avrei mai detto sai?» Cantilena con tono sarcastico Audrey, roteando gli occhi color cioccolata al cielo e strecciando un gran groviglio di fili neri con attaccate un centinaio di piccole lampadine colorate di giallo.

«Lo sai che sei una gran bella maleducata?» La rimprovero tossendo, mentre arranco in cerca del telecomando della tivù, ma non faccio in tempo ad afferrarlo, che la rossa irritante me lo strappa prontamente dalle mani.

«Senti Grinch!» Mi fulmina con i suoi occhi diventati improvvisamente molto scuri, mi ricordano un delizioso cioccolatino alla gianduia, con delle venature ambrate come rum. «Oggi qui si respirerà solo aria gioiosa e natalizia! Il che vuol dire addobbi, albero, il tutto contornato da meravigliosi canti di Natale sparati a tutto volume dallo stereo!» Finita la frase preme il tasto ON dello stereo nero lucido del soggiorno, inserisce la sua chiavetta usb viola luccicante nell'apposita fessura, e tempo cinque secondi la stanza viene completamente avvolta da fastidiosi suoni di sonagli e canti irritanti.

Io volto scocciato lo sguardo verso Olivia, scoprendola a fissarmi con le solite gote rosse, e come i miei occhi incontrano i suoi di zaffiro, lei gira immediatamente la faccia, nascondendosi il volto dietro a una tendina di capelli castani dritti come degli spaghetti, senza riuscire a celare completamente il volto, che assomiglia sempre di più alla pallina natalizia che stringe quasi morbosamente in mano, rossa luminescente. La cosa inizia proprio a divertirmi, e parecchio anche! Sembra finalmente esserci una crepa in quella corazza di buone maniere e comportamento ligio all'apparenza imperturbabile!

«Se la cosa non ti piace. . .» La voce di Audrey riporta la mia precaria e annebbiata attenzione su di lei. «. . . puoi anche tornare nella tua tana!» Conclude appoggiandosi impettita le mani sui fianchi rotondi e burrosi, fissandomi con gli occhi ridotti a una fessura sottilissima, prima di tornare dalla sorella.

«Va bene, va bene! Calmati tigre!» Le rispondo alzando le mani in segno di sconfitta. «Fa un po' come accidenti ti pare!» Tossisco sfinito.

Rimango sdraiato sul divano a osservarle lavorare e divertirsi con le luci, palline, ghirlande colorate e mentre cantano canzoni natalizie tutte allegre per un po'. A un tratto gli occhi mi si fanno pesanti come piombo e l'immagine di tutto quell'esplosione di verde e oro diviene sempre più offuscata e credo di aver perso i sensi.

Quello Che Cercavo - quando l'amore vince sulla logicaWhere stories live. Discover now