Bolle - auricolari

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Binomio fantastico

Di recente, sono stato in questo negozio di elettronica. Vi era tanta di quella tecnologia lì da pensare di essere nel XXIX secolo!
Qualcuno aveva scritto dei libri di fantascienza su quel periodo e molte cose le hanno persino azzeccate, mi pare. Le bustine di cibo, per esempio, quelle che metti nel macroonde a riscaldare e tiri fuori anche l'intero pranzo di Nuova Era, quelle esistono già e non è passato neanche un secolo da quando le hanno descritte nei racconti.
Addirittura dicono che i lettori oculari, tanto impensabili da progettare secondo i medici della SCI-TEC di quattro Lustri fa, stiano superando ogni test nei laboratori e che presto saranno in vendita nei negozi e ogni persona potrà averne uno.
Io so già che non mi ci separerei, ho visto i trailer di produzione e... per Kepler, ragazzi, ci mettono un niente a migliorarti la vita! Un po' come Internet per i nostri antenati, solo che quello non ha avuto proprio una pro-evoluzione riuscita. Peccato.

Ad ogni modo, la cosa che più mi ha incuriosito tra i nuovi prodotti esposti in vetrina, è stato questo aggeggio strano che, dicono, svolga le stesse funzioni del lettore spinale, solo non è invasivo. Niente più spina da collegare alla nuca, niente adesivo cutaneo, poof, tutto sparito.
Stratosferico! - ho pensato.
Ho premuto il pulsante delle informazioni accanto ad un esemplare e ho ascoltato un po' quel blaterare artificioso, ma tanto quelle M-pills mi avevano già conquistato. L'ho comprato.

Ho subito riferito tutto a quel pazzo di Spark, amava la hi-tec quanto me e quando si presentò alla mia porta di casa, io stavo già aprendo la confezione.

La prima cosa che ci impressionò fu la dimensione della M-pill. Ma vi rendete conto che aveva le dimensioni della pillola del sonno? Un piccolo pisello, ecco cosa sembrava, se non fosse stato per quel colorito perlaceo. Spark la prese tra due dita.
«È molle, Chad!»
Me la appoggiò sul palmo teso della mano. Molle non proprio, era elastica, di una durezza appena morbida. Se la schiacciavi oltre il limite, poteva scoppiare. Come gli acini d'uva, ecco!
«Quello dentro è fumo?» Così pareva, gli risposi mentalmente. Dense spirali avviluppate l'una all'altra in una nebbia consistente e lattiginosa. - Fanno un po' senso.
Spark cercò le istruzioni, premette su On e la schermata si aprì all'istante.
«Devi bagnarla con una goccia d'acqua, dice. Che metodo insolito.» Presi una delle siringhe di mio padre, la caricai appena e premetti il pistone. Non feci caso quando mi cadde dalle mai per lo spavento che mi procurò quella trasformazione. Mi ritrovai con in braccio una bolla delle dimensioni di un melone.
«Spettacolo! E ora?» Spark tornò a leggere le istruzioni.
«"Reggere saldamente M-pill con entrambe le mani e posizionarla sopra il capo. Calare M-pill con delicatezza e introdurre la testa."»
Come un casco, per intenderci. La bolla doveva essere di quella consistenza elastica per agevolarne la wearability, suppongo. La indossai e subito l'ambiente circostante fu ovattato. Spark stava leggendo ad alta voce, ma alle mie orecchie arrivò solo un bisbiglio melodico. - Ottimo isolamento acustico.
Mi resi conto che l'amico mi scrutava pensieroso, cercava qualcosa all'interno della bolla, che piano piano si stava schiarendo. Però continuò a girarmi intorno anche quando fu completamente trasparente. Indicò con un dito qualcosa attorno alla mia testa, qualcosa situato nel breve spazio tra le pareti della bolla e il mio cranio. Muovendomi, sentii tirare: impalpabili filamenti di seta avevano impiantato le loro microventose alle tempie e tutto attorno alla testa. Sembravano carezze, tanto erano delicate, dopo poco si riusciva ad anche ad ignorare la loro esistenza.

All'improvviso, I'm forever blowing bubbles prese a suonare tutto attorno a me. Rimasi allibito. Come poteva sapere quella diavoleria che il titolo di quella canzone mi era passato per la mente per un secondo mentre indugiavo sulle capacità di quel casco trasparente?
Una scintilla mi accese il genio: pensai ad un'altra canzone. Puntualmente See the light above prese a strimpellare le corde di una chitarra invisibile.
«Che forza!» esclamai togliendomi quel nuovo tipo di strani auricolari, o auricolare, per porgerlo al mio amico. Mi imitò e prese ad ascoltare qualcosa che non arrivava alle mie orecchie.
Ottima insonorizzazione. - ripetei mentre spulciavo le istruzioni sullo schermo.
«E basta una pipetta per farla tornare alle sue dimensioni originali?» citai sorpreso a voce alta.
Cercai nella confezione quella cosa che vantavano di avere inclusa nel pacco e la ammirai: lunga un pollice e stretta come uno spaghetto, recava sul vetro azzurrognolo la scritta "absorb&release".
Spark si era tolto la bolla-auricolare e me la stava porgendo intuendo le mie intenzioni.
Flup, plic fece la pipetta con il suono di chi risucchia e sputa una goccia d'acqua.

Io e Spark ci fissammo con l'esaltazione spalmata in faccia.
Adesso ce l'ha anche lui la M-pill, lui e altri milioni di persone sul pianeta.
Questa invenzione passerà sicuramente alla storia della Nuova Era, gente.

Facciamo come RodariWhere stories live. Discover now