Capitolo 9 - Frà

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Quattro settimane e ancora qui a meditare su una scusa per parlare, per vederci e chiarire...
Sono davanti allo specchio, già pronta a provare e riprovare come pormi
-Pronta?
A interrompermi è Francesca che entra dalla porta senza bussare...
-Si
-Dai allora inizia ad andare, ho appena visto Elisa ed è già prontissima
-Non ho proprio voglia oggi di registrare la puntata
-Beh, allora fatte la venire perché anche domani sarai di nuovo qui a registrare la prima puntata del serale... E poi hai accettato tu questo ruolo, non io
Sbuffo e scocciata mi alzo dalla sedia su cui ero seduta
-Accompagnami da Elisa, muoviti
Mi sghignazza dietro e poi apre la porta per farmi uscire. È il nostro modo di volerci bene. Prenderci in giro, litigare ma non chiedersi scusa non dando peso ai gesti e alle parole...

Con Francesca quando ero ancora con Ste non avevo questo rapporto, era diverso... Lei aveva la sua vita, io la mia e ci vedevamo solo per lavoro.
È cambiato tutto quando le ho fatto sentire Amami...
Era una di quelle notti che da un pò ti tempo passavo. Sveglia a riflettere. Riflettere su cosa avevo sbagliato, sul perché non ero riuscita a renderlo felice. Ed è successo così, quasi per magia. Mi sono alzata dal letto, ho visto l'orario ed erano le 3 di notte.
-Orario perfetto per scrivere una canzone
Mi ero detta tra me e me.
Ho acceso l'abajour e ho preso la chitarra, un foglio e una penna.
In cinque minuti testo e musica erano pronti. Era nata Amami. E stavo piangendo. Non riuscivo quasi a capacitarmi di aver scritto da sola quelle parole. Eppure era successo.
Credo di aver riletto quel testo un numero infinito di volte.
Sentivo il bisogno però di condividere con qualcuno quel pezzo di vita.
Lo avrei fatto con lui se solo fosse stato sul quel letto accanto a me, ma non c'era. E così alle 4 di notte chiamai Francesca. Non era mai successo prima di allora ma sapevo che mi avrebbe capita.
-Frà
-Emma?
-Si, sono io. Se vengo due minuti a casa tua, mi apri?
-Si... Ma...
Non le avevo dato il tempo di rispondere, misi il giubbotto e in pigiama scesi dal portone con il testo e le chiavi della macchina in mano. Misi in moto e in due minuti arrivai da lei.
Bussai.
-Posso?
-Certo. Entra.
Scrutò quel foglio e poi mi fece entrare.
-Dammi la tua chitarra
-A quest'ora?
-Si, ti prego.
Continuavo a sorridere senza un motivo, solo semplice Felicità... Quella che da un pò di tempo non provavo più...
Mi passò la chitarra e gli e la feci ascoltare.
Sorrideva anche lei incredula.
-È fantastica
Mi disse.
-Preparati perché da domani si inizia a lavorare ad un album che spaccherà tutto... Me lo sento.

E da lì abbiamo iniziato a lavorare insieme tutti i giorni e di conseguenza abbiamo iniziato a passare più tempo insieme... Ho iniziato ad aprirmi con lei e a sfogarmi. Non era facile a volte registrare alcune canzoni senza provare forti emozioni... Ed era lì che correvo a piangere con lei.

E ora siamo qui, amiche più che mai a non stancarci mai di volerci bene.

Un Breve Amore Infinito - StemmDonde viven las historias. Descúbrelo ahora