Noah
«Quel disgraziato!!!»
«Calmati Jeremy!»
«Calmati un corno Ursula!»
«Suvvia! In fondo sta lavorando no? Sempre meglio che starsene a bighellonare in giro per il mondo!»
«E questo ti sembra un lavoro?» Mio padre getta con rabbia e disgusto la rivista Teen di settembre sul tavolinetto del salotto.
Ultimamente mi obbligano ad andare da loro per l'ora del tè un giorno sì e uno no per discutere di svariati e barbosi argomenti. . . borsa, ranch, soldi. Quelli di questo pomeriggio sono le foto di mio fratello su quella rivista di moda.
«Come può quel maledetto farmi questo?» Mio padre non mi sembra particolarmente contento della cosa. Cammina su e giù sul tappeto persiano ansimando, ringhiando e tremando dalla rabbia, ancora un po' e iniziava pure a sbavare come un cane rabbioso! Mentre la mamma, con aria poco interessata, cerca di calmarlo, trangugiando un pasticcino dietro l'altro.
«Tutta colpa di quel dissoluto di mio fratello! Ce l'avrà buttato lui in quell'ambiente!» Brontola accendendosi un sigaro.
«Dai. . . io non vedo l'ora di dire alle mie amiche che ho un figlio che fa il modello!!! Guarda com'è bello qui Chanel!!!» Strilla tutta giuliva, prendendo in mano la rivista e mostrandola a quella sottospecie di cane che sembra logicamente più interessato dal vassoio di mignon alla frutta e crema, più che da quel cretino di Christopher!
Io mi limito a starmene zitto e a osservarli, come uno spettatore invisibile, mentre cerco di finire il più in fretta possibile, la mia tazza di tè.
«Vantarti di cosa? Ti ricordo che quel bastardo ci ha fatto fare una figura pessima davanti a tutta la città!» Grida diventando bordeaux dal volto al collo, buttando quel grigio fumo davanti alla faccia di mia madre, la quale tossisce disgustata agitando la mano davanti al viso come un ventaglio per farsi aria.
«Ora piantala, o ti verrà un infarto! Ormai è andata così, ma ora con Noah siamo di nuovo a cavallo!» Ridacchia divertita dalla sua stessa "battuta". . . mi sembra quasi superfluo sottolineare che è solo lei a trovarla divertente.
«A cavallo?» Tuona lui sedendosi sulla sua poltrona esausto con aria grigia e improvvisamente spenta.
«Sì! Lui e Olivia sono in buoni rapporti, e vedrai che prima o poi lei capitolerà. . . dobbiamo ancora aspettare un po'. . . facciamogli finire gli studi a entrambi, e poi riproponiamo la cosa. Nel frattempo tentiamo di riallacciare i rapporti con la famiglia!» Conclude con un ampio sorriso di chi crede di avere già la vittoria in tasca, prima di mangiarsi un altro pasticcino con crema al burro e more, sbriciolandosi tutta.
«Vedremo. . .» È la prima volta che vedo mio padre tranquillizzarsi dopo le parole dette da mia madre! Ma poco importa per me. Ho deciso di mettere un punto sulla questione matrimonio e su Olivia.
Mi basta una buona amicizia e dei futuri buoni rapporti lavorativi. Ma non lo dico a loro. Voglio aspettare il momento più opportuno. Cioè fra due o tre anni. Vorrei godermi questa pace inaspettata nel frattempo. Se gli informassi immediatamente delle mie intenzioni non la smetterebbero più di stressarmi, e poi chissà? Magari Olivia a Dublino incontrerà qualcuno e si fidanzerà prima di finire l'università, mettendo finalmente la parola fine a questa stupida storia.
Finito finalmente il tè, decido di lasciarli lì a discutere su strategie e su quanto sia imbarazzante Christopher, tornandomene in casa per studiare un po'.

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Quello Che Cercavo - quando l'amore vince sulla logica
RomanceOlivia è la classica brava ragazza, ottimi voti, ereditiera di un immenso e ricco ranch e con il futuro promettente. Non crea mai problemi e va d'accordo con tutti. Christopher, invece, è il classico cattivo ragazzo. Odia studiare, detesta sentirs...