Microippopotamo

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Prefissi arbitrari

[...] Sono passato davanti al negozio di animali, la settimana scorsa, quello in via Pasteur. Tommaso era con me ed eravamo abbastanza in ritardo, come quasi ogni giorno da quando tu non ci sei; non siamo così bravi noi due maschietti. Mi stava tirando con forza la mano, finché all'improvviso mi ritrovai a doverlo tirare io per la manina. Si è piantato davanti alla vetrina di quel negozio. Tu sai quanto ama gli animali, cara, non abbiamo mai potuto prendergli quel cane che continua a chiedere ogni Natale al Babbo; così quando c'è qualcosa di vistoso in bell'esposizione, ci si pianta davanti. 

Si è messo a guardare un animaletto, venduto ad un prezzo non molto modesto direi, e i suoi occhi hanno iniziato a brillare di una luce che ormai consideravo spenta. Dio, Amanda, mi si è stretto il cuore e ho temuto di rimanerci secco lì sull'asfalto rovente.

Ci ho messo poco a convincerlo a staccarsi da lì per sbrigarci; è abituato a non essere accontentato, a sentirsi dire che "non c'è tempo", che "non c'è spazio" o che qualcuno è sempre allergico a qualcosa. Dannazione, ci ho pensato tutto il giorno.

Il giorno dopo, però, ho finto di andare a chiedere il prezzo mentre lui aspetta sul marciapiede fuori; così, per la sua gioia. Non è stato altrettanto contento quando sono uscito, forse mi ha letto in viso la risposta negativa.
《Tranquillo, papà, non mi piace così tanto.》Penso abbia preso da te questa scarsa capacità di mentire.
Gli abbiamo detto che a quattro anni è grande per essere portato in braccio, ma io ce l'ho tenuto fino all'asilo quel giorno. Mi sentivo così miseramente in colpa, amore.

Nel pomeriggio siamo rientrati; i bambini sono usciti prima, alle quattro e mezza, per via di non so che riunione delle maestre. Ho portato Tommy a mangiare il gelato al parco, c'era anche tua sorella Sandra con Emanuele. Stavano giusto parlando dell'animaletto che abbiamo visto anche noi, ma Tommy è rimasto indifferente e ha detto che doveva tornare a casa a guardare Il pompiere Bob.

Niente pompiere, se lo è dimenticato appena ha visto la sorpresa. Fissa il suo nuovo amichetto dall'alto e dal basso e attraverso il vetro e l'acqua per tutto il tempo ogni giorno. Avessi visto la sua espressione quando è entrato in soggiorno: un tripudio di sorpresa, incredulità e gioia. Mi ha abbracciato con forza una gamba e abbandonato ai fatti miei dopo un breve "Gaccie papà" e si è portato il bicchiere in giardino. Ho pensato servisse una boccia, Amanda, ma per il momento se l'è tenuto così. E non so come si curi un esserino simile, se mangia il cibo dei pesci o quello che mangiano gli ippopotami di dimensioni normali. Mi sono dimenticato di chiederlo alla commessa la prima volta, ma ci sono tornato il giorno seguente.

Ora Tommy sta sbriciolando minuscoli coriandoli di alga nori nella nuova boccia di Hippo. Gli ho spiegato che il suo nutrimento non deve essere più grosso di una capocchia di spillo, dal momento che il microippopotamo non supera le dimensioni di un'unghia. Gli piace tanto tirarlo fuori dall'acqua, ogni tanto, e poggiarselo sul polpastrello del pollice. E' così buffo quel cosino quando si mette a brucare la pelle di Tommy come a cercare di fargli il solletico. E se lo faccia davvero o no, non saprei, ma il nostro ometto ride di gusto. Si diverte tantissimo anche a stendersi fuori sul lettino da spiaggia, a torso nudo, a riempirsi l'ombelico, per quel che riesce, con l'acqua e a lasciar gironzolare Hippo sul suo pancino. A volte casca con il grosso sedere nella piccola poccia d'acqua e invisibili schizzi sprizzano tutto intorno mentre cerca invano di risollevarsi. 

Ieri io e Tommy abbiamo costruito insieme una piccolissima barchetta con uno scontrino e l'abbiamo messa nella boccia di Hippo. 

  《Sembra un pirata, papà!》mi ha detto esaltato Tommy quando ho fatto salire il microippopotamo sull'imbarcazione, provvista ovviamente di mezzo stuzzicadenti e uno strappo di fogliolina di trifoglio come albero maestro e vela. Ci abbiamo soffiato contro con delicatezza e via! Quella ha preso a scivolare sulla superficie dell'acqua con ippopotamo e tutto.

Quando torni ti insegniamo a colorare la pianta delle sue zampine e a farci gli stampini sul foglio. Ora vado ad imbucare questa lettera, trovi allegata anche una foto di Tommy al parco con Hippo che sbuca dal suo taschino.

Con amore,

il tuo Enrico.




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