Capitolo 4

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"Mia?" La porta viene aperta facendomi immediatamete sobbalzare sul posto, con la speranza che Harry se ne sia andato via subito.

"Ciao, mamma.." La mia voce è nervosa e non va assolutamente bene.

"Tutto bene?" Chiede per niente convinta.

Annuisco. "Voglio parlarti di una cosa.." Dichiaro cambiando subito argomento.

"Dimmi."

"Sai.. ehm pensavo che potremmo togliere i miei quadri dalla stanza."

"Perchè?" Lei stessa è stupita.

Sospiro. "Occupano tutto lo spazio e non mi servono a niente."

I quadri sono sempre stati nella mia stanza, anche nella vecchia casa. E' un argomento piuttosto delicato per me, ma ci rifletto ogni notte e sono giunta alla conclusione che devo metterci una pietra sopra; definitivamente. Il fatto che non posso più esprimere le sensazioni che conosco nell'unico modo che mi riesce è davvero difficile ammetterlo, sopratutto per me stessa. L'arte è stata una costante che mi ha accompagnata sin da quando ero piccola; amavo i colori, le sfumature e le emozioni racchiuse in quadro quando finalmente fai tre passi indietro e sei fiera di quello che hai creato. Mi è stata negata la mia unica passione e adesso non posso fare a meno di accettarlo e togliere una volta per tutte tutto ciò che me lo ricorda.

"Sei sicura di questa scelta, Mia?"

Annuisco convinta.

Sospira "Beh, se questa è la tua scelta, dopo dirò a tuo padre di toglierli e metterli su in soffitta."

"Non hai capito mamma, io li voglio buttare." Annuncio non potendo crederci nemmeno io.

"Ma cosa stai dicendo? Mia.. so che ci sono momenti come questi in cui pensi che tutto vada male, ma non è così. I tuoi quadri sono molto belli e far-"

"Momenti mamma? Davvero? La mia vita è completamente segnata e condannata. Io non ho momenti buii, non è un periodo questo mamma; è qualcosa che mi rimarrà permanente fino a quando non morirò. Voi non sapete niente, i vostri consigli non mi serviranno per addolcire la pillola perchè sono consapevole di quello che sono diventata e non ti sto chiedendo nulla di speciale a parte buttare via questi fottuti quadri." La mia testa sta girando e sono più furiosa che mai. Non sono in grado di gestire le mie emzioni sopratutto quando sono facilmente irritabile.

Fa un sospiro per controllarsi "d'accordo, lo vado a dire a tuo padre." Annuncia prima di fare passi indietro per uscire dalla stanza.

Mi prendo i capelli fra le mani buttandomi di schiena sul letto. Sono un disastro completo; era così tanto complicato dire una cosa senza arrabbiarsi rapidamente? Ultimamente sono così arrabbiata con il mondo che mi basta poco per farmi perdere il controllo, e lo detesto immensamente perchè io non ero così. Tutti mi conoscevano come una ragazza molto solare, tranquilla ed estroversa in tutti i sensi, e molto ci voleva per farmi arrabbiare; adesso, non si può instaurare neache una piccola conversazione con me, me ne rendo conto di come le persone mi evitano: mia madre per prima.

Mi alzo dal letto e raggiungo la porta cercando Arthur.

"Arthur?" Lo chiamo e sento le sue zampe arrampicarsi sulle mie gambe. Mi abbasso accarezzando il suo pelo. "Scusami se ti ho cacciato, ma non mi hai lasciato molta scelta." Spiego ricevendo in risposta una leccata in piena faccia facendomi arricciare il naso. "Perdoni in fretta, eh? Tranquillo, Harry non metterà più piede in questa casa. Pur di soffrire di caldo terrò chiusa la porta-finestra." Arthur abbaia e io mi alzo raggiungendo insieme la cucina.

FadedWhere stories live. Discover now