Di Nuovo Insieme

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"Loki!"; gli sorrido correndogli incontro.

Ma lui ha ancora lo sguardo assente e indifferente, mi guarda ma sembra non vedermi.
"Odino ti ha già fatto togliere le manette" noto con piacere.
"Non dovresti essere qui" m'interrompe, il tono gelido.
"Sono venuta per te ..." mormoro, confusa.
"Asgard non è il tuo posto" continua.
"Nemmeno il tuo, a quanto pare" ribatto.
"Non dovevi venire qui" insiste.
"Io non capisco ..."
"Certo che non capisci, sei solo una stupida mortale, come potresti? Non hai la minima idea di quello che stai facendo, tu agisci secondo ciò che ti detta la tua piccola mente e non ti preoccupi delle conseguenze. Una notte di passione e tu già pensi che sia necessario fare un grande atto d'amore, presentandoti ad Asgard e consegnando la Chiave al Padre degli Dei senza sapere cosa custodisce!" grida "Dovevi lasciarmi qui" conclude, abbassando lo sguardo.
Io rimango immobile, attonita, le aspre parole del Dio che mi risuonano nelle orecchie mi lasciano stordita.
Cerco disperatamente qualcosa da dire, una parola, una frase, cerco qualcosa da fare per non rimanere lì immobile come una bambina che hanno appena sgridato; ma non riesco a fare niente, non riesco a pensare a niente.
Ho voglia di piangere. Vorrei rannicchiarmi sul divano del mio salotto per piangere tutte le mie lacrime.
Loki ha ragione, questo non è il posto per me. E ho creduto che anche per lui questo non fosse il posto adatto, che avrei fatto il suo bene cercando di riportarlo su Midgard.

Sbagliato.
"Scusami ... " riesco solo a mormorare infine, talmente piano che quasi la mia voce si disperde nell'aria. Mi volto, sentendo le gambe molli, e mi avvio fuori dal palazzo.
Fatti due passi, sento le braccia di Loki chiudersi attorno a me e stringermi.
"Non hai nulla di che scusarti, Clary" sussurra. Mi fa girare gentilmente, mi prende il volto tra le mani e mi costringe a guardarlo "Ma un giorno tu scoprirai che io non sono così perfetto come credi. Io voglio solo accelerare il processo, così da non farti soffrire più del necessario."
"Nessuno è perfetto, Loki, nemmeno un Dio."
"Sì, ma ci sono colpe troppo gravi da poter assolvere" ribatte "Per quanto io ti desideri, Clary, per quanto io desideri stare con te, ci sarà sempre un'altra parte di me che bramerà il potere. E prima o poi farò del male a qualcuno che amo pur di averlo. E' già accaduto, non posso permettere che succeda anche con te."
"Devi scegliere. Devi capire chi sei veramente e scegliere da che parte stare. Devi lottare per te stesso e per chi ami. Ora devi scegliere se amare di più il potere o amare di più me."
Loki sorride amaro. "Vorrei che fosse così semplice."
"Lo è" rispondo.
Lui avvicina le labbra alle mie e le bacia con passione.

"Raccontami di Laufey" gli chiedo non appena le nostre labbra si allontanano.

Lo sguardo di Loki assume per qualche istante un'espressione addolorata, la stessa che aveva nella Sala del Trono, quando Odino aveva fatto il nome della donna.

"Lei è... Era. Era mia madre."

Cerco la sua mano e la stringo.

"E' morta poco prima della mia fuga dalle celle di Asgard. Quello doveva essere il giorno della mia esecuzione."

"Per cosa dovevano giustiziarti?" chiedo.

"L'uccisione di Balder, il Dio della Luce, uno dei figli di Odino" risponde. "Doveva essere un gioco ... Una burla. Ma la mia burla è costata la vita di Balder ..."

"Credo di sapere come è andata" lo interrompo. "In parte conosco le vicende dei Nove Mondi, grazie alla lettura dell'Edda. Mio zio mi diceva che i miti raccolti nell'Edda narrano sia ciò che è già accaduto, sia ciò che potrebbe accadere."

"Già. Quindi saprai che Odino ha voluto vendicare la morte del proprio figlio."

"Ma tua madre che parte ha in questa storia?"

