Capitolo 7 - LEI

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POV'S EMMA
Settimana nuova e pensieri nuovi potrei dire.
Già "potrei" ma non posso.
I pensieri sono diminuiti ma sono sempre gli stessi anzi sempre lo stesso. Lui. Il mio chiodo fisso.
Voglio vederlo. Non sono cosa mi abbia fatto prendere questa decisione ma ho deciso di parlargli, non può andare avanti così. È passata solo una settimana e dovranno passarne molte altre e noi non potremo far finta di non conoscerci e ignorarci a vita. In un modo o nell'altro credo che ci troveremo a faccia a faccia. E per non trovarci impreparati meglio chiarire. Andrò da lui e tirerò fuori i controcoglioni. Gli dirò schiettamente che per me è tutto acqua passata, che lui fa parte del passato e che ognuno di noi deve vivere la sua vita tranquillamente.

POV'S EMMA

Sono appena arrivato agli studi per registrare la puntata. Ieri abbiamo provato tantissimo. Nonostante la stanchezza sono felice di poterla vedere. Intendo lei. Emma. Ovviamente sempre nei pensieri. Parcheggio la macchina e scendo. Entro negli studi e mi dirigo al mio camerino.
Attraverso il corridoio e poco prima del mio camerino mi fermo. "Emma Marrone" leggo scritto sulla porta. Rimango a fissarla a due centimetri di distanza. Sto per bussare. Mi fermo. Non posso. All'improvviso la porta si spalanca e mi sbatte in faccia. Cado a terra dal dolore tenendomi il naso con la mano come se da un momento all'altro potesse cadermi.

E: Oddio scusa.

La vedo, è lei, tutta impacciata.
Lo diventava sempre quando si sentiva in colpa.
Posa la borsa a terra e si inginocchia per vedere come sto. Apro gli occhi che avevo richiuso e incrocio il suo sguardo. Ci guardiamo, nessuno dei due proferisce parola finché lei si alza.

E: Tirati su, vieni dentro

Mi aiuta ad alzarmi e mi fa entrare nel suo camerino.

E: Siediti sul divano.

Eseguo gli ordini e dolorante mi siedo sul divano.
Prende del ghiaccio e si siede affianco a me.

E: Scusa ancora. Ti fa tanto male?

S: No, tranquilla. Comunque ciao.

Deglutisce e prendendo fiato mi porge la mano. Gli e la stringo e accenna un sorriso, falso. Involontariamente gli e la bacio e lei molla la presa e fa per alzarsi.

S: Scusa - dico io

E: Di cosa? - dice lei guardandomi negli occhi

S: Di aver esagerato.

E: Tranquillo, è passato?

S: Si si. Io vado allora. Devo prepararmi per la puntata.

E: Già anche io.

S: Speriamo non si gonfi il naso.

E: Speriamo.

S: Allora ci vediamo.

Accenna un sorriso e esco dal suo camerino, le sorrido e chiudo la porta.

Un Breve Amore Infinito - StemmDonde viven las historias. Descúbrelo ahora