Capitolo 15

2K 163 51
                                    

"Nell'impossibilità di poterci veder chiaro,
almeno vediamo chiaramente le oscurità."

FREUD



Sento una sensazione di disagio all'interno del mio corpo e non ne capisco il motivo.

Per questo ieri mi faceva domande su Savannah? Per questo mi ha invitata a mangiare fuori?

Wow.

Mi sento un po' ferita ma non perché le abbia chiesto di uscire; può fare quello che vuole della sua vita. Mi dà solo fastidio il fatto che lui sia venuta da me per cotali motivi.

"Buon per te." Rispondo, tentando di non dimostrare il mio fastidio. "Mi accompagni a lezione?" Le dico, non suonando esattamente simpatica.

"Sì sì." Dice, prendendomi il braccio per accompagnarmi alla prossima lezione.

Incontro Janece e l'abbraccio forte.

"Come stai?" Sorrido.

"Come tutti i giorni di scuola." Ridacchia.

Ci mettiamo a sedere nei nostri soliti banchi e passiamo a chiacchierare finché non entra la professoressa di Spagnolo.

"Podeis tomar asiento por favor? Voy a pasar lista." Inizia, ticchettando i suoi tacchi buttando la sua ventiquattro ore sulla cattendra con un tonfo.  

Cominciamo bene!

Attivo il mio registratore come sempre e l'ascolto parlare della prima rivoluzione industriale a tutto fuoco, in lingua, e incurante del fatto che siamo americani.

"Ma che sta dicendo?" Sussurra Janece per non farsi sentire. "A giudicare dalle facce di tutti, nessuno la sta ascoltando." Mi informa.

"Ascolta e basta Janece."

Se questa ci becca a parlare, ci caccia fuori senza pensarci.

Non me la cavo male a spagnolo. Anzi, ad essere proprio sinceri, mi piace come lingua e per esserne un po' familiare guardavo un sacco di telenovele latinoamericane e spagnole e mi piaceva ascoltare come foneticamente ognuno avesse un accento diverso dall'altro.

La professoressa Sanchez però è spagnola e quindi un po' si dimentica che siamo madrelingua inglese.

"A ver chicos, para la proxima semana os envio el material que tendréis que trabajar en casa." Ci avvisa, prima di alzarsi e uscire un minuto prima del suono della campanella.

Le ultime tre lezioni sono di una noia mortale che ero quasi tentata a fingere di essere malata e tornare a casa. Per mia fortuna o sfortuna, dipende dai punti di vista, non ho visto Harry e francamente preferisco così. Non ho voglia di sentire la sua voce e la sua presenza; per qualche strano motivo non sono dell'umore dopo che Sav mi ha detto della sua uscita con lui.

Tra l'altro, Savannah, ha capito l'antifona e si è limitata a compiere con le norme di convivenza: Buongiorno, Buona serata, a domani.

Oggi il mio pranzo per fortuna c'è e anche preparato da poco. Mi chiedo quando mamma sia uscita di casa...

Le lasagne sembrano un toccasana per il mio umore e molto di più se le ha preparate mamma. Che c'è di male ad avere una madre di origini italiane? Proprio niente.

Quando finisco, mi avvicino cautamente al lavabo e provo a pulire il mio piatto e sciacquarlo senza fare danni.

Salgo in camera mia e non c'è nessuna traccia di Arthur.

FadedWhere stories live. Discover now