"Ha usato la malia per creare un'illusione e fingere di essere me. E così si è fatta giustiziare al mio posto. Questo non c'è scritto nell'Edda" dice.

Io rimango in silenzio, incapace di trovare qualcosa da dire. Continuo semplicemente a stringere la sua mano.

"Quando Odino me l'ha detto ero distrutto. Amava mia madre, era la sua favorita. E' lei il motivo per cui non sono morto a Jotunheim, ma sono stato cresciuto da Odino qui, ad Asgard." Rimane un attimo in silenzio prima di continuare. "In ogni caso, Odino mi disse che il sacrificio di mia madre, che la sua bontà, erano motivi sufficienti per darmi una seconda occasione. Niente più vendette, niente più morti. Ma non appena mi ha dato la libertà, io sono fuggito su Midgard in cerca della Chiave."

"E hai incontrato me" concludo, sorridendogli debolmente.

Lui cerca le mie labbra e le bacia nuovamente. Ma io sono inquieta.

"Devo chiederti una cosa. Se l'Edda racconta ciò che potrebbe accadere, perché non astenersi dal fare scelte che già sappiamo potrebbero ritorcersi contro di noi? Perché hai giocato con Balder se sapevi che avrebbe potuto finire in tragedia?"

"Non è forse così per tutti, mortali e non? Di noi immortali hanno scritto nei miti, ma la storia degli umani è scritta dentro di loro, nella loro coscienza, nella loro intuizione, eppure scelgono e rischiano. Alle volte le intuizioni si dimostrano sbagliate e alle volte vere, sia nel bene che nel male. Per noi immortali è lo stesso. Osiamo, perché le cose potrebbero andare così come sono scritte, ma anche in modo completamente diverso."

Restiamo abbracciati, in silenzio. Le parole di Loki mi portano a credere che , forse, il baratro che pensavo dividesse i mortali dagli immortali, non è poi così abissale. Che sia eterno o meno, tutti vogliamo vivere il tempo che ci è dato vivere, anche sfidando la sorte.

"Odino ti ha detto cosa c'è nello scrigno?"
Loki fa un cenno di assenso e serra impercettibilmente le labbra.
"E cosa c'è?"
"Non posso dirtelo, Clary."
"Perché no?"
"Perché sto scegliendo da che parte stare. Se ti dicessi cosa contiene lo scrigno, tu sapresti come dissuadermi dal prenderlo nel momento in cui dovessi cadere in tentazione. Invece questa è una lotta che devo combattere da solo, per mettermi alla prova e superare il limite che la mia natura di Ingannatore mi pone."
"Va bene, ma puoi dirmi almeno dove si trova lo scrigno?"
"La cosa non ti piacerà" risponde con un mezzo sorriso." E' Sulle radici di Yggdrasil."
"Aspetta, ma lì c'è Niddhog! Ti prego dimmi che non dobbiamo sottrarre un oggetto dal tesoro dello stesso drago che vive e mangia le radici del Frassino dell'Universo e che sputa fuoco contro chiunque."
"Ti prego, dimmi che non tieni alle sopracciglia ..."
"Non scherzare" esclamo. L'agitazione a quanto pare mi fa perdere di lucidità, perché ho appena chiesto al Dio delle Burle di non scherzare.

Come se mi avesse letto nel pensiero, Loki mi guarda divertito sollevando un sopracciglio. Sbuffo esasperata e proseguo: "Odino non può spedirmi lì! Non so combattere, non pratico magia, non sono ... Daenarys Targaryen!"
"Chi?" chiede lui.
Sorrido anch'io adesso; adoro la sua espressione corrucciata e la piccola ruga in mezzo alle sopracciglia che si forma ogni volta che qualcosa gli sfugge.
"Beh, quando torneremo a casa ti introdurrò al mondo del Trono di Spade."
"Mh, sembra interessante. Pensi già al ritorno a casa? Molto dolce da parte tua, ma visto che dovremo fronteggiare un drago, non sarei così fiducioso ..."
Mi ritrovo a pensare che anche se questo fosse l'ultimo giorno della mia vita, essere amata da Loki , lo fa essere comunque un giorno perfetto.

"Ti proteggerò, a qualunque costo" mi sussurra.

